sabato, Maggio 11

SARAH BERNHARDT, la Magnifica

Forse soltanto Eleonora Duse può contendere a Sarah Bernhardt, il titolo di attrice più carismatica che abbia mai calcato le tavole di un palcoscenico teatrale. La sua vita tumultuosa e iperbolica ha segnato un’epoca creando un vero e proprio culto della personalità di questa attrice di origine ebrea nata in Olanda.

La gioventù

Sarah nasce il 23 ottobre 1844 al numero 5 di rue de l’École de Médecin di Parigi dove la famiglia si era trasferita quattro anni prima. Del padre non si conosce niente, anche se lei nelle sue memorie creerà una versione romantica e alquanto improbabile di questa assente figura paterna.

A quattro anni la mamma la manda a balia in Bretagna dove la bambina ha un terribile incidente, cadrà in un camino acceso da cui si salva per miracolo. Ritorna a Parigi ma la madre che conduce una vita spregiudicata e libertina non è in grado di prendersi cura della piccola Sarah, che viene messa in collegio dalle suore.

Quasi mai riceve visite e la solitudine è la compagna privilegiata dell’esistenza di Sarah che in quel grigio e rigido collegio forgia il suo carattere indomito e scorbutico. Ci passerà sette anni e la sua esperienza si concluderà con un’espulsione, dopo l’ennesimo atto di ribellione. Quando torna a Parigi, Sarah ha una tempra ribelle, quasi selvaggia e l’allora amante amante della madre, il duca di Mornay, fratellastro di Napoleone III, si fa carico della sua educazione e la iscrive all’École des Beaux Arts dove si distingue nei corsi di pittura e scultura, arti che praticherà con indubbia maestria per l’intera sua vita.

A quindici anni, Sarah è di una bellezza atipica, occhi verdi, corpo flessuoso, capelli di un rosso acceso si rende conto ben presto degli sguardi lascivi degli uomini, soprattutto di quelli che girano intorno alla madre, una delle più rinomate cocotte dell’epoca, del suo potere di seduzione. La sua vita cambia però quando assiste per la prima volta ad uno spettacolo della Comédie Française. Sarah ne è folgorata, vuole diventare un’attrice.

Il debutto

La sua passione è talmente travolgente che uno degli amanti della madre, il drammaturgo Camille Doucet, fa di tutto per farla ammettere alla Comédie Française, e qui Sarah debutta l’11 agosto 1862 nell’Ifigenia di Racine. L’esordio non va come sperato, paura del palcoscenico e ansia di prestazione la portano a fornire una prestazione incolore che viene bersagliata dalla critica e dai mugugni del pubblico.

Come se non bastasse litiga con una delle attrici più influenti della Comédie Française e viene espulsa da questa prestigiosa accademia. La sua carriera sembra morta prima ancora di nascere. Entra in una piccola compagnia teatrale dove però fama e soprattutto soldi sono pressocché assenti. Sarah allora decide di sfruttare le sue “doti” fisiche e intraprende la carriera della madre: diventa un’escort di lusso della Parigi di fine secolo. Ha soltanto venti anni.

La svolta

Rimane incinta e partorisce un maschietto Maurice da un aristocratico che non riconoscerà mai il bambino né si prenderà cura della sua educazione e del suo sostentamento. I soldi però non sono più un problema per Sarah che ha uno stuolo di amanti facoltosi e munifici che oltre ad apprezzarne le sue grazie a letto, rimangono incantati quando lei anima il suo salotto declamando le poesie dell’amato Beaudelaire.

Grazie anche a Felix Duquesnel, direttore associato del Théâtre de l’Odéon, anch’egli suo amante, viene ingaggiata dalla seconda per importanza e prestigio istituzione teatrale francese. E qui la sua carriera decolla. Grazie ad una dizione perfetta, a pose magniloquenti e ad un naturale carisma incanta il pubblico e conquista la critica.

L’icona della Belle Epoque

Diventa una primadonna dai comportamenti eccentrici e grandiosi. Si fa ritrarre mentre dorme in una bara o si circonda di animali esotici in casa, compreso un alligatore! Colleziona gioielli splendidi che gli vengono regalati da ammiratori straordinari come Alfonso XII di Spagna o l’imperatore Francesco Giuseppe.

Guadagna ingenti somme e però riesce a spendere più di quello che incassa, anche perché vive nel lusso più sfrenato. Impossibile citare tutti i suoi amanti e le relazioni che le vengono attribuite. Certamente ebbe focose relazioni con artisti come Gustave Doré e Georges Clairin, e attori come Mounet-Sully e Lou Tellegen. Il pubblico della Belle Epoque è rapito da questa bellezza non convenzionale e dalla sua prorompente ed eccessiva personalità.

La passione per Victor Hugo

Tra tutti gli amori e le passioni folli, alcune brevissime, di Sarah quella più sorprendente fu certamente con il patriarca della letteratura francese, Victor Hugo. Con l’avvento della Repubblica Hugo rientra a Parigi trionfalmente dal suo volontario esilio e conosce Sarah il 19 febbraio 1872, durante la rappresentazione di una sua opera Ruy Blas, dove la grande attrice interpreta Donna Maria. Tra i due scocca un’attrazione intellettuale e fisica inconsueta, vista l’età di lui, ormai settantenne e quella di lei, appena ventisettenne.

La rappresentazione è un trionfo la Bernhardt è all’apice della carriera tanto che la Comedie Francaise, che l’aveva espulsa, la richiama. Lei ritorna, accolta trionfalmente.

