giovedì, Maggio 9

Asse di un’antica imbarcazione rinvenuta a Grado

Asse di un’antica imbarcazione rinvenuta a Grado. La singolare scoperta è avvenuta pochi giorni fa sull’arenile della spiaggia di Grado. Il ritrovamento è avvenuto mentre si stavano effettuando delle regolari manutenzione.

Subito dopo il ritrovamento è stata immediatamente allertata la Soprintendenza Archeologica e le Belle Arti. Il Paesaggio FVG ha organizzato il recupero del reperto, reso possibile grazie alla collaborazione della stessa GIT e del Comune di Grado. Quest’ultimo ha prontamente messo a disposizione i mezzi e il personale per la movimentazione.

Il reperto è stato subito messo in sicurezza in una collocazione provvisoria. Il supporto logistico della ditta Aprile di Aquilea ha eseguito le operazioni, predisponendo subito un’imbracatura su misura. Il personale tecnico-scientifico della Soprintendenza ha subito eseguito un primo trattamento del reperto con biocida, effettuato prima della sigillatura. Il reperto, in questo modo conserverà un grado di umidità sufficiente per la sua conservazione temporanea.

Asse di un’antica imbarcazione: prime analisi

L’asse lignea rinvenuta presenta una lunghezza di circa 8 metri, una larghezza di 30 cm e uno spessore di 7-8 cm. Le