Entro un paio di anni, astrofisici ed astrobiologi, avranno a disposizione nuovi potenti e sofisticati strumenti con i quali aprire una nuova stagione nella caccia alla scoperta più importante della storia dell’umanità: la vita aliena.
Nell’autunno del 2018 (od al massimo qualche mese dopo) nello spazioporto europeo della Guyana, il telescopio spaziale James Webb (JWST), frutto della collaborazione tra NASA, ESA ed Agenzia Spaziale canadese, verrà ripiegato in sezioni e caricato su un razzo Ariane, pronto per essere lanciato.
Entro i primi sette giorni dal lancio le operazioni di dispiegamento (specchio primario, specchio secondario e scudo termico) si realizzeranno secondo una precisa tabella di marcia.
Poi il James Webb inizierà un viaggio di un mese che lo allontanerà di 1.600.000 km dalla luce e dal calore della Terra che influenzano negativamente le misurazioni astronomiche.
Il JWST è definito “telescopio spaziale di ultima generazione” non soltanto perchè ha in dotazione lo specchio più grande mai lanciato nello spazio, ma soprattutto per la capacità di osservare valori all’infrarosso mai raggiunti prima.
Grazie al JWST potremo osservare i segni di vita su pianeti selezionati appositamente dai ricercatori alla ricerca di quella biofirma che potrebbe essere il preludio della scoperta del secolo.
Il metodo che verrà usato per osservare l’eventuale atmosfera di questi pianeti candidabili ad ospitare la vita si basa sul cosiddetto metodo del transito.
Alcuni pianeti passano davanti alle loro stelle e sono anche allineati con il nostro punto di osservazione. Soltanto un piccolissimo numero di pianeti raggiunge però questo allineamento perfetto. Mentre questi pianeti transitano davanti alla loro stelle una piccola porzione della luce stellare passa attraverso le loro atmosfere.
Osservando con attenzione lunghezza d’onda dopo lunghezza d’onda è possibile ricavare natura e quantità dei gas presenti nell’atmosfera di questi pianeti.
La seconda arma in mano ai “cacciatori di vita aliena” sarà il Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA concepito specificatamente per individuare e studiare un pool di piccoli pianeti che transitano davanti a piccole stelle.
Il lancio è previsto per i prossimi mesi a bordo di un razzo Space X Falcon e il TESS si posizionerà su un’orbita molto eccentrica, inclinata rispetto alla Terra.
Il team del TESS selezionerà un gruppo di cinquanta pianeti collocati nella cosiddetta fascia abitabile e saranno questi pianeti che successivamente saranno esplorati dal potente James Webb Space Telescopy.
Insomma, aspettiamoci nei prossimi 4 o 5 anni straordinarie novità.