sabato, Maggio 18

Storia di una pandemia: La mattanza delle case di cura Ep. 7

Oltre l’80% delle morti per Covid19 riguardano persone ultrasessantacinquenni e/o i cosiddetti pazienti fragili. Il mondo vive pertanto in una doppia pandemia, con effetti sensibilmente diversi, quella che riguarda le persone più giovani e in buona salute e quella che investe gli anziani e le persone più fragili.

Questo fu chiaro già nel corso della prima ondata di diffusione di SARS-Cov-2. L’impreparazione, l’approssimazione, una certa dose di negligenza, l’assenza di dispositivi di protezione individuale però causerà nelle case di cura e di riposo per anziani, e come le definiamo noi in Italia le RSA (residenze sanitarie assistite) una vera e propria mattanza.

Sotto una forte pressione mediatica nei primi mesi della pandemia, l’Istituto Superiore di Sanità lanciò una “Survey nazionale sul contagio Covid-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie”, pubblicata a giugno 2021 e aggiornata tra il 1° febbraio e il 5 maggio. Partendo dai dati di oltre 1300 RSA la relazione affermava che “si è registrato mediamente un tasso di mortalità del 9,1%”. La percentuale maggiore di decessi era stata riportata in Lombardia (41,4%) e in Veneto (18,1%).

All’epoca il numero dei tamponi eseguiti (per mancanza di kit, reagenti e laboratori di analisi) era molto esiguo e soltanto 680 delle 9.154 persone decedute erano risultate positive al tampone, tutte le altre erano morte in seguito a sintomi simil-influenzali, tanto che la stessa Survey dell’ISS suggerisce che sia per la sintomatologia dei deceduti, che per l’assenza di test e le condizioni oggettive della penetrazione del virus nelle residenze per anziani, tutti i morti dovevano essere conteggiati come vittime da Covid19.

L’Italia però non è stato l’unico paese nei quali la popolazione delle strutture per anziani è stata falciata durante la prima ondata dal nuovo patogeno. Negli Stati Uniti il 40% dei decessi per Covid avvenne nelle case di riposo nonostante questi rappresentassero soltanto l’8% dei casi totali.

Al netto della maggiore fragilità delle persone anziane, giocarono un ruolo decisivo nella proporzione di questa strage, anche negli Stati Uniti, la gestione incompetente e l’insufficienza del personale sociosanitario. A marzo 2020 erano 235 i veterani militari ricoverati presso la Soldiers’ Home di Holyoke, in Massachusetts. Si trattava di sopravvissuti alla Seconda guerra mondiale e prima che l’ondata di Covid travolgesse questa struttura, il personale addetto era del 20% sotto organico a causa dei tagli alla sanità americana.

Il 17 marzo un veterano che mostrava da alcune settimane i sintomi del Covid fu finalmente sottoposto al test risultando positivo. Si trovava in uno dei due reparti in cui erano ricoverati i malati di demenza; non fu isolato, nemmeno dopo che il suo test si rivelò positivo, quattro giorni più tardi. Così il contagio si diffuse. Prima della fine del mese, un quarto del personale non si presentò più al lavoro.

I pochi infermieri e inservienti rimasti in servizio erano sottoposti ad una pressione enorme e correvano da un reparto all’altro spesso sprovvisti anche di mascherine. I medici della struttura per razionalizzare le risorse umane presero la sciagurata decisione di mettere insieme i due reparti riservati ai dementi, ammassando i veterani infetti e non infetti, invece di isolare quelli che mostravano sintomi.

Fu un tragico errore che contribuì non soltanto alla diffusione della malattia con conseguenze spesso letali ma la perdita di quel minimo di dignità umana che restava a queste persone che avevano combattuto una terribile guerra. Solo qualche tenda di fortuna separava un moribondo da un altro paziente magari ancora non infetto. L’unica medicina che il personale poteva offrire per lenire lo strazio della morte per Covid era una dose di morfina sotto la lingua.

Per disposizioni gli ammalati di Covid della struttura non potevano essere trasportati in ospedale e il conto finale fu di 77 vittime. La gestione della pandemia nelle case di cura statunitense fu improntata a una generale impreparazione e a scelte sbagliate che ebbero gravi conseguenze sulla salute delle persone, la Soldiers’ Home di Holyoke è stato soltanto un esempio fra i tanti.

Le altre puntate di Storia di una pandemia

Storia di una pandemia: L’inizio – Ep. 1

Storia di una pandemia: Il colosso dai piedi d’argilla Ep. 2

Storia di una pandemia: Il CDC, crollo di un mito Ep. 3

Storia di una pandemia: Il virus in crociera Ep. 4

Storia di una pandemia: Il teatrino della politica Ep. 5

Storia di una pandemia: La bufala dell’idrossiclorochina Ep. 6

Fonti:

alcune voci di Wikipedia

L’anno della peste di B. Bryson

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