lunedì, Maggio 20

La straordinaria scoperta di “Dragon Man”

La straordinaria scoperta di “Dragon Man”. Dei ricercatori cinesi sono riusciti a svelare un antico teschio. Questo potrebbe appartenere ad una specie umana completamente nuova.

Il team spiega che ad oggi i parenti più prossimi, a livello evolutivo delle specie conosciute, sono i NeanderthalHomo erectus. L’esemplare rinvenuto, che è stato denominato “Dragon Man”, rappresenta un gruppo umano vissuto nell’Asia orientale circa 146.000 anni fa.

La scoperta, che è stata fatta ad Harbin, nel nord-est della Cina, era stata effettuata nel 1933. Ma solo di recente gli scienziati ne sono venuti a conoscenza.

Dragon Man

L’analisi effettuata sul cranio è stata pubblicata sulla rivista The Innovation. Il professor Chris Stringer, del Museo di storia naturale di Londra, uno dei maggiori esperti britannici di evoluzione umana, ha fatto parte del team di ricerca.

Chris Stringer, ha spiegato che: “Per quanto riguarda i fossili appartenenti agli ultimi milioni di anni, questo è uno dei più importanti mai rinvenuti. Quello scoperto è un ramo separato dall’umanità, che non si è trovato sulla strada giusta per divenire un Homo sapiens, ossia la nostra specie”.

Chris Stringer, continua affermando che: “La specie rinvenuta rappresenta un lignaggio a lungo separato, che si è evoluto nella regione per diverse centinaia di migliaia di anni e alla fine si è estinto”.

I ricercatori ritengono che la scoperta ha tutto il potenziale per riscrivere la storia dell’evoluzione umana. Infatti, le analisi effettuate suggeriscono che l’esemplare è più strettamente correlato all’Homo sapiens piuttosto che all’uomo di Neanderthal. I ricercatori hanno deciso di catalogare l’esemplare con una nuova specie, ossia “Homo longi”, dalla parola cinese “lungo”, che significa drago.

Xijun Ni, professore presso l’accademia cinese delle scienze e l’Università Hebei GEO, di Shijiazhuang, ha spiegato che: “Siamo riusciti a trovare il nostro lignaggio gemello perduto ormai da tempo. Non potevo credere che fosse così ben conservato, tanto da poterne osservare tutti i dettagli. È davvero una scoperta incredibile!”

Il cranio dell’esemplare

Il cranio è decisamente enorme rispetto ai crani medi appartenenti ad altre specie umane, compresa la nostra. Il suo cervello, invece, è di dimensioni paragonabili a quelli della nostra specie.

Dragon Man, presenta grandi orbite quasi quadrate, arcate sopraccigliari spesse, una bocca larga e denti sovradimensionati. Il professor Qiang Ji, della Hebei GEO University, afferma che si tratta di uno dei fossili di crani umani più completi mai scoperti fino ad ora.

Gli scienziati al momento sanno ben poco di come vivesse, perché il suo cranio è stato rimosso dal sito in cui è stato trovato. Ciò significa che attualmente non esiste un contesto archeologico, come ad esempio degli strumenti di pietra o altri elementi di cultura.

Il teschio, secondo quanto riferito, fu scoperto nel 1933 da un operaio edile che aiutava a costruire un ponte sul fiume Songhua, che attraversa Harbin, nella provincia di Heilongjiang, che tradotto significa fiume del drago nero, da cui prende il nome il nuovo umano.

L’operaio cinese decise di portarlo a casa di nascosto, per tenerlo lontano dalla mani dei giapponesi che occupavano il territorio. Il teschio venne nascosto in fondo al pozzo della sua famiglia, dove vi rimase per circa 80 anni. L’uomo ha raccontato del teschio prima di morire, ed è così che alla fine è finito nelle mani degli scienziati.

Dragon Man si unisce così ad una serie di primi resti umani scoperti in Cina, che si sono rivelati molto difficili da classificare. Questi includono i resti di Dali, Jinniushan, Hualongdong e la mascella Xiahe dell’altopiano tibetano.

I Denisova

I resti rinvenuti hanno acceso molti dibattiti sul fatto che appartengano ad esempi primitivi di Homo sapiens, Neanderthal, un gruppo umano chiamato Denisovans, o altro.

I Denisova sono stati identificati per la prima volta grazie al DNA rinvenuto da un osso di un dito risalente tra i 50.000 e i 30.000 anni scoperto nella grotta di Denisova, in Russia. Il gruppo, visto che i resti associati a questo lignaggio gemello dei Neanderthal erano piuttosto frammentari, è stato descritto come un “genoma alla ricerca di reperti fossili”.

La prof.ssa Marta Mirazon Lahr, dell’Università di Cambridge, ritiene che Dragon Man fosse, in realtà, un Denisoviano. Marta Mirazon Lahr, ha spiegato che: “I Denisova sono una popolazione affascinante molto misteriosa appartenente al passato. La mascella trovata nell’altopiano tibetano potrebbe essere un Denisova. Adesso, visto il rinvenimento del nuovo cranio, potremmo effettivamente avere la prima faccia del Denisovan”.

Un altro gruppo, che ha recentemente pubblicato dettagli di resti provenienti da Israele, appartenenti ad una possibile specie precursore dei Neanderthal, crede che Dragon Man possa discendere da umani che sono emersi per la prima volta nella regione del Levante.

Conclusioni

I ricercatori cinesi sostengono che i fossili, difficili da classificare dell’Asia orientale, rappresentano un’evoluzione graduale di una nuova specie. 

Il Prof Ni, ritiene che: “I risultati scateneranno molti dibattiti. Inoltre, sono abbastanza sicuro che molte persone non saranno d’accordo con noi. Ma questa è la scienza ed è proprio quando non si è d’accordo che si può progredire”.

FONTE:

https://www.bbc.com/news/science-environment-57432104

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