domenica, Maggio 19

Bellissime parole della lingua italiana cadute in disuso

Le lingue sono vive e in continua evoluzione, e l’italiano non fa eccezione. Molte parole che un tempo erano comuni nel parlato quotidiano sono oggi cadute in disuso, perdendo così parte della loro bellezza e della loro forza espressiva.

Di seguito vengono elencati i 5 possibili motivi principali che ne hanno decretato la fine.

  • Cambiamenti sociali e culturali Con il passare del tempo, nuove tendenze e cambiamenti nella società e nella cultura possono portare all’uso di nuove parole e all’abbandono di altre.
  • Globalizzazione  L’influenza della cultura e della lingua straniera favorisce l’adozione di parole di origine straniera al posto di quelle italiane.
  • Evoluzione linguistica La lingua italiana è in costante evoluzione e alcune parole possono diventare obsolete o superate nell’uso quotidiano.
  • Disinteresse Alcune parole cadono in disuso semplicemente perché vengono sostituite da sinonimi più usati o perché vengono considerate antiquate o poco utili.
  • Innovazioni tecnologiche  L’avanzamento delle tecnologie e l’introduzione di nuovi concetti possono generare nuove parole o neologismi, lasciando in disuso quelle più vecchie.

Ecco comunque alcune di queste bellissime parole italiane che meriterebbero di essere riportate in auge.

Arzigogolare

Una delle parole più affascinanti che è ormai quasi scomparsa dal vocabolario comune è arzigogolare. Questo termine, di origine toscana, ha come significato quello di perdersi in elucubrazioni inutili o fare congetture prive di fondamento. Come aggettivo indica un discorso articolato e forbito, ricco di particolari e sottigliezze. È una parola che evoca comunque immagini di eleganza e raffinatezza, e che purtroppo risulta essere sempre meno utilizzata in italiano.

Invaghire

Un’altra parola che merita di essere rispolverata è invaghire. Questo verbo, che significa innamorarsi perdutamente di qualcuno, evoca immagini di passione e di desiderio, di un amore travolgente e incontenibile. È una parola che racchiude in sé tutta la potenza dell’attrazione e della conquista, e che dovrebbe essere rivalutata.

Onirico

Un’altra parola che meriterebbe di essere riportata alla ribalta è onirico. Questo aggettivo, derivato dalla parola greca óneiros, sogno, viene utilizzato per descrivere qualcosa di irreale e fantastico, simile a un sogno. È una parola che evoca l’immaginazione e la creatività, e che potrebbe tornare utile per esprimere concetti e sensazioni sfuggenti e ineffabili.

La bellezza delle parole italiane cadute in disuso risiede nella loro capacità di evocare sensazioni complesse e sfumate. Aggettivi come effimero, che ha breve durata, o scialbo, riferito a qualcosa che è sbiadito o inespressivo, sono tutti esempi di vocaboli che possiedono una ricchezza semantica e un’aura di poesia da preservare e valorizzare.

Soqquadro

Un termine ormai caduto in disuso da tempo è soqquadro che significa grande disordine, scompiglio. Nella lingua italiana è l’unica parola che utilizza la doppia q, ed è degna di essere recuperata per la sua unicità e a testimonianza di come la lingua evolve nel tempo e nello spazio.

Vagheggiare

Vi sono parole della lingua italiana desuete che sono davvero affascinanti per la loro capacità di descrivere realtà e stati d’animo che altrimenti resterebbero inespressi. Tra queste c’è il verbo vagheggiare, che esprime l’azione di guardare con ammirazione e compiacimento qualcuno. E viene subito in mente il tenero sguardo della mamma rivolto al suo bimbo appena nato.  

Voluttuario

La lingua italiana è ricca di parole che evocavano immagini e sensazioni suggestive, come ad esempio voluttuario. Questo termine, che deriva dal latino voluptuarius, viene utilizzato per descrivere qualcosa di lussurioso e sensuale, intriso di piacere. È una parola che porta con sé un’aura di mistero e di seduzione, e che potrebbe arricchire il proprio vocabolario emotivo.

Arricchire il linguaggio

n un’epoca in cui la comunicazione è sempre più veloce e standardizzata, recuperare e rivalutare le parole italiane cadute in disuso potrebbe essere un modo per arricchire il linguaggio e ampliare la capacità espressiva. Queste parole antiche e dimenticate possono offrirci nuove sfumature di significato e nuove possibilità di articolare il pensiero, arricchendo così il modo di comunicare con gli altri e con il mondo.

Tali termini desueti meritano, dunque, di essere recuperati e rivalutati, per conservare l’ampiezza e la varietà della lingua e per incrementare il patrimonio linguistico ed emotivo. In ogni caso, è importante preservare e promuovere le parole, anche se desuete, della lingua italiana per mantenere viva la ricchezza e la diversità del nostro linguaggio.

FONTI:

https://www.treccani.it

https://it.babbel.com/it/magazine/parole-italiano-disuso

https://www.tandem.net/it/blog/25-bellissime-parole-italiane-dimenticate-con-significato

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