I Comancheros erano in origine commercianti che svolgevano la loro attività a nord e nel centro del New Mexico e che si guadagnavano da vivere commerciando con le tribù indiane nomadi delle grandi pianure. Ma da quelle basi si spostavano frequentemente verso il nord-est del New Mexico, il Texas occidentale e altre vaste zone delle pianure meridionali del Nord America.
Il nome fu attribuito a questi mercanti proprio per i rapporti particolarmente stretti che essi avevano sviluppato con i Comanches. Non erano infrequenti i matrimoni misti che favorivano la comprensione ed i commerci con gli indiani delle pianure.
Inizialmente la loro attività fu tutto sommato legale e costitui’ anche un ponte tra le due culture, ma progressivamente essa degenerò assumendo contorni inquietanti o addirittura illegali.
I “Comancheros”, infatti, commerciavano proprio con certe bande di indiani, rifornendole anche di preziosissime armi.
Uno dei comancheros più importanti del New Mexico fu Jose Piedad Tafoya (1834 – ca. 1913), a volte chiamato il “Principe dei Comancheros” per via dei suoi traffici sempre al limite e oltre il limite del legale con i Comanche e i loro alleati Kiowa. Con loro venivano scambiati cavalli rubati, bestiame e prigionieri.
La triste fama di questi individui a metà strada tra fuorilegge e mercanti è stata immortalata in libri e film, forse il più famoso dei quali è “I comancheros” un film del 1961 diretto da Michael Curtiz ed interpretato dal grande John Wayne.
Tex incontra questi singolari e sinistri personaggi nell’albo “La fine dei comancheros” ideale conclusione della storia di Apache Kid, sempre sceneggiata da Bonelli senior ed illustrata da Nicolò.