giovedì, Maggio 9

Tragica Rapina, #38 di Nick Raider

Gianluigi Bonelli amava definirsi un romanziere prestato al mondo del fumetto. La stessa cosa può dirsi di colui che dal 1983 lo ha sostituito come principale autore di Tex, il più prestigioso fumetto italiano: Claudio Nizzi. Prolifico autore oltre che dell’avventure del celebre ranger anche di Mister No, nel 2001 Nizzi, classe 1938 ha creato la prima serie poliziesca della Bonelli, “Nick Raider”.

Non si contano i piccoli gioielli narrativi firmati da Nizzi per gli eroi bonelliani, forse però alcune delle sue storie più avvincenti e “letterariamente” riuscite sono state ideate proprio per lo spregiudicato detective di New York, dalle fattezze dell’attore hollywoodiano Robert Mitchum. Come ad esempio “Tragica rapina” che esce nel numero 38 della serie regolare di Nick Raider, durata complessivamente 200 numeri.

Tragica rapina

Per questa storia Nizzi utilizza il genere police procedural, come definito nella serie di romanzi dell’87º Distretto di Ed McBain, per tratteggiare una galleria di personaggi e le loro umane debolezze in modo magistrale. Tre amici preparano una rapina accomunati da un disperato bisogno di soldi. Johnny ha l’anziano padre ricoverato in una casa di riposo. L’uomo è afflitto da una solitudine che traspare evidente tutte le volte che il figlio va a trovarlo. Johnny è profondamente amareggiato e vorrebbe avere i soldi sufficienti per toglierlo da quel ricovero e portarlo a vivere con se, in una nuova casa più spaziosa di quella in cui abita con la moglie e la figlia.

Shorty, basso, mingherlino, bruttino è infatuato di una ragazza troppo bella per lui che però sta perdendo perché è uno spiantato, senza arte né parte e lei vuole fare la bella vita. L’unico modo per trattenerla con se è avere una montagna di soldi. Bernie è un vecchio ladro che ha appeso il “piede di porco” al chiodo, ma la figlia che rimane incinta e vuole sposarsi, lo costringe a progettare un ennesimo colpo per recuperare i soldi necessari. Questo trio di individui sconfitti dalla vita tentano quindi una rapina da cui dovrebbero ricavare qualche migliaio di dollari a testa.

Un colpo ritenuto semplice che invece si tramuta in tragedia: i tre, colti con le mani nel sacco, uccidono un poliziotto. Inoltre, i dollari rubati sono molti più del previsto e la vittima ha addosso un registratore.

La rivalità di una vita

Bastano poche efficacissime tavole a Nizzi per condurci fino all’entrata in scena di Nick Raider e del suo socio Marvin. Stavolta però il nostro detective si trova tra due fuochi, il poliziotto ucciso fa parte del nucleo antimafia della polizia di New York e il capitano Halloran, comandante del nucleo, piomba sul luogo del delitto quasi in contemporanea con Nick e Marvin. Non passano neppure cinque minuti che sulla scena del crimine si materializza il capitano White, della Sezione Affari Interni.

I due si conoscono fin dai tempi dell’università e non potrebbero essere uno più diverso dell’altro. Halloran è un bell’uomo, aitante, che ha avuto successo nella vita e nella professione, White è grasso, sciatto e persino la sua appartenenza agli Affari Interni gli conferisce una dimensione umana sgradevole. Raider scopre che il poliziotto ucciso da Shorty durante la rapina è un infiltrato degli Affari Interni, in quanto White da tempo sospetta che Halloran intrattenga torbidi rapporti con il capomafia Laganà.

Qui ci fermiamo per evitare ulteriori spoiler di una storia bellissima, dove ogni singolo personaggio racconta miserie, dolore, illusioni e disperazione dell’animo umano. La storia di Nizzi è splendidamente illustrata da Bruna Ramella, mentre la cover è di Giampiero Casertano.

Tragica rapina è pubblicata il 1 luglio 1991 e ci sentiamo caldamente di raccomandarne il recupero per chi non l’avesse letta.

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