sabato, Maggio 4

I vulcani e le formazioni montuose

La formazione dei monti

Nel febbraio del 1943, da una piccola buca che si ingrandiva nel campo di grano di un contadino messicano, si udì un tuono e un sollevamento di terra crescente, con ceneri, odore di Zolfo, pietre incandescenti, scintille. Nel giro di 7 mesi si formò una montagna di 460 metri, che si accrebbe sempre più, fino ai 3170 metri attuali.

Il Monte Nuovo, sorto nel 1538 al limite del golfo di Pozzuoli, si alzò a 130 metri in soli tre giorni. Nel 1963, al largo delle coste islandesi, cominciò a spuntare un isolotto che aumentava sempre più, fino a 2,7 km quadri, per poi dimezzare la superficie, a causa dell’erosione di venti e mari. Questi eventi sorprendenti testimoniano di come la Terra sia in continua trasformazione, a causa di forze esterne e interne.

Struttura di un vulcano

I vulcani sono aperture della crosta terrestre da cui esce roccia fusa , magma sotto forma di lava, che si raffredda in nuova roccia, formando monti più o meno alti, sia sopra che sotto il livello marino. Le parti principali di un vulcano sono la camera magmatica, il camino vulcanico, il cratere principale e quelli secondari.

Distribuzione dei vulcani

I vulcani noti sono poco più di mille, non distribuiti in modo uniforme, ma al 99% concentrati lungo le dorsali, medio-oceaniche, la “cintura di fuoco”, che borda le coste orientali e occidentali del Pacifico, i “punti caldi”, con allineamenti di più vulcani.

Tipi di eruzioni e vulcani

Le eruzioni sono causate soprattutto dalle pressioni dei gas sciolti dentro il magma, che superano un certo limite. Possono essere di tipo effusivo, se il magma è basico, (abbastanza fluido e povero di gas), esplosive, con magma acido, viscoso e ricco di gas. Da qui consegue la classificazione dei vari tipi di vulcani: hawaiani (a scudo), stromboliani, vulcaniani, peleani, dove i primi sono quelli dovuti ad eruzioni più effusive, a forma conica molto appiattita, gli ultimi più esplosivi, dai coni appuntiti.

Gli altri due presentano caratteristiche intermedie tra essi. I materiali piroclastici sono frammenti di roccia strappati dal camino e buttati via. In base alle dimensioni, in ordine crescente: ceneri, lapilli e bombe, grossi massi roventi che esplodono a terra.

Unendosi a gas provocano nubi ardenti, che viaggiano anche a 50 km/h e raggiungono persino i 400 °C, ad acqua, lahar (colate di fango, con cenere mista ad acqua). Le prime, nell’eruzione del 79 d.C., arrivarono ad uccidere gli abitanti di Pompei ed Ercolano, prima della sommersione di cenere .

Stromboli e Vesuvio

In Italia ci sono 12 vulcani attivi, di cui alcuni sottoposti a controlli. In particolare, lo Stromboli, nelle isole Eolie, emette un magma piuttosto fluido, che si cristallizza in risalita, formando tappi temporanei, che si fanno saltare. Si hanno così colate di lava alternate a scoppi non molto violenti, che scagliano fuori piroclasti.

L’edificio vulcanico si presenta come una serie di strati, composti da colate e tali materiali. Il Vesuvio è generalmente esplosivo, con magma assai viscoso (e grandi quantità di gas emessi), che solidifica molto facilmente, andando ad ostruire il condotto con “tappi” più consistenti.

Quindi si tratta di eruzioni potenzialmente molto distruttive, anche per il notevole numero di persone che vi vivono attorno, più di 700.000. In Italia ci sono 12 vulcani tuttora in azione, tra cui Vesuvio e Stromboli, sottoposti a controlli costanti, per evitare il più possibile danni alla popolazione.

Monitoraggio

Si basa soprattutto sulla registrazione di microsismi, di variazioni del livello del suolo, del campo magnetico, dei gas emessi, come l’Anidride carbonica, cambiamenti termici di fumo e suolo. Grazie a questi segnali premonitori, sono state salvate migliaia di persone prima di eruzioni molto pericolose. Con i nuovi strumenti si possono effettuare controlli con droni e persino dallo spazio.

Regole comportamentali

I vulcani possono essere spenti, quiescenti, come il Vesuvio, o attivi, come lo Stromboli. In questi ultimi casi, bisogna usare precise norme, come evitare di avvicinarsi troppo, usare adeguate mascherine protettive e occhiali antipolvere, in caso di escursioni.

Foto di WikiImages da Pixabay

Foto di Julius Silver da Pixabay

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