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“Victor Victoria”, il trionfo della commedia musicale

Il 1982 è un anno denso di eventi che hanno inciso profondamente nella storia e nel costume. Dalla guerra anglo-argentina per la contesa delle isole Malvinas o Falkland alla nascita del primo bambino in “provetta”, dall’invasione israeliana del Libano all’emergenza AIDS. dall’inizio della vendita al dettaglio del primo personal computer (Commodore 64) all’uccisione del generale Dalla Chiesa, fino all’innesto del primo cuore artificiale e alla vittoria dell’Italia nel Campionato del Mondo di calcio.

Nei cinema escono film campioni di incasso come ET, Blade Runner, Rocky II e Rambo, ma soprattutto viene distribuita una deliziosa commedia musicale diretta dal maestro del genere, Blake Edwards e interpretata da Julie Andrews, James Garner e Robert Preston: “Victor Victoria”.

La trama

La trama del film è ambientata a Parigi nel 1934. Victoria Grant è una soprano senza lavoro che si lascia convincere dall’intrattenitore Toddy, un omosessuale che riesce sempre a cacciarsi nei guai, a vestire i panni del conte polacco Victor Grazinski che recita e canta en travesti per ottenere finalmente una scrittura e non morire di fame. Con il suo Mi naturale, l’estensione vocale, l’apparente virilità in abiti maschili e la determinazione, Victoria riesce a convincere tutti di essere “una uomo che finge di essere una donna” e ottiene un incredibile successo.

Tra i suoi ammiratori vi è un affarista di Chicago, King Marchand, che dubita della identità di Victor e che dopo alcune peripezie riesce a scoprirne la vera identità. Tra i due nasce l’amore e Marchand rompe con la bionda svampita con cui si accompagnava. Alla fine Victor ritorna Victoria. L’ultimo numero di un film sfavillante per numeri musicali, battute ma anche coraggiose riflessioni sulla diversità e sul rapporto uomo-donna si consuma quando Victoria accompagna King nel locale che aveva applaudito le sue prestazioni e insieme assistono esilarati alla parodia che Toddy fa dei suoi balli e dei suoi canti.

Il genere

Ci troviamo di fronte ad un musical atipico o se preferite ad un sottogenere della commedia, quella musicale. I dialoghi non sono mai cantati, un po’ nello stile di Cantando sotto la pioggia o La La Land e i numeri musicali sono inseriti nel loro contesto verosimile, quello dello spettacolo o del concerto inscenato nel film.

Victor Victoria” è uno dei film più riusciti di Blake Edwards, un vero maestro della commedia hollywoodiana che unisce una “leggerezza” alla Lubitsch con la capacità di affrontare temi urticanti e ipocrisie della società con una profondità che riesce a mantenere il film, nonostante i 41 anni di età, ancora attuale e modernissimo.

Il regista

Blake Edwards, pseudonimo di William Blake Crump (Tulsa, 26 luglio 1922 – Santa Monica, 15 dicembre 2010), ha girato film di ogni genere dal western al poliziesco, ma indubitabilmente le sue migliori performance le ha ottenute con la commedia brillante della quale è considerato uno dei grandi maestri. Tra queste non possiamo non citare Colazione da TiffanyHollywood Party10Operazione sottoveste, la serie de La Pantera Rosa e soprattutto Victor Victoria.

Quando gira il film Edwards ha sessanta anni e già numerosi successi alle spalle. Firma anche la sceneggiatura della pellicola che asserisce di aver scritto in un solo mese di lavoro. Da pochi anni è ritornato ad Hollywood dopo che attriti con le major americane lo avevano indotto ad auto esiliarsi in Inghilterra.

Per Victor Victoria, scrittura nel ruolo della protagonista assoluta la moglie Julie Andrews che ha sposato nel 1969. Con lei oltre che un matrimonio felice durato 41 anni fino alla morte nel 2010 dello stesso Edwards, ha stretto un fecondo sodalizio professionale. La Andrews è protagonista di molti suoi film, fra questi: 10, S.O.B., Così è la vita e Victor Victoria.

Gli interpreti

Julie Andrews è un’autentica leggenda del cinema, attrice pluripremiata e completa possedeva una portentosa voce di quattro ottave che sarà fondamentale per tutta la sua carriera e non soltanto per Victor Victoria. All’epoca ha 47 anni e da venti anni, da quando ha girato Mary Poppins è uno dei volti più amati e apprezzati di Hollywood. Al suo attivo oltre al già citato film della Disney, ha pellicole del calibro di Tutti insieme appassionatamente, Il sipario strappato, Operazione Crepes-Suzette, 10 e S.O.B.

James Garner, che nel film interpreta l’affascinante King Marchand, era uno specialista delle commedie ed aveva avuto un buon successo a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta dello scorso secolo. Negli anni Ottanta e Novanta si dedicherà prevalentemente alla televisione dove girerà serie come Agenzia Rockford e Maverick. Quando gira Victor Victoria Garner ha 54 anni e sarà il secondo dei tre film nei quali avrà la Andrews come partner.

Per la parte di Todd, l’eccentrico artista omosessuale che diviene il mentore e amico di Victoria, Edwards scelse Robert Preston, un solido attore di cinema e teatro, con eccellenti doti canore. Nel 1982 Preston ha 64 anni e la sua interpretazione nella commedia musicale di Edwards gli valse una nomination all’Oscar come migliore attore non protagonista.

La produzione

“Victor Vittoria” fu un film piuttosto costoso per essere una commedia, Gran parte di questi costi furono la conseguenza del fatto che il film fu interamente girato in Inghilterra, nei mitici studi di Pinewood, vicino a Londra. Tutta la ricostruzione della Parigi degli anni Trenta (hotel, bar, studi, locali per omosessuali, palestre, bagni turchi, stradicciole, ristoranti ecc.) è quindi rigorosamente londinese. In particolare sono stati occupati 15 studi e “costruite” due strade, di cui una lunga più di 120 metri.

Riconoscimenti

Candidato a ben 7 Premi Oscar, “Victor Victoria” vinse solo nella categoria per migliore colonna sonora firmata da Henry Mancini. Si aggiudicò inoltre il Golden Globe per la migliore attrice in una commedia musicale a Julia Andrews e un César quale miglior film straniero e numerosi altri riconoscimenti minori.

Non solo sorrisi e canzoni

Il film mette a nudo molte ipocrisie del periodo che purtroppo, a distanza di quattro decenni, sono ancora in buona parte presenti anche nella nostra società. Il film stigmatizza l’omofobia, ma anche ironizza sull’impotenza maschile, la finzione dell’orgasmo femminile e i ruoli “tradizionali” dell’uomo e della donna. Insomma il gioiello di Edwards non risente affatto dei 41 anni di età ed è ancora godibilissimo. Per chi volesse vederlo per la prima volta o rivederlo, il film è disponibile fra l’altro sulla piattaforma satellitare SKY.

Per saperne di più:

La commedia nel cinema classico americano

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