venerdì, Maggio 3

La guerra franco-prussiana

La Guerra Franco-Prussiana è stata un evento storico che ha segnato un punto di svolta nelle relazioni internazionali in Europa, portando alla creazione dell’Impero tedesco e all’umiliazione della Francia. Raramente un conflitto, relativamente breve (19 luglio 1870 – 10 maggio 1871), ha avuto un impatto così significativo nella storia non soltanto del Vecchio Continente ma dell’intero pianeta. Sull’umiliazione della Francia nasce il Secondo Reich tedesco e una parte della storiografia attribuisce agli esiti di questa guerra le premesse di quell’orrenda carneficina che fu la Prima Guerra Mondiale.

Le origini del conflitto

Il conflitto è combattuto tra il Secondo Impero francese e la Confederazione Tedesca del Nord, guidata dal Regno di Prussia in alleanza con i regni tedeschi del sud di Baden, Baviera e Württemberg e costituirà l’avvenimento fondamentale per l’unificazione tedesca.

La guerra scoppia a causa della crescente tensione tra le due potenze. Il fallimento del progetto di Napoleone III di annessione del Lussemburgo causa la fine di un rapporto relativamente bilanciato con la Prussia di Otto von Bismarck. I contrasti si sono fatti più accesi a causa della crescente influenza, per nulla tollerata da Parigi, esercitata dalla Prussia sugli Stati tedeschi a sud del fiume Meno appartenenti all’ex Confederazione germanica.

La guerra franco-prussiana è stata il più importante conflitto combattuto in Europa tra l’epoca delle guerre napoleoniche e la prima guerra mondiale. La guerra viene dichiarata dalla Francia nel luglio 1870, in una fase politica caratterizzata dal crescente isolamento diplomatico dell’Impero francese a livello internazionale. Tale è la situazione diplomatica che l’Impero francese allo scoppio della guerra, invia un corpo d’armata nei Pirenei, nel timore che la Spagna potesse prendere parte alla guerra al fianco della Prussia.

La strategia tedesca

L’esercito francese dimostrerà fin dai primi giorni un’evidente impreparazione tattica e strategica ammassando, confusamente, ben 22 divisioni nell’Armata del Reno. La Confederazione tedesca, sotto l’abile guida di von Moltke (il quale credeva nell’importanza di un attacco rapido, che facesse perno su una vasta strategia di accerchiamento), decise di suddividere l’esercito in tre armate distinte. Lo Stato Maggiore tedesco stabilì che le tre armate stanziate lungo il Reno, tra Coblenza  a nord e Karlsruhe a sud, dovevano impegnare i francesi sui due fronti mentre questi attaccavano a est del Palatinato.

La prima e la seconda armata avrebbero aggirato le forze francesi a sud-ovest, per coglierle sia sul fianco sia alle spalle, in una vasta manovra di avvolgimento, mentre la terza avrebbe operato la manovra conclusiva giungendo attraverso i Vosgi a minacciare l’altro fianco dell’armata del Reno, volta a interrompere le comunicazioni con la capitale francese.

La battaglia di Sedan

Nell’arco di poche settimane l’esercito francese crolla, perdendo la sua definitiva battaglia a Sedan. La Battaglia di Sedan è il momento decisivo della Guerra Franco-Prussiana e si svolge tra il 31 agosto e il 2 settembre 1870. Si conclude con il totale accerchiamento e la resa dell’armata francese “di Châlons” al comando inizialmente del Maresciallo di Francia Patrice de Mac-Mahon, e, dopo il ferimento di quest’ultimo, dei generali Ducrot e de Wimpffen. Assistettero alla battaglia, da un’altura presso il villaggio di Frénois, re Guglielmo, Bismarck, Moltke e il ministro della guerra Roon, accompagnati da un folto seguito di dignitari e funzionari.

 Napoleone III, invece, già provato da una calcolosi che gli procurava grosse sofferenze, si mosse da un’unità all’altra cercando apparentemente la morte. Verso la fine della battaglia, l’Imperatore fece sventolare la bandiera bianca e un suo aiutante di campo consegnò una lettera indirizzata a re Guglielmo nella quale affermava;

«Signor mio fratello, non essendo potuto morire in mezzo ai miei uomini, non mi resta che rimettere la mia spada tra le mani di Vostra Maestà. Io sono il buon fratello di vostra Maestà. Napoleone.»

La fine di Napoleone III

Dopo la risposta dettata da Bismarck in cui veniva accettata la resa, si consegnò nelle mani dei prussiani insieme con il resto dell’esercito (oltre 100 000 uomini, comprese alcune migliaia di feriti, e circa 500 cannoni). Dopo aver avuto un breve incontro con Bismarck a Donchery, Napoleone III firmò la capitolazione nella tarda mattinata del 2 settembre.

Dopo la battaglia di Sedan, dal 5 settembre 1870 al 19 marzo 1871 Napoleone III e il suo seguito furono tenuti in custodia in un castello a Wilhelmshöhe, nei pressi di Kassel. Finita la guerra, Bismarck rilasciò Napoleone, il quale, insieme alla moglie e al figlio, decise di andare in esilio nel Regno Unito; qui si stabilì a Camden Palace, una grande casa di campagna, sita nel villaggio di Chislehurst, distante una mezz’ora di treno da Londra. Nell’estate del 1872 la sua salute iniziò a declinare e l’ex imperatore morirà, dopo due interventi chirurgici non riusciti il 9 gennaio 1873.

La Terza Repubblica francese e la Comune di Parigi

Dopo la caduta del regime napoleonico, viene dichiarata la Terza Repubblica francese mentre i tedeschi assediano Parigi. Nello stesso tempo, i principi tedeschi offrono al re di Prussia la corona del Secondo impero (Reich) germanico. Parigi è costretta ad arrendersi nel gennaio 1871 e alla Francia viene imposto un pesante armistizio e la perdita dell’Alsazia e della Lorena.

Il popolo parigino però non ha accetta questa resa, cosi il 18 marzo del 1871 costituisce un governo rivoluzionario e democratico. All’interno di quest’ultimo sorgono quasi subito dei contrasti tra l’ala moderata borghese-repubblicana e quella socialista più radicale. Alla fine a prevalere è stato proprio quest’ultimo gruppo che il 26 marzo 1871 realizzato il primo regime “comunista” della storia. L’esperienza della Comune parigina però non dura a lungo, il 28 maggio 1871, il generale Mac-Mahon pose fine all’esperienza della Comune, massacrando in una settimana almeno 20 000 parigini compromessi con la rivolta durante la cosiddetta semaine sanglante, settimana sanguinosa. Seguirono decine di migliaia di condanne e di deportazioni, mentre migliaia di parigini fuggirono all’estero.

Conclusione

In conclusione, la Guerra Franco-Prussiana è stata un evento storico di grande importanza che ha avuto un impatto significativo sulla formazione dell’Europa moderna. Ha segnato la fine del dominio francese in Europa e l’inizio dell’egemonia tedesca, che avrebbe avuto un ruolo fondamentale nelle relazioni politiche internazionali nei decenni successivi.

Per saperne di più:

Helmuth Karl Bernhard Graf von Moltke

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