Se avete la fortuna di osservare il cielo notturno, lontano da fonti di inquinamento luminoso, forse non sapete che circa un terzo delle stelle che vedete non sono astri singoli ma stelle binarie legate dalla gravità e che orbitano l’una intorno all’altra. Anche se meno frequenti nello spazio profondo ci sono anche sistemi costituiti da tre stelle sempre legate indissolubilmente dalla forza di gravità.
La maggior parte delle sorgenti di raggi X scoperte negli ultimi decenni provengono da sistemi binari. In ciascun sistema binario ognuna delle due stelle orbita intorno al cosiddetto centro di massa del sistema, un punto situato tra le due stelle. Se le due stelle hanno eguale massa il centro di massa del sistema è esattamente equidistante dal centro dei due astri.
Se invece le due stelle hanno massa diversa il centro del sistema binario è più vicino alla stella più massiva. Siccome le due stelle impiegano lo stesso tempo a completare un’orbita la stella più massiva deve avere una velocità orbitale inferiore a quella della stella meno massiva.Addirittura quando una stella è molto più massiva della sua compagna il centro di massa può trovarsi perfino nel suo interno! E’ quello che succede per esempio tra la Terra e la Luna che formano un sistema binario, il centro di massa è 1700 km dentro la superficie terrestre.
Ad occhio nudo è impossibile distinguere un sistema binario, se noi appunto, osserviamo la volta stellata nel cielo notturno, tutte le stelle ci appaiono come oggetti singoli. Il primo a dedurre l’esistenza di un sistema binario fu il celebre matematico ed astronomo tedesco Friedrich Wilhelm Bessel (1784-1846) che fu anche il primo ad usare la parallasse per misurare la distanza di una stella. Grazie a queste precise misurazioni Bessel notò le deviazioni nei moti di Sirio, la stella più luminosa del firmamento, che dedusse essere causate dall’attrazione gravitazionale di una seconda stella non visibile (stella “compagna”). Il suo annuncio sull’esistenza del “compagno oscuro” di Sirio, nel 1841, fu la prima affermazione corretta di un compagno non visibile mai rilevato, e portò alla scoperta di Sirio B il gemello diverso di Sirio A.