A 58 milioni di chilometri dal Sole in un’orbita molto eccentrica c’è il pianeta più vicino alla nostra stella: Mercurio.
Il moto di rotazione mercuriano è molto lento tanto che la durata del giorno solare (176 giorni) è il doppio della durata dell’anno (88 giorni); Mercurio è l’unico pianeta del sistema solare sul quale la durata del giorno è maggiore del periodo di rivoluzione.
E’ un pianeta senza vita, con la superficie butterata di crateri, privo di atmosfera e con una grande escursione termica che oscilla dai 350° della superficie esposta al Sole a -170° nella parte in ombra.
Sulla superficie di Mercurio l’accelerazione di gravità è mediamente pari a 0,378 volte quella terrestre, a titolo esemplificativo un uomo di circa 70 kg che si pesasse su Mercurio con una bilancia tarata con la gravità terrestre peserebbe poco meno di 30 kg.
Il diametro all’equatore di Mercurio è di 4880 chilometri che lo fa più piccolo anche di diverse lune come Titano e Ganimede, satelliti naturali di Saturno e Giove. Il cielo di Mercurio è nero anche di giorno, non avendo il pianeta una atmosfera che lo circonda nonostante il Sole appaia dalla sua superficie 2,5 volte più grande di quello che si riscontra nel cielo terrestre.
Finora Mercurio è stato sorvolato solo da due sonde, la Mariner 10 e la Messenger ed è grazie ai dati raccolti da queste due missioni sappiamo che a dispetto delle sue piccole dimensione e del lento moto di rotazione, Mercurio possiede un campo magnetico stabile, significativo e apparentemente globale. Le misurazioni delle sonde Mariner 10 e MESSENGER indicano un’intensità pari a circa l’1% del campo terrestre.
La densità di Mercurio, pari a 5,43 g/cm³, si discosta molto da quella lunare e, al contrario, è molto vicina a quella terrestre. Questo lascia supporre che, nonostante le somiglianze con la Luna, la struttura interna del pianeta sia più vicina a quella della Terra. Mentre l’alta densità terrestre è il risultato della forte compressione gravitazionale, Mercurio è molto più piccolo e le regioni interne non sono compresse come quelle terrestri, pertanto per avere una tale densità, si suppone che il suo nucleo debba essere relativamente grande e ricco di ferro.
Mercurio è uno dei pianeti che vanta le più antiche osservazioni astronomiche, probabilmente le prime sono riportate nelle tavole MUL.APIN, eseguite probabilmente da astronomi assiri intorno al XIV secolo a.C