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I mammiferi carnivori hanno la capacità di triturare e nutrirsi delle ossa delle loro prede grazie alla particolare conformazione della loro dentatura, i rettili invece non hanno denti adatta alla masticazione e quindi possono soltanto ingoiare le prede per intero.
Uno studio recente di alcuni paleontologi della Florida State University ha chiarito come il carnivoro più conosciuto in assoluto tra i dinosauri, ovvero il Tyrannosaurus Rex, ovviasse a questa limitazione con la impressionante forza del suo morso.
E’ stato stimato da questi ricercatori che che la forza applicata al morso equivalesse a 3600 chili, ovvero una pressione di 30 tonnellate per centimetro quadrato!
I due autori hanno studiato a lungo i grandi rettili attuali, come i coccodrilli, che sono parenti dei dinosauri, testando e realizzando modelli al computer di come la loro muscolatura potesse contribuire alla forza del morso. Hanno poi confrontato i dati così ottenuti con quelli relativi agli uccelli, che possono essere considerati i dinosauri moderni, fino a ottenere un modello per il tirannosauro.
Questa poderosa forza consentiva a questo carnivoro vissuto nel Cretaceo superiore circa 68-66 milioni di anni fa di essere un predatore probabilmente all’apice della catena alimentare dell’epoca.
Come afferma Paul Gignac, uno dei paleontologi che ha firmato questa ricerca, grazie a questa abilità ”il T rex è riuscito a sfruttare maggiormente le carcasse dei grandi dinosauri cornuti e dei dinosauri dal becco di anatra, le cui ossa erano ricche di sali minerali e di midollo”