sabato, Maggio 18

Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij: il padre dell’astronautica

Non molti sanno che uno dei pionieri dell’astronautica era nato il 17 settembre del 1857 in un piccolo villaggio della Russia, figlio di immigrati polacchi: Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij. Di salute cagionevole ed affetto da problemi di udito Ciolkovskij ha problemi scolastici e riceve un’educazione domestica fin quando intorno ai 16 anni non si trasferisce a Mosca.

Qui si appassiona allo studio della fisica e dell’astronomia che lo affascinano a tal punto da trascurare anche i bisogni essenziali come mangiare e dormire. Diventa insegnante di matematica presso una piccola scuola della periferia di Mosca senza abbandonare la passione per l’astronomia e la tecnica (al momento del tutto teorica) dei viaggi spaziali. Ciolkovskij porta avanti le sue ricerche utilizzando una rudimentale galleria del vento da lui stesso costruita ma i suoi articoli scientifici non incontrano la dovuta attenzione presso la comunità scientifica.

Anche la sua prima grande intuizione ovvero che la propulsione fornita da un gas dopo la combustione può agire come propagazione anche nello spazio passa quasi del tutto inosservata. Al 1883 risale il suo manoscritto, che fu pubblicato solo postumo nel 1956 – Spazio libero, nel quale si incontrano in embrione molte delle idee che verranno poi da lui sviluppate successivamente in particolare quella del moto in assenza di gravità.

Nel 1897 pubblica un’equazione (che prenderà il suo nome) che afferma che per la legge di conservazione della quantità di moto, un corpo può accelerare semplicemente espellendo parte della sua massa in senso opposto a quello in cui si vuole l’aumento di velocità.

In pratica teorizzò l’utilizzo di missili multistadio per raggiungere l’orbita terrestre concetto che svilupperà in un suo successivo trattato del 1929. Nel 1903 pubblicò la sua opera più importante e conosciuta:  “L’esplorazione dello spazio cosmico per mezzo di motori a reazione“) dove per la prima volta sostenne scientificamente la possibilità di compiere un volo spaziale mediante i razzi e diede le principali formule per calcolarne la traiettoria . Eppure l’opera di Ciolkovskij passò pressoché inosservato sia in Russia sia nel resto del mondo, essendo troppo pionieristica per i suoi tempi.

Ciolkovskij morirà il 19 settembre del 1935 senza poter vedere il frutto delle sue straordinarie anticipazioni, celebre è rimasta una delle sue frasi, che rivela il suo straordinario spirito visionario: “La Terra è la culla dell’umanità, ma non si può vivere sempre nella culla”.

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