sabato, Luglio 27

Una mano di poker

Tra le molte incredibili abilità di Tex non va sottovalutata quella di insuperabile giocatore di poker. Altro che campioni di Texas Hold’em! Non sappiamo dove Tex abbia imparato a giocare cosi bene, ma non c’è gamblers che tenga o spennapolli di professione che infestano i battelli sul Mississipi in grado di avere la meglio sul tavolo verde.
Tex ha giocato a poker complessivamente circa 20 volte nelle sue avventure e quando ha perso (2 volte) lo ha fatto sempre per illudere l’avversario.
Abbiamo notizia soltanto di una vera sconfitta nel n. 121 un certo Traver, giocatore professionista (ma onesto) gli concede una rivincita, quindi questo significa che almeno quella volta Tex ha perso.
E quando non basta la tecnica e la capacità di bluffare, una fortuna sfacciata arride al ranger per antonomasia, nel n. 409, un tracotante avversario con poker d’assi, assiste smarrito all’ineffabile Tex che gli sciorina una scala reale!
Quando pesca in azione un baro poi Tex (che a volte a fin di bene non esita a barare spudoratamente) diventa una bestia.
In una delle più memorabili avventure del nostro n. 108-109 un certo Fraser viene sorpreso dai cittadini di Goldeena a barare e sta per scattare il linciaggio.
Interviene Tex che molto più “morigeratamente” suggerisce di far passare il malcapitato baro tra due ali di folla intenti a frustarlo a sangue.
Poi se ne va tutto soddisfatto della “salomonica soluzione”. Peccato che l’inferocito Fraser durante la notte piombi sulla cittadina con una banda di indiani e massacri tutta la popolazione.
Forse con un lieve mattoncino sulla coscienza per quanto accaduto la vendetta di Tex sarà terribile.
I gamblers o professionisti del poker della frontiera americana erano gente dura, spesso molto abile con la pistola, che dovevano usare contro i bari o, nel caso fossero loro dei spennapolli, contro coloro che si accorgevano di trucchi e carte taroccate.
Tra i personaggi realmente esistiti che erano di fatto giocatori professionisti possiamo citare James Butler “Wild Bill” Hickok che troverà la sua morte proprio sul tavolo verde quando nel 1876 esalerà l’ultimo respiro nel saloon “Nuttal & Mann’s” per mano dell’assassino prezzolato John McCall, che lo fredderà durante una partita di poker con una mano che entrerà nella storia della disciplina: la mano del morto, una doppia coppia “nera” composta da due assi e due 8, di fiori e di picche.
Un altro famoso gambler è John Henry “Doc” Holliday, come gli altri giocatori d’azzardo, anche Holliday aveva il vizio della pistola facile. Infatti, fu noto soprattutto per aver partecipato alla famosa sparatoria di O.K. Corral.

Un po’ meno noto, ma non per questo meno pericoloso è “Canada” Bill Jones. Su di lui si sa ben poco, ma tra tutti quelli citati sino ad ora è sicuramente colui che più si è dedicato al gioco d’azzardo e in particolar modo nella variante del three-card monte. In questa specialità era praticamente imbattibile.

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