domenica, Maggio 19

Il “facehugger” venuto dal Triassico

All’inizio dell’era Mesozoica la prima grande estinzione di massa aveva ucciso circa il 95% delle specie viventi. Le terre emerse si erano “riunite” nel super continente chiamato Pangea, le piogge frequenti battevano la terra.
In questo mondo alieno e quasi totalmente disabitato, nelle pozzanghere di acqua dolce che si formavano dopo piogge e temporali viveva un animaletto, non troppo dissimile dal “facehugger” della saga Alien, lungo una decina di centimetri.
E’ il Triops che in greco significa tre occhi. Questa bestiola che nella forma più comune, il Triops cancriformis, vive in Europa, Asia ed Africa infatti è dotata di tre occhi perfettamente funzionali, due ai lati composti e sporgenti ed uno al centro, l’occhio naupliare che vede meno bene ed è in grado di percepire solo la luce, indicando per il Triops l’alto.
Questa specie è considerata una delle specie viventi più antiche del pianeta, risalente a circa 200 milioni di anni, infatti dagli studi sui fossili, risalenti al Triassico superiore, risultano essere sostanzialmente in linea con i Triops di allora.
La capacità di adattamento e di resistenza del Triops è impressionante e dipende da alcune caratteristiche del tutto particolari.
Una riguarda la strategia riproduttiva, i Triops sono dei veri campioni del “sesso”: maschi e femmine, maschi ed ermafroditi, solo femmine partenogenetiche, solo ermafroditi completi. Insomma l’importante non è con chi si copula, ma il risultato riproduttivo.
Collegata alla strategia riproduttiva c’è la sorprendente resistenza delle uova o cisti dei Triops. Possono attendere nelle condizioni più estreme anche decenni prima di schiudersi, cosa incredibile per questo crostaceo appartenente alla classe dei Branchiopoda che ha una vita media di circa 60 giorni.
Esternamente la cisti è rivestita da una robusta cuticola formata da camere vuote a struttura alveolare che rappresenta il segreto di questa resistenza. La femmina o l’ermafrodita depone fino ad una sessantina di uova o cisti che si dischiudono quando nelle pozze di acqua dolce dove questi fossili viventi vivono ricevono i “giusti segnali” ovvero acqua pura a ph neutro, circa 22 gradi di temperatura.
Segue uno sviluppo rapidissimo, con mute che si susseguono anche di ora in ora, e la capacità di raggiungere lo stadio adulto e quindi la capacità riproduttiva in mendo di due settimane.
Infine un’altra caratteristica che ha permesso ai Triops di solcare i millenni e superare almeno due estinzioni di massa è il loro essere onnivori, questi animaletti mangiano di tutto, sono persino cannibali, se necessita mangiano anche altri Triops dopo una muta, quando sono ancora morbidi e vulnerabili.
Eppure, incredibilmente, sembra che dopo milioni di anni queste creature siano a rischio di estinzione per colpa dell’inquinamento prodotto dall’uomo, la specie più letale mai apparsa sulla Terra.

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