sabato, Luglio 27

Richard Sorge, la spia che beffò Hitler – seconda parte

Nel 1929 al dottor Sorge, così veniva  chiamato Richard, viene assegnata la  prima missione  importante: la Cina. Deve prendere  contatto con i comunisti cinesi e cercare il maggior numero di informazioni possibili sulla politica estera del  regime di Chiang Kai Shek.

Sorge giunge a Berlino, si procura una copertura come giornalista di una rivista che si occupa di agricoltura e si imbarca ad Amburgo, destinazione Shangai dove arriverà il 10 gennaio 1930.

La  missione cinese dura tre anni ed è qui che Richard incontra e conosce due uomini che saranno importantissimi nella sua futura missione in Giappone: Max Klausen, un ex marinaio  tedesco, esperto in comunicazioni radio e Hotsumi Ozaki un giornalista giapponese che di li a poco sarà intimo della corte del principe Konoye, Primo Ministro del Sol  Levante.

Nel 1933, anno in cui i nazisti assumono il potere, Sorge torna a Mosca. Il  tempo di pochi mesi,  nei quali Richard anche a  sposare un’ingegnera russa Ekaterina Maximova,  che gli viene affidato un nuovo incarico: il  Giappone. Nel giugno del 1933  torna a Berlino dichiarando di provenire da Shangai e si procura ben quattro coperture diversa con giornali e riviste  tedesche. Richiede un  nuovo passaporto e otto settimane dopo si imbarca a Cherbourg (Francia) direzione Yokohama, dove  arriva l’8 settembre 1933. Li lo attendono Klausen e Ozaki, i due conosciuti qualche anno prima in Cina ed altre due spie sovietiche Branko Vukelic e Yotoku Mijagi che avrebbero costituito il  piccolo gruppo operativo di Sorge in Giappone.

Quando Sorge va ad abitare in un esclusivo quartiere  borghese di Tokyo ha 38 anni, è un bell’uomo, alto, biondo, prestante, dotato di un’ottima cultura e di un impareggiabile abilità nel conversare e stabilire relazioni empatiche con le persone.

Nella sua bella casa al  numero 30 di Nagasaka-cho Sorge viveva solo, senza la sua  legittima moglie e anche senza la sua amante giapponese, conosciuta  in un  bar, che andava a trovarlo due o tre volte la settimana, senza fermarsi. Secondo Hanako-san, questo  il nome  della donna,  in casa, Richard vestiva alla giapponese.

Grazie all’amicizia con l’addetto militare  dell’ambasciata tedesca il colonnello Ott, il dottor Sorge allacciò ottimi rapporti con l’Ambasciatore tedesco in Giappone, con lui discuteva del futuro atteggiamento del Sol Levante verso la Germania, gli Stati Uniti e l’URSS, tutti temi che stavano molto a cuore al Cremlino. Il  dottor Sorge riuscì a simulare un’apparente  collaborazione con l’Ambasciata tedesca, tutte le  notizie meno rilevanti che riceveva da Ozaki e quindi dall’entourage del  Primo Ministro giapponese, le comunicava ad Ott, assumendo quindi agli occhi di quest’ultimo lo status di risorsa preziosa.

Ott prese a consultarsi  con quello che riteneva un grande esperto della politica giapponese per redigere i rapporti che mandava a Berlino. In questo modo Sorge, acquisiva elementi informativi  preziosi, che integrati dalle informative di Ozaki e dalle sue ricerche fornivano un quadro molto utile che trasmetteva a Mosca, per radio  o per corriere.

…..continua…..

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