Una relazione lesbica

Non solo gli uomini erano “vittime” del fascino della Magnifica come Sarah ormai veniva chiamata dall’immensa moltitudine dei suoi ammiratori. La ventitreenne pittrice e scultrice Louise Abbéma: talentuosa, stravagante, provocatoria e lesbica dichiarata che vestiva abiti maschili e fumava sigari alla maniera di George Sand, si invaghisce di lei.

Le due donne vivono una relazione incandescente e senza alcun pudore. Niente però può incrinare la reputazione e l’ammirazione che la grande attrice riceve dalla cosmopolita e libertaria capitale francese. Non sarà l’unica amante femminile di Sarah che non farà mistero della sua bisessualità.

La fama internazionale

La fama di Sarah ha ormai travalicato le frontiere delle Francia. Viene invitata a Londra per una serie di rappresentazioni per l’aristocrazia britannica. Si comporta come la Diva che è, con atteggiamenti stravaganti e talvolta dispotici, suscitando però un generale e genuino entusiasmo. Si dice che abbia avuto anche una breve relazione con il Principe di Galles che era solito frequentare il camerino dell’attrice al termine delle rappresentazioni.

Il 28 ottobre 1880 inizia una tour americano che la porterà in 50 diverse città per 150 rappresentazioni che si concludono tutte, inevitabilmente, con interminabili standing ovation. La tournèe americana sarà un successo senza precedenti e per gli impresari un’autentica miniera d’oro, incasseranno ben un milione e cinquecentomila dollari. Una cifra, per l’epoca, spropositata.

Un matrimonio sbagliato

Tornata dal trionfale tour americano, Sarah conosce a Parigi il collega Aristides Damales. Questo attore tutto sommato mediocre è più giovane di lei di undici anni. Bello, dissoluto, morfinomane riesce nell’impresa che nessuno dei tanti amanti di Sarah aveva mai neppure sfiorato: sposare la Magnifica. Il matrimonio però a causa dei comportamenti e della tossicodipendenza di Damales durerà pochissimo e i due si separeranno nel 1883, dopo appena un anno.

Sarah resterà comunque legalmente sua moglie sino alla morte del giovane attore, che avvenne nel 1889 all’età di 34 anni.

1883, un anno da dimenticare

Questo è uno degli anni peggiori di Sarah. La fine del suo matrimonio la manda in depressione. Cerca di uscirne attraverso il teatro, attraverso una scelta ardita, interpretare il Macbeth di Shakespeare non nel ruolo più naturale quello di Lady Macbeth, ma in quello del protagonista maschile. La rappresentazione sarà un insuccesso.

Il carattere indomito di Sarah però non gli consente di crogiolarsi a lungo nel dispiacere e nella depressione e presto ritornerà sulle scene con un successo clamoroso.

Il ritorno della Magnifica

È la “Fedora” di Sardou, lo spettacolo del rilancio trionfale della Bernhardt. Lei interpreta l’imperatrice di Bisanzio, moglie di Giustiniano. È una rappresentazione sfarzosa e Sarah si immedesima perfettamente nel ruolo. Un pubblico immenso ed entusiasta assieperà il teatro per ben 400 repliche di quello che venne definito come lo “spettacolo più grandioso dell’Ottocento”.

Nel 1891 dopo che deve rinunciare a mettere in scena la scandalosa “Salomé” scritta apposta per lei da Oscar Wilde, per i guai con la giustizia dello scrittore, parte per un tour mondiale, di nuovo America e poi Australia, Nuova Zelanda, fino alle Hawaii e alle sperdute isole Samoa. Sarà ancora una volta un trionfo clamoroso.

Una rivale all’orizzonte

Tornata a Parigi, Sarah per la prima volta sentirà vacillare il suo trono di attrice più grande di tutti i tempi. La rivale che può scalzare la Magnifica è un’italiana, Eleonora Duse, soprannominata a sua volta la Divina. La recitazione di quest’ultima è più moderna, minimalista, nervosa, introspettiva, l’opposto di quella di Sarah, spettacolare, enfatica e sopra le righe.

Trait d’union tra le due grandissime attrici è Gabriele D’Annunzio che prima di scegliere definitivamente la Duse, ebbe un lungo carteggio epistolare con la Bernhardt. I due divennero anche per un breve periodo amanti con grande scorno della Duse a cui fu sottratto anche il ruolo nel dramma dannunziano “Città Morta“, interpretata da Sarah.

Gli ultimi anni

Nel 1900 la Magnifica si avvicina al nuovo medium emergente, il cinema. Girà un film, “Il duello di Amleto” che sarà proiettato in loop durante l’Esposizione Universale di Parigi di quell’anno. Il primo e indiscusso amore rimane però il teatro e il suo nuovo giovane amante, Edmond Rostand. autore del fortunato Cyrano di Bergerac, confeziona per lei “Aiglon” che riscuoterà un enorme successo di pubblico e di botteghino.

Nel 1905 a Rio de Janeiro durante una rappresentazione ha un brutto incidente alla gamba sinistra. Rimarrà claudicante per il resto della vita. Quando scoppia la Grande Guerra, nel 1914 Sarah ha ormai 70 anni, i dolori alla gamba sono insopportabili e alla fine i medici decidono di amputarla. L’intervento avviene il 22 febbraio 1915. Nonostante questa menomazione, la Magnifica non si arresta, continua a recitare, addirittura si unisce agli attori del Théâtre des armées per recarsi al fronte a recitare davanti ai soldati, interpretando le sue amate eroine recitando seduta, assisa su una sorta di trono.

Il 26 marzo 1923, Sarah Bernhardt, la Magnifica, muore all’età di 79 anni e viene sepolta al cimitero di Père Lachaise. La sua tomba riporta solo il suo nome, senza altre iscrizioni.

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