sabato, Maggio 18

Wasp-103 b, un esopianeta con un’insolita forma ovale

Wasp-103 b, un esopianeta con un’insolita forma ovale. L’esopianeta è caratterizzato da una forma molto simile ad una palla da rugby. Questo orbita attorno ad una stella, effettuando un giro completo attorno ad essa in meno di un giorno. L’esopianeta è stato appunto denominato Wasp-103b, ed è situato nella Costellazione di Ercole.

L’oggetto è stato individuato dal telescopio Cheops dell’ESA. La deformazione di Wasp-103b è dovuta alle violente forze mareali generate dall’interazione con la sua stella madre. Questa risulta essere 1,7 volte più grande del nostro Sole e presenta una temperatura maggiore di circa 200 in confronto alla nostra stella.

L’esopianeta Wasp-103b

Wasp-103b possiede una massa una volta e mezza maggiore di quella di Giove. I ricercatori ritengono che l’estrema vicinanza potrebbe aver provocato delle maree monumentali, che fino ad oggi non erano state osservate.

Le osservazioni del Cheops, unite insieme a quelle dei telescopi spaziali Hubble e Spitzer, hanno consentito di identificare le forze di marea che riescono a deformare il pianeta. Il telescopio Cheops è riuscito a quantificare i transiti degli esopianeti, ossia la diminuzione di luce provocata dal passaggio di un pianeta davanti alla sua stella, ovviamente dalla nostra prospettiva.

Le analisi sulla forma della curva di luce, in linea generale, rivelano determinate caratteristiche come ad esempio le sue dimensioni. Mario Salatti, program Manager del telescopio a bordo di Cheops, ha dichiarato che: “Per la prima volta, grazie all’elevata precisione di Cheops e del suo telescopio, insieme alla sua flessibilità di puntamento, si è potuta misurare la deformazione del pianeta per effetto delle forze mareali”.

Quest’ultime sono già note sulla Terra per effetto della Luna. Inoltre, sono state osservate anche sulle lune situate vicino ai giganti gassosi, come Giove e Saturno. Il telescopio Cheops ha permesso di osservare gli effetti delle forze mareali su un pianeta extrasolare, questa volta provocati dalla elevata prossimità alla propria stella madre.

Le informazioni ottenute da Cheops, secondo i ricercatori, potranno essere ulteriormente migliorate con ulteriori osservazioni. Queste permetteranno di ricavare ulteriori dati sia sulla struttura interna del pianeta Wasp-103b, che su altri esopianeti in futuro.

I dettagli della ricerca

Il team di ricerca è riuscito attraverso la curva della luce di transito di Wasp-103b, ad ottenere un parametro, ossia il numero di Love. Questo non è altro che una misura della distribuzione della massa all’interno di un pianeta. Riuscire a comprendere in quale modo è stata distribuita la massa può rivelare degli importanti dettagli sulla struttura interna del pianeta.

Susana Barros dell’Instituto de Astrofísica e Ciências do Espaço e dell’Università di Porto, autrice principale della ricerca, ha spiegato che: “La resistenza di un materiale alla deformazione dipende dalla sua composizione. Qui sulla Terra, ad esempio, abbiamo maree dovute alla Luna e al Sole, ma si possono vedere solo le maree negli oceani”.

Susana Barros, continua spiegando che: “La parte rocciosa non si muove molto. Misurando la deformazione del pianeta potremmo rivelare la sua composizione, che potrebbe comprendere l’acqua, la roccia o il gas”.

Il numero di Love per quanto riguarda l’esopianeta Wasp-103b è molto simile a quello di Giove. La sua struttura interna potrebbe quindi essere molto simile al gigante gassoso, nonostante possegga un raggio che è il doppio di quello di Giove. I ricercatori ritengono che, da quanto emerso dallo studio, un pianeta che possiede una massa 1,5 volte maggiore di quella di Giove, dovrebbe avere pressoché le stesse dimensioni.

Conclusioni

Wasp-103b, molto probabilmente, ha subito una deformazione per il riscaldamento provocato dalla sua stella, e forse anche da altri fattori ad oggi sconosciuti. I ricercatori cercheranno ulteriori dettagli, così da avere maggiori informazioni sulla struttura interna e per riuscire a comprendere l’insolita forma del pianeta. Inoltre, per confermare con esattezza il numero di Love verranno effettuate nuove analisi con Cheops e con il James Webb Space Telescope.

L’elevata precisione di Webb, secondo i ricercatori, potrà perfezionare le misurazioni della deformazione delle maree dell’esopianeta, informazioni che verranno confrontate con le caratteristiche dei pianeti presenti nel sistema solare.

Un ulteriore dettaglio che gli astronomi vogliono scoprire riguarda il periodo orbitale del pianeta. Le interazioni mareali tra una stella e un pianeta delle dimensioni di Giove, secondo i ricercatori, potrebbero far accorciare il periodo orbitale del pianeta, un avvicinamento molto graduale alla stella che lo farebbe finire inghiottito da quest’ultima.

Le misurazioni, fortunatamente, sembrano affermare l’esatto contrario, ossia che il periodo orbitale potrebbe aumentare, e che quindi il pianeta finirà per allontanarsi molto lentamente dalla sua stella. Un dettaglio che rivela che potrebbero esserci altri fattori in ballo sul pianeta non ancora noti. Tra i potenziali scenari valutati dagli astronomi ci sta anche quello della presenza di un’altra stella, che influenza la dinamica del sistema o l’orbita del pianeta, che risulta leggermente ellittica.

FONTE:

https://www.globalscience.it/32362/linsolita-forma-di-wasp-103-b/

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