Questa settimana il campionato di massima divisione ha espresso già i primi verdetti: la Juve con il pareggio di Napoli ha ormai vinto il sesto scudetto consecutivo, le milanesi sono di fatto con un piede e mezzo fuori anche dall’Europa minore ed in fondo alla classifica solo l’immobilismo dell’Empoli che passa da una sconfitta ad un’altra, da ancora qualche lumicino di speranza alle tre derelitte.
Qualche parola di piu’ va spesa per il doppio confronto Napoli-Juventus, prima in campionato e poi in Coppa, finito 1-1 il primo e 3-2 il secondo con la conquista della finale di Coppa Italia da parte dei bianconeri.
Alcune sintetiche riflessioni sulle squadre di Allegri e Sarri:
1) il Napoli da un punto di vista meramente estetico gioca meglio della Juve, a tratti ricorda il Barcellona di Guardiola, con il suo palleggio ad uno-due tocchi e la pressione alta ed organizzata per recuperare palla nella metà campo avversaria. E’ un gioco con sprazzi di grande calcio ma che rischia di subire troppo se di fronte hai una squadra forte, compatta e tecnicamente di ottima fattura come la Juventus, in grado di saltare la prima linea di pressing e quindi aggredire una difesa tutt’altro che insuperabile.
2) I bianconeri hanno un organico piu’ lungo e soprattutto una forza mentale ed un’abitudine alla vittoria nettamente superiore alla squadra campana, è capace di adattarsi umilmente al gioco avversario e sa quando è il caso di soffrire giocando all’italiana, tutti dietro la palla e via di contropiede o ripartenze come si ama definirle adesso.
3) Il Napoli non ha alternative dietro la Banda Bassotti che forma il suo attacco (Insigne, Mertens e Callejon), Milik e Pavoletti non soltanto sono nettamente inferiori ad un fuoriclasse come Higuain ma non sono contemplati dagli schemi di Sarri ed ogni volta che giocano sembrano pesci fuor d’acqua.
4) Il tecnico: Sarri è certamente un buon maestro di calcio, ed è una persona intelligente che ha saputo modificare il suo credo calcistico ed adattarlo alla rosa messa a disposizione ma Allegri è un allenatore con una consolidata esperienza, anche internazionale, che pare in grado di leggere meglio le diverse fasi di una partita e di gestire una compagine che in questi anni ha vinto tantissimo, contenendo i cali di tensione al minimo sindacale.
5) I fischi che sono fragorosamente franati su Higuain si sono ritorti contro Napoli ed i napoletani e nel secondo match il Pipita ha spento le speranze di remuntada con una doppietta, purgando il Napoli per la quarta volta in stagione.
Morale, se ADL non farà investimenti oculati ed importanti, rafforzando la difesa e trovando un centravanti di caratura internazionale, anche per la prossima stagione il Napoli non sarà in grado di andare oltre il terzo posto, il gap con la Juve per adesso è rimasto inalterato.