domenica, Maggio 19

Il sesso extraconiugale nel Medioevo

Nonostante ferree convenzioni sociali e religiose che stigmatizzavano il sesso praticato fuori dal matrimonio, anche la società medievale era ricca di relazioni extraconiugali. A documentarci su questa pratica molto diffusa sono soprattutto le fonti giudiziarie del Trecento e del Quattrocento.

Sappiamo che queste relazioni “illecite” riguardavano in modo massiccio le persone di bassa estrazione sociale ma neppure nobili, funzionari e ricchi borghesi ne erano esenti, come nel caso della signorina di Claerhout, una ventitreenne erede di una vecchia e nobile famiglia fiamminga, che si infatua di un vagabondo, ci finisce a letto e rimane incinta. Provvederanno alcune mammane con una mistura di erbe a risolvere l’incresciosa situazione per la signorina di buona famiglia.

Vedove allegre

Una categoria coinvolta in modo significativo in relazioni extraconiugali sono le donne rimaste vedove del marito in età relativamente giovane. Esse sono spesso vittime delle brame sessuali di parenti o vicini di casa, ma talvolta sono loro stesse a cercare delle avventure.

Colette Nicolas, vedova da due anni e mezzo, mette al mondo un figlio dopo una relazione con Jean Durand, ma lo uccide e lo sotterra in gran segreto.

Non è raro che le relazioni extraconiugali degenerino in violenza e omicidi e non sempre il protagonista di queste efferatezze è l’uomo. Jeanne Foucaud è al servizio come fantesca del comandante di Maguillet e con lui intreccia un’appassionata relazione. Un giorno il comandante, uomo dagli spregiudicati appetiti sessuali, porta in casa Jeannette de la Touraine e la conduce in camera.

I due fanno sesso senza preoccuparsi di farsi notare, Jeanne la fantesca si approssima alla camera padronale, la socchiude, osserva furiosa il suo padrone e amante possedere la giovane, ma attende fino a che i due non finiscono di consumare il loro rapporto. Allora affronta la nuova fiamma del comandante, la insulta, la chiama puttana e quando l’alterco degenera afferra un coltello e colpisce al petto Jeannette, uccidendola.

Prendere l’iniziativa

Eccezioni a parte l’iniziativa per instaurare una relazione extraconiugale parte quasi sempre dagli uomini. Lo confermano le lettere di remissione. Queste lettere sono un atto della cancelleria con il quale il re concede la grazia a seguito di un crimine o di un reato, interrompendo così il corso ordinario della giustizia, sia reale, signorile, urbana o ecclesiastica, mediante una lettera brevettuale ed iniziano a diffondersi nel XV secolo.

Quando la proposta sessuale parte dalla donna si tratta in genere di donne di una certa età o di spose insoddisfatte. È il caso di Jeannin Massé, domestico di un conciatore di cuoio di Aizenay, circa venticinquenne, che conosce carnalmente la figlia del suo padrone. È la ragazza, coetanea del domestico, a proporre la tresca e copulare con lui nella casa paterna per diverse volte.

Vita sessuale di Beatrice

Ci sono poi storie straordinarie ed emblematiche che ci permettono di ricostruire la vita sessuale di una donna e le sue vicissitudini. La storia che stiamo per raccontare è ricostruita dai registri dell’Inquisitore Jacques Fournier.

La protagonista è Béatrice de Planissoles (circa 1274 – 1322), figlia di Philippe de Planissoles , un nobile che in seguito fu condannato per aver sostenuto l’ eresia catara . La stessa Béatrice simpatizzava per il catarismo, ma in seguito ad alcune scelte “amorose” come vedremo, decise di rimanere all’interno della Chiesa cattolica.

Appena ventenne sposa il castellano di Montaillou, Bérenger de Roquefort. Non si tratta di un matrimonio d’amore come accade spesso per quanto riguarda le unioni della piccola nobiltà e Bèatrice rimane affascinata dalle lusinghe del fattore del castello, Raymond Roussel che si invaghisce di lei. Il corteggiamento dell’uomo dura settimane intere ma quando cerca di finire a letto con lei, Beatrice lo respinge e lo fa licenziare.

Nel 1302 il marito muore e rimasta vedova Bèatrice viene violentata, da Pathau Clerque, un abitante del villaggio, lei non rimane traumatizzata più di tanto, rifiuta di andare a vivere con Pathau e sceglie invece suo cugino, Pierre Clerque, che è prete e uomo più potente del villaggio e con il quale intreccia una relazione. La storia con Pierre durerà due anni prima che Béatrice decida di lasciare il villaggio di montagna e sposare un altro nobile minore, Othon de Lagleize. Ma Bèatrice non è fortunata con i mariti anche Othon muore dopo pochi anni di matrimonio.

Un altro sacerdote

I chierici sono persone istruite, sanno parlare, toccare le corde giuste e non deve quindi stupirci che molte donne si lasciano ammaliare dalla loro personalità. Béatrice si innamora di un altro prete, Barthélemy Amilhac. Lo conosce a Dalou, dove vanno a scuola le figlie. Ormai ha superato una certa età [“Avevo passato il ritorno di età (menopausa)”], ma s’invaghisce tanto del giovane prelato da non esitare ad assumere l’iniziativa, come avrebbe in seguito riferito il suo amante, durante l’interrogatorio dell’inquisitore.

La relazione finisce poiché Barthélemy teme che il passato cataro della famiglia di Béatrice possa inguaiarlo. E non si trattava di una preoccupazione eccessiva, i due vengono arrestati dall’Inquisizione e imprigionati per un anno.

Fonti:

alcune voci di Wikipedia

Verdon, Jean. La vita quotidiana ai tempi del Medioevo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verified by MonsterInsights