A circa 8 miliardi di anni luce da noi un buco nero supermassiccio (la cui massa è circa un miliardo di volte quella del nostro Sole) si sta allontanando dal centro della sua galassia alla velocità di circa 7,5 km al secondo (per renderci conto di questa velocità, basti pensare che impiegheremmo soltanto 3 minuti per arrivare alla Luna).
La scoperta è stata fatta da un team di astronomi coordinati dall’italiano Marco Chiaberge che lavora allo Space Telescope Science Institute (STScI) e alla Johns Hopkins University di Baltimora, negli Stati Uniti.
L’origine di questo insolito fenomeno è probabilmente dovuto alla collisione di due galassie, entrambe dotate al centro di un buco nero. Durante il processo di fusione, i due buchi neri si sono progressivamente avvicinati destinati a loro volta a fondersi: spiraleggiando l’uno intorno all’altro, i buchi neri avrebbero emesso una grande quantità di energia sotto forma di onde gravitazionali, deformando profondamente lo spazio-tempo in quella regione.
Una volta prodotto un’unico enorme buco nero, per effetto dell’immensa energia prodotta dalle onde gravitazionali il “mostro” sarebbe stato sbalzato verso l’esterno.
La scoperta effettuata grazie al telescopio Hubble le cui immagini hanno rivelato all’interno della galassia un quasar luminoso, denominato 3C 186. I quasar sono oggetti celesti di aspetto quasi stellare estremamente lontani e luminosi, che rappresentano anche la “firma” energetica prodotta da un buco nero.
Secondo i calcoli degli astronomi il buco nero supermassiccio a questa velocità sfuggirà definitivamente dalla galassia in 20 milioni di anni, diventando un pericoloso nomade dell’universo.