Siamo a conoscenza dei campi elettrici da quando abbiamo esperienza dell’elettricità statica. Fino al XVIII secolo molti scienziati hanno studiato l’elettricità, il magnetismo o entrambi. William Gilbert nel suo celebre “De Magnete” propose il termine “electrick” per descrivere i fenomeni elettrostatici.
Sarà però Hans Christian Orsted nel 1820 con un celebre esperimento a dimostrare il legame tra elettricità e magnetismo.
Nell’aprile di quell’anno Orsted (1777-1851) fa passare corrente in un filo elettrico avvicinandolo ad una bussola. Quando non passa corrente l’ago della bussola indica correttamente l’asse nord-sud ma quando la corrente vi transita indica un’altra direzione.
Sempre la stessa. Qualunque sia la posizione della bussola rispetto al filo.
Orsted non riconobbe immediatamente la correlazione tra elettricità e magnetismo ma pubblicò nel mese di luglio del 1820 ugualmente i risultati di questo esperimento.
Il fisico e chimico danese deve però almemo in parte questo risultato ad un esperimento molto simile fatto diciotto anni prima in Italia da un filosofo, giurista e fisico italiano: Gian Domenico Romagnosi.
Questi aveva pubblicato i risultati su un giornale locale passando però del tutto inosservato.
Allora inviò la dimostrazione di questa correlazione tra elettricità e magnetismo all’Accademia Francese delle Scienze (Romagnosi viveva in quel periodo a Trento, occupata dalle forze napoleoniche).
L’Accademia Francese snobbò questo studio forse perchè Romagnosi era prima di tutto un giurista e come si sa per i fisici le scienze umanistiche non sono degne di dare un contributo vero alla ricerca.
Per capire cosa è esattamente un campo elettrico è sufficiente citare Feynman (1918-1988) fisico e straordinario divulgatore scientifico statunitense:
“Immaginate una forza simile alla gravitazione ma che sia un miliardo di miliardi di miliardi di volte più forte. E con un’altra differenza la “materia” è di due specie: una positiva ed una negativa. E ciascuna delle specie respinge la materia della stessa specie ed attrae quella opposta. Una tale forza esiste ed è la forza elettrica. Tuttavia la compensazione è cosi perfetta che stando accanto ad un’altra persona voi non sentite niente. Eppure se ci fosse anche un piccolo difetto in questa compensazione ve ne accorgereste subito. Se vi trovaste a meno di un metro di distanza da un’altra persona ed entrambi aveste l’1% in più di elettroni invece che di protoni la forza di repulsione sarebbe incredibile. Quanto? …..La repulsione sarebbe abbastanza forte da sollevare un peso equivalente alla Terra.”
Dall’esperimento di Orsted passeranno pochi anni prima che Maxwell elabori la prima teoria moderna sull’elettromagnetismo.