Raramente dei capolavori immortali della letteratura danno vita ad altrettanti capolavori cinematografici e come se la forza creativa dell’uno, per quanti sforzi profondano sceneggiatori e registi, non riesca a trasporsi con la stessa efficacia stilistica e narrativa sul grande schermo.
Ci sono pero’ casi nei quali il film non è eccessivamente lontano per qualità dal romanzo da cui è tratto.
Uno di questi casi riguarda Moby Dick (1956) per la regia di John Huston. Il grande regista americano (5 agosto 1906-28 agosto 1987) era da più di 10 anni ossessionato dall’idea di produrre un film tratto dal capolavoro di Melville. Pensava addirittura di far interpretare la parte di Achab al padre Walter che pero’ mori nel 1950 quando era ancora in corso la ricerca dei finanziamenti.
Qualche anno dopo parte la fase di scrittura del film, la sceneggiatura è affidata a Ray Bradbury affermato scrittore di fantascienza e noto sceneggiatore. I rapporti tra Bradbury e Huston si rivelarono subito molto tesi, per le pesanti intromissioni del regista americano sulla stesura della sceneggiatura. Le liti fra i due furono all’ordine del giorno.
Il cast del film è costituito da Gregory Peck nella parte del capitano Achab, Richard Basehart in Ismaele, Leo Genn per la parte di Starbuck e Tom Clegg nel ruolo di Tashtego.
Peck non ha mai amato molto la sua performance in Moby Dick ed i suoi rapporti con Huston si guastarono definitivamente quando scopri al termine delle riprese che lui non era stato la prima scelta del regista ma doveva il ruolo ad un aut aut della produzione.
Il film fu girato tra il Galles, l’Irlanda, Londra, il Portogallo e le Isole Canarie. La balena bianca mostrata nel film venne realizzata in gomma dalla Dunlop a Stoke-on-Trent, Inghilterra. “Moby Dick” era lunga 23 metri circa e pesava 12 tonnellate, e richiese 80 batterie di aria compressa e un sistema idraulico per farla restare a galla e funzionante. Tuttavia, la balena artificiale, si staccò dai cavi e si perse alla deriva nella nebbia. Il 90% delle scene con la balena furono realizzate con modelli di varia grandezza in una vasca artificiale negli Shepperton Studios di Londra.
John Huston a proposito di questo suo film del 1956, ha riaffermato la natura di bestemmia del romanzo e conseguentemente del suo film. Huston ha scritto su Moby Dick: “Achab è l’uomo che odia Dio e che vede nella balena bianca la maschera della perfidia del Creatore. Considera il Creatore un assassino e vede in se stesso colui che ha la missione di ucciderlo. Achab è l’uomo che ha compreso l’impostura di Dio”
Se pensiamo anche all’ultima rivisitazione su Moby Dick, il film di Ron Howard del 2015, il classico del 1956 rimane un eccellente trasposizione del capolavori di Melville.
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