sabato, Maggio 18

La via dell’Atlantico: come è cambiata negli ultimi due secoli

L’Oceano Atlantico è il secondo oceano per estensione della Terra e ne costituisce il 20% della superficie. Il suo nome di origine greca, significa “mare di Atlante“. Questo enorme specchio d’acqua ha rappresentato una via fondamentale per le sorti del mondo da quando Cristoforo Colombo il 12 ottobre 1492 scoprì il continente americano.

Da quella data, per diversi secoli le comunicazioni tra l’Europa e le Americhe furono assolte da navi a vela. Per lungo tempo le navi commerciali impiegavano dalle 2 alle tre settimane per il viaggio da ovest ad est, mentre il viaggio opposto, controvento poteva durare anche sei settimane. Il primo battello a vapore che portò a termine la traversata verso est lo fece nel 1833: la SS Royal William, costruita nel Québec, navigò fino a raggiungere l’Inghilterra.

Nel 1838 fu inaugurata la rotta verso ovest. Le circostanze con cui avvenne meritano di essere raccontate. Isambard Kingdom Brunel, uno dei grandi ingegneri inglesi del XIX secolo, costruí la SS Great Western per compiere la traversata da Bristol a New York York per conto della Great Western Steamship Company. Il 31 marzo 1838 a poche ore dalla partenza scoppiò un incendio a bordo costringendo la nave a rimandare la partenza che avverrà l’8 aprile.

Una compagnia di navigazione concorrente, la British and American Steam Navigation Company, ne approfittò noleggiando la SS Sirius, un piccolo piroscafo con ruote a pale, che normalmente garantiva il collegamento tra Londra e il porto di Cork, in Irlanda. Lo scopo era quello di assicurarsi il primato della prima traversata verso ovest di un battello a vapore.

La Sirius salpò il 4 aprile 1838, quattro giorni prima della Great Western ancora in riparazione dopo l’incendio. La nave aveva a bordo 460 tonnellate di carbone con cui alimentava le caldaie con una pressione inferiore ai 34 chilopascal. C’erano fondati dubbi che il combustibile potesse essere sufficiente a far giungere la Sirius nel porto di New York. La Great Western era invece la più grande navi passeggeri del mondo vantando ben 128 letti in prima classe. Aveva una velocità media di 16,04 chilometri orari (inferiore a quella di un maratoneta professionista odierno) contro i 14,87 della Sirius che vinse per un pelo la sfida. Quest’ultima entrò nel porto di New York il 22 aprile 1838 dopo un viaggio di 18 giorni, 14 ore e 22 minuti.

La tecnologia dei motori a vapore aveva più che dimezzato il tempo occorrente per la traversata dell’Atlantico. Nel 1848, la SS Europa della compagnia navale Cunard impiegò 8 giorni e 23 ore per la traversata. Grazie ai continui miglioramenti della propulsione a vapore, quaranta anni dopo si era già scesi a sei giorni. Nel 1907 il transatlantico Lusitania che si avvaleva di turbine a vapore impiegò soltanto 4 giorni, 19 ore e 52 minuti per la traversata, aggiudicandosi il Nastro Azzurro (il premio per la traversata piú breve dell’Atlantico).

Il record che è ancora imbattuto appartiene al transatlantico SS United States che nel 1952 impiegò soltanto 3 giorni, 10 ore e 40 minuti. Questo record sopravvive ancora oggi dopo circa 70 anni e rappresenta, attualmente, il limite della navigazione transatlantica.

Sotto il profilo aeronautico, l’era dei velivoli motore a pistoni capaci di attraversare l’oceano in 14 ore o poco piú, sarà piuttosto breve, già nel 1958 il primo aereo commerciale statunitense con i motori a turbogetto, il Boieng 707 impiegava poco meno di otto ore per volare da Londra a New York. Da allora non ci sono stati miglioramenti, in termini di prestazioni, straordinari. Il Boeing 787 Dreamliner, entrato in servizio commerciale nell’ottobre 2011, viaggia a 913 km/h, e per completare la tratta Londra-New York impiega circa 7 ore e 30 minuti.

L’unico aereo in grado di abbattere drasticamente i tempi di percorrenza fu l’aereo da trasporto supersonico Concorde, prodotto dal consorzio anglofrancese formato da British Aerospace e Aérospatiale. Entrato ufficialmente in servizio il 21 gennaio 1976 sulle linee Parigi-Dakar-Rio de Janeiro e Londra-Bahrein; a novembre dell’anno successivo inaugurò la tratta verso New York, impiegando circa tre ore e trenta minuti per completare il percorso.

Questo sfortunato gioiello dell’aviazione civile però cesserà il servizio passeggeri il  24 ottobre 2003. L’ultimo volo fu effettuato il 26 novembre dello stesso anno. Tra i vari fattori che portarono a questa decisione vi fu l’unico, ma disastroso incidente  avvenuto il 25 luglio 2000 ma soprattutto il debito mostruoso accumulatosi per gli impressionanti consumi e costi di manutenzione.

Altre aziende, tra queste Airbus, stanno progettando aerei in grado di viaggiare con una velocità di crociera di 4,5 volte quella del suono. Un simile velivolo colmerebbe la tratta Londra-New York in soli 60 minuti. Dai tempi della Sirius è stato abbattuto il 98% del tempo necessario ad unire le due sponde dell’Atlantico, per quanto riguarda le necessita dell’economia e della vita della stragrande maggioranza delle persone è un risultato più che soddisfacente.

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