sabato, Aprile 27

La “cattiva scienza” di Thomas Midgley

Non ci sono dubbi che la scienza sia il principale fattore di progresso umano, civile, sociale ed economico. Così come non ci sono dubbi che gli scienziati, che sono uomini e quindi non privi dei difetti e dei limiti dei loro simili, anche quando sbagliano lo fanno, quasi sempre, in buona fede e sono pronti a riconoscere i loro errori quando l’insieme della comunità scientifica li evidenzia attraverso prove inconfutabili.

Ci sono però delle eccezioni nelle quali il cinismo e la disinvoltura di alcuni scienziati ha prodotto danni non indifferenti al benessere e alla salute delle persone. In cima a questa improbabile classifica, il podio assoluto spetta senz’altro a Thomas Midgley, uno spericolato inventore dell’Ohio. Midgley era nato nel 1889 a Beaver Falls e nel 1911 si laureò in ingegneria meccanica alla Cornell University e ben presto, purtroppo per noi, si appassionò alle applicazioni industriali della chimica.

Nel 1921, mentre lavorava per la General Motors Research Corporation di Dayton, nell’Ohio, studiò le proprietà di un composto chiamato piombo tetraetile che aggiunto alla benzina ne aumentava l’efficienza e prolungava la vita dei motori: a causa del basso numero di ottano, i carburanti allora in uso si incendiavano prematuramente e “battevano in testa“, ossia provocavano un caratteristico rumore. Già all’epoca si sapeva della pericolosità del piombo, nonostante questo era presente in una gran quantità di prodotti di largo consumo. Il cibo era conservato in lattine saldate con il piombo. L’acqua veniva spesso tenuta in cisterne rivestite di piombo. L’arseniato di piombo veniva spruzzato sulla frutta come pesticida. Il piombo si ritrovava persino nella composizione dei tubetti per il dentifricio.

A questa vasta diffusione dell’uso del piombo si aggiunse la benzina opportunamente addizionata con il piombo tetraetile. Il piombo è una neurotossina la cui esposizione prolungata può provocare cecità, insonnia, insufficienza renale, perdita dell’udito, cancro, paralisi, convulsioni e nelle forme più gravi spaventose allucinazioni. Dopo la scoperta di Midgley, nel 1923, tre delle più grandi società di capitali americane – la General Motors, la DuPont e la Standard Oil del New Jersey – formarono un’impresa in compartecipazione, chiamandola Ethyl Gasoline Corporation (più tardi abbreviata in Ethyl Corporation) con l’intenzione di produrre tutto il piombo tetraetile che il mercato fosse disposto ad acquistare. Ribattezzarono l’additivo per carburanti etile, nome più rassicurante del termine che richiamava il piombo.

Dopo pochi mesi dall’inizio della produzione gli operai addetti iniziarono a manifestare i sintomi classici dell’intossicazione di piombo, andatura barcollante e confusione mentale. Nei primi quindici giorni di produzione della benzina addizionata morirono quindici operai e molti altri si ammalarono anche in modo grave. La Ethyl Corporation si arroccò in una campagna di smentite che arrivarono a dire che molte persone di quelle che si erano ammalate lo dovevano alla durezza dei turni di lavoro e non agli effetti perniciosi del piombo.

Il buon Midley, l’inventore del piombo tetraetile, per placare i dubbi che iniziavano a serpeggiare nella stampa decise di tenere delle dimostrazioni pubbliche dove si lavava le mani con acqua contaminata dal piombo tetraetile e si portava una tazza della pericolosa mistura sotto il naso per sessanta secondi. Dove emerge il cinismo e la spregiudicatezza dell’uomo e che Midgley conosceva perfettamente la pericolosità del piombo, lui stesso si era in precedenza gravemente ammalato ed adesso (dimostrazioni pubbliche a parte) si teneva ben lontano da questo pericoloso composto.

Ma il piombo tetraetile non è stato l’unico “regalo” di Midgley all’umanità. Nel 1930 la General Motors incaricò Midgley di studiare una sostanza non tossica e sicura da utilizzare nei frigoriferi domestici. Insieme a Charles Kettering, Midgley scoprì il diclorodifluorometano, un clorofluorocarburo (CFC) che sarà prodotto dalla DuPont col nome commerciale «Freon». I CFC sostituirono in breve tempo le varie sostanze utilizzate in precedenza come refrigeranti per frigoriferi e condizionatori d’aria tutte tossiche e potenzialmente esplosive. I CFC furono usati anche per la produzione di propellenti per aerosol, materiali espansi e solventi per la pulizia di componenti elettronici.

Peccato che i CFC avessero una subdola contro indicazione, aggredivano lo strato di ozono che protegge l’atmosfera e quindi tutti noi dai raggi ultravioletti. Lo scudo d’ozono però non è molto abbondante. Se lo si distribuisse uniformemente su tutta la stratosfera, formerebbe uno strato dell’esiguo spessore di circa 2 millimetri. Un chilo di CFC immesso nell’atmosfera può distruggere fino a 70.000 chili di ozono atmosferico. Inoltre ci vuole circa un secolo perché i CFC dispersi nell’atmosfera si dissolvano e in questo lasso di tempo producono danni ingentissimi.

Insomma grazie ad un’ambizione spropositata e ad una buona dose di cinismo Thomas Midgley consegnò all’umanità due esempi di “cattiva scienza”, la benzina addizionata con il piombo e i clorofuorocarburi messi al bando soltanto nel 1987 con il cosiddetto protocollo di Montreal. La sua esistenza terminò in modo agghiacciante e con una sinistra applicazione della legge del contrappasso. Nel 1940, all’età di 51 anni, Midgley contrasse la poliomielite, malattia che lo rese disabile e il suo spirito di inventore lo spinse a progettare un complesso meccanismo fatto di corde e carrucole per alzarsi in modo autonomo dal letto.

Il 2 novembre 1944 Midgley rimase accidentalmente impigliato in questo meccanismo e morì per strangolamento.

Fonti;

alcune voci di Wikipedia

Breve storia di quasi tutto di B. Bryson

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