domenica, Maggio 19

Perché il 25 aprile non è solo una data celebrativa

L’ampio rigurgito di movimenti ( e di governi) di estrema destra, in Italia e in diversi paesi europei, che si richiamano in modo diretto o indiretto al fascismo ci costringe ad interrogarci su cosa sia esattamente questa ideologia e se davvero la democrazia sia di nuovo in pericolo.

Il saggio di Umberto Eco

Per questo può essere utilissimo rileggere un breve saggio di Umberto Eco (1932-2016) tratto da un discorso che pronunciò il 25 aprile 1995 alla Columbia University per celebrare la liberazione d’Europa, poi apparso sulla The New York Review of Bookscon il titolo Ur-Fascism.

In questo attualissimo lavoro Eco distingue le differenze tra nazismo e stalinismo e il fascismo. I primi due sono veri e propri totalitarismi con un’ideologia nativa estremamente coerente che non ammette niente altro al di fuori di essa. Il fascismo è invece, secondo Eco, una “semplice dittatura” un regime incoerente e con un’ideologia sgangherata. Mussolini non aveva alcuna filosofia politica ma si nutriva e nutriva gli italiani soltanto di una retorica mirata a sollecitare pulsioni e sentimenti reazionari che esistevano prima del Ventennio e che esistono tutt’oggi.

Gli elementi che rendono il fascismo eterno

Quali sono le caratteristiche che rendono il Fascismo eterno? Eccone alcune in sintesi:

  • la ricerca del consenso attraverso la paura delle differenze
  • l’appello alle classi medie frustrate, a disagio per qualche crisi economica o umiliazione politica, spaventate dalla pressione dei gruppi sociali subalterni
  • a coloro che sono privi di una qualunque identità sociale, l’Ur-Fascismo dice che il loro unico privilegio è il più comune di tutti, quello di essere nati nello stesso paese. È questa l’origine del “nazionalismo”. Da qui gli slogan salviniani o trumpiani, “Prima gli italiani” o “First America”.
  • Il richiamo ossessivo al concetto di “popolo” concepito come una qualità, un’entità monolitica che esprime la “volontà comune” mentre ai singoli individui non vengono riconosciuti diritti.
  • Il machismo sessuale che implica disdegno per le donne e una condanna intollerante per abitudini sessuali non conformiste, dalla castità all’omosessualità.
  • l‘ostilità verso la cultura nella misura in cui viene identificata con atteggiamenti critici. Da qui gli epiteti più frequenti in questo campo, come “porci intellettuali“, “snob radicali” o “radical chic“.
  • L’utilizzo della cosiddetta “neolingua”. Tutti i testi scolastici nazisti o fascisti si basavano su un lessico povero e su una sintassi elementare, al fine di limitare gli strumenti per il ragionamento complesso e critico. Ma dobbiamo essere pronti a identificare altre forme di neolingua, anche quando prendono la forma innocente di un popolare talk-show o quella che oggi viene rappresentata dalla destra estrema sui social network e su alcuni giornali reazionari.

Il fascismo oggi

Questo impasto di pulsioni, retorica, paura ed egoismo è profondamente radicato nella nostra società e in tempi di profonda incertezza morale e civile, di crisi economica e di assenza di una prospettiva politica positiva tende ad emergere, corrodendo le basi della nostra democrazia. Il pericolo non viene tanto da frange estremiste come Forza Nuova, Casa Pound o altre piccole organizzazioni della destra reazionaria, quanto da formazioni politiche, che nel nostro paese hanno raggiunto il potere e che flirtano spudoratamente con i disvalori e le pulsioni fasciste.

Una Presidente del Consiglio che non riesce proprio a dichiararsi antifascista, ministri e alte cariche dello Stato che alimentano teorie complottiste assurde e care all’armamentario fascista (come la cosiddetta sostituzione etnica), giornali ultra reazionari che fanno di tutto per mantenere un sentimento divisivo verso la Festa della Liberazione, sono tutti segnali d’allarme che dovrebbero seriamente preoccuparci.

Eco ci mette sull’avviso : «L’Ur-Fascismo è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili. Sarebbe così confortevole, per noi, se qualcuno si affacciasse sulla scena del mondo e dicesse: “Voglio riaprire Auschwitz, voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze italiane!” Ahimè, la vita non è così facile. L’Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme – ogni giorno, in ogni parte del mondo. […] Libertà e liberazione sono un compito che non finisce mai».

Viva il 25 aprile!

Per saperne di più:

I falsi miti del fascismo: Mussolini amico dei lavoratori

Il Fascismo

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