lunedì, Aprile 29

La rivalsa sull’Islam dell’occidente cristiano

Intorno all’anno Mille inizia un complesso e non lineare processo di reazione dell’occidente cristiano contro l’espansionismo mussulmano. Si tratta di una lotta plurisecolare, caratterizzata da arretramenti e vittorie, destinata a concludersi soltanto verso la fine del XV secolo.

La rivalsa dell’occidente cristiano può identificarsi in tre tappe principali:

  • la conquista normanna della Sicilia
  • la Reconquista della penisola iberica
  • le Crociate

La discesa dei Normanni nel Sud Italia

In questo articolo ci occuperemo, brevemente, dei primi due accadimenti storici. La Sicilia era considerata dai mussulmani una terra di frontiera e ciò nonostante l’isola era segnata da una forte conflittualità interna tra i vari capi mussulmani. Pur di avere la meglio gli uni sugli gli altri, alcuni di loro non esitarono ad assoldare mercenari cristiani per implementare la forza dei loro eserciti.

I più apprezzati erano senz’altro i Normanni, popolazione discendente da tribù vichinghe norvegesi e danesi. Stanziati nel Nord-Ovest della Francia iniziarono a scendere nei primi anni dell’XI secolo verso il Sud Italia. Attratti dalla possibilità di accumulare ingenti ricchezze e terre e guidati da abili condottieri come ad esempio, gli Altavilla, in pochi anni si impossesseranno del Sud Italia.

Gli Altavilla furono chiamati in Italia dall’ultimo duca longobardo di Salerno a difesa delle coste dalle scorribande saracene. In seguito dopo matrimoni e abili manovre diplomatiche Roberto il “Guiscardo” (volpe in francese), già duca di Puglia, scalzò l’ultimo principe longobardo con la conquista di Salerno nel 1077, che divenne così capitale dei suoi domini. Da li parte l’ultima fase della conquista dell’intero Mezzogiorno, preparando così la prossima tappa: l’invasione e la conquista della Sicilia.

La conquista della Sicilia

È Ruggero I d’Altavilla, detto il Gran Conte a guidare l’occupazione dell’isola. I Normanni impiegheranno quasi trent’anni per aver ragione di tutti i clan mussulmani e ottenere così il dominio di una regione dall’economia fiorente, anche per il solo fatto di costituire uno snodo fondamentale dei traffici commerciali marittimi verso le sponde africane ed egiziane. Nel 1091 la Sicilia diventa il primo territorio strappato all’egemonia mussulmana e con l’incoronazione di Ruggero II, la mattina del giorno di Natale del 1130 si trasforma nel Regno di Sicilia, con capitale Palermo.

La Reconquista

Se per la conquista della Sicilia i cristiani normanni impiegarono circa 30 anni, molto più tempo fu necessario per liberare la penisola iberica dal dominio mussulmano. Il califfato al-Andalus si era disgregato in una serie di entità politiche diverse dopo la fine della dinastia omayyade. Questa dissoluzione in diversi regni mussulmani generò un costante conflitto tra loro. Paradossalmente il caos politico non influì su un vivace progresso scientifico, economico e filosofico. La Spagna nonostante l’instabilità politica era ancora un fattore di attrazione importante verso i dotti mussulmani sparsi in tutto il vasto bacino mediterraneo.

Approfittando del caos politico i regni cristiani del Nord e dell’Est (Asturie-León, Castiglia, Navarra, Aragona, Catalogna), che a lungo avevano subito l’egemonia musulmana, iniziarono una lenta ma inesorabile azione di aggressione delle regioni musulmane. Si trattò di una lotta plurisecolare, contrassegnata da vittorie ma anche arretramenti e sconfitte, che passerà alla storia con il nome di Reconquista. Il termine coniato dagli stessi vincitori spagnoli fu adottato fin dal XVI secolo dal mondo cristiano.

La Reconquista si concluderà il 2 gennaio 1492, quando Ferdinando e Isabella, Los Reyes Católicos (“I Re Cattolici”), espulsero dalla penisola l’ultimo dei governanti musulmani, Boabdil di Granada, unendo gran parte della Spagna odierna sotto il loro potere. La Navarra verrà incorporata solo nel 1512. Il Portogallo invece era già nato nel 1139 come regno completamente autonomo.

Il ruolo delle gerarchie cattoliche

Un ruolo fondamentale in questa crociata ante litteram fu svolto dalle gerarchie cattoliche che con la “liberazione” della Spagna intendevano ripristinare la supremazia cristiana sull’occidente. La spinta ideologica e religiosa alla Reconquista trova il suo centro presso il santuario di San Giacomo di Compostela, nel nord ovest della Spagna. Da qui partirà un’intensa opera di propaganda anti mussulmana che culminerà nel 1170 con la creazione dell’ordine di Santiago il cui motto fu «la spada è rossa del sangue degli arabi», o all’immagine di Santiago matamoros, l’“ammazzamori”.

La battaglia decisiva

Ad avvalorare l’acerrima e altalenante lotta che si dispiegherà per secoli, nel 1140 la nuova dinastia maghrebina degli Almohadi conquistò l’Andalusia e lanciò un attacco contro i regni cristiani del Nord. Per qualche decennio si paventò la possibilità di una sconfitta decisiva del mondo cristiano, ma tutto cambierà nel luglio del 1212 quando l’esercito almohade (berbero-arabo maghrebino e andaluso, con quote di mercenari turchi, turkmeni e curdi) fu sconfitto nei pressi di Las Navas di Tolosa dagli eserciti dei regni di Navarra e Aragona.

Questa sconfitta decisiva segnerà le sorti dello scontro tra le due civiltà monoteiste, per i mussulmani il destino era ormai segnato anche se ci vorranno ancora due secoli per la totale liberazione della Spagna. Delle cosiddette Crociate, terzo tassello della rivincita del mondo cristiano su quello mussulmano tratteremo in un prossimo articolo.

Per saperne di più:

Islam e Cristianesimo: le origini di un aspro confronto

La Reconquista

Fonti:

alcune voci di Wikipedia

Mascilli Migliorini, Luigi; Feniello, Amedeo; Francesca Canale Cama. Storia del mondo

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1 Comment

  • aldo

    Penso che Sicilia” liberata” dai musulmani non abbia fatto un buon affare.Dopo il primo periodo normanno seguito dallo splendore svevo con Re Federiciìo II segui il periodo angioino che diede inizio alla decadenza dell’Isola che da allora ha sempre conosciuto dominatori predoni che l’hanno portata a una perenne decadenza che si protrae a tutt’oggi.

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