sabato, Luglio 27

Uno, cento, mille Big Bang

L’epoca inflazionaria ha preceduto secondo la teoria cosmologica più accreditata il Big Bang. Il campo dell’inflatone (un campo di energia forse originato da uno stato instabile dovuto alla non immediata rottura spontanea di simmetria delle forze fondamentali dopo una transizione di fase quantistica) in un tempo incredibilmente breve ha trasformato un universo infinitamente piccolo in un universo macroscopicamente smisurato.
Si stima che l’inflazione sia avvenuta intorno 10-35 secondi al Big Bang, sia durata intorno a 10-30 secondi e abbia aumentato il raggio dell’universo di un fattore enorme circa un miliardo di miliardi di miliardi di volte. Si tratta di misure e numeri difficilmente concepibili per la mente umana.
Il campo dell’inflatone e le sue particelle elementari (gli inflatoni) sono poi decaduti in energia pura attraverso l’equazione più famosa della storia E=mc2.
Viene cosi rilasciata una quantità inimagginabile di energia che rese l’universo incandescente dando origine al Big Bang.
Durante l’epoca inflazionaria il ritmo di espansione dell’universo è stato così impetuoso che tutte le fluttuazioni quantiche si sono come congelate e noi adesso possiamo trovarne traccia nella radiazione cosmica di fondo a microonde.
La radiazione cosmica di fondo contiene però delle anisotropie ovvero delle differenze di temperatura nella direzione delle fluttuazioni quantiche. Queste differenze sono state accertate sperimentalmente dai fisici americani John Mather e George Smoot che per questi studio vinsero il Premio Nobel per la Fisica nel 2006.
Queste anisotropie sono dell’ordine di un millesimo di grado Celsius ed hanno giocato un ruolo fondamentale nella formazione delle stelle e delle galassie del nostro universo.
Ora secondo un’interpretazione del modello cosmologico il campo dell’inflatone non può essere entrato in ibernazione, insomma non è tipo da una sveltina e via.
Quindi è lecito supporre che non abbia innescato un solo Big Bang, ma tanti altri. Un numero enorme di Big Bang.
Questo processo è definito inflazione eterna. Universi a bolla compaiono all’interno di universi preesistenti in un continuo senza fine.
In questo scenario in un futuro molto remoto un’altra bolla-universo potrebbe aprirsi nel nostro universo che magari è il “figlio” di un’altra bolla molto più vecchia, magari gravemente danneggiata.
Se questa teoria rappresenti uno scenario credibile non lo sappiamo anche perché al momento l’uomo e la sua tecnologia non riescono a misurare ed analizzare quello che non appartiene all’universo visibile.
Ecco perché ci si affida a simulazioni al computer per suffragare una teoria affascinante quanto veramente ardita.

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