
Per mesi i servizi segreti britannici avevano rincorso informazioni sulle famigerate armi di rappresaglia che i nazisti ormai con le spalle al muro stavano progettando. Fino addirittura ai primi lanci delle V1 rapporti ed analisi dell’intelligence sovrastimarono la potenza di questi ordigni volanti.
Nel 1944 in prossimità dello sbarco in Normandia vennero compiuti sforzi enormi per carpire i segreti delle V2, la seconda generazione delle bombe volanti. Uno dei più straordinari atti di questa frenetica caccia ai misteri dei missili di Hitler si svolse il 25 luglio 1944.
Un C-47 non armato pilotato da un giovane pilota neozelandese Guy Culliford si alza nel cuore della notte da un aeroporto dell’Italia meridionale. Culliford è accompagnato da un navigatore polacco il tenente Szrayer perché la missione ha dell’incredibile, raggiungere la Polonia, duemila chilometri di volo notturno attraverso le linee nemiche.
Il Dakota riesce nella temeraria missione ed atterra nei pressi del villaggio di Zaborow, venti chilometri a nord ovest di Tarnow. Culliford atterra su una pista usata di giorno dalla Luftwaffe ma, di notte è pressocchè abbandonata, anche se a due chilometri da li, bivaccano circa 400 soldati tedeschi. In pochi istanti vengono raggiunti da un gruppo di partigiani polacchi organizzati dal SOE britannico, che caricano rapidamente nella stiva del velivolo diciannove valige piene di rottami di una V2 che si era schiantata nei pressi del fiume Bug e migliaia di fotografie e disegni oltre a 5 membri della Resistenza polacca.
Erano passati soltanto cinque minuti dall’atterraggio del C-47. Culliford riaccende i motori e avvia le procedure di decollo ma con sgomento nota che i freni si sono bloccati e le ruote del carrello sono affondate nella terra soffice.
Per un’ora i partigiani scavano il terreno per liberare l’aereo mentre Culliford taglie le linee idrauliche del Dakota. Il giovane pilota neozelandese riprova il decollo e soltanto al quarto tentativo il Dakota ondeggiando paurosamente e con esasperante lentezza decolla.
Il volo di ritorno è drammaticamente lungo anche perchè il carrello d’atterraggio è rimasto parzialmente aperto. Alle prime luci dell’alba Culliford riesce ad effettuare un goffo e fortunoso atterraggio all’aeroporto di Brindisi. Le valige con i rottami delle V2 vengono spedite a Londra ed i servizi segreti britannici li riceveranno due giorni dopo.
Purtroppo l’eroismo del giovane neozelandese decorato con la massima onorificenza militare polacca non servirà a sciogliere il mistero sulle specifiche tecniche della V2. I tecnici britannici rimasero perplessi e insoddisfatti nonostante tutto il materiale recuperato.
Tra l’estate e l’autunno del 1944 piovvero sull’Inghilterra oltre 10.000 bombe volanti di cui solo 2419 raggiunsero Londra, gran parte delle quali abbattute da caccia, contraerea e palloni. I morti provocati dalle armi di rappresaglia di Hitler furono 6184 una percentuale modestissima rispetto alla carneficina di civili operata dai bombardamenti indiscriminati alleati sulle città tedesche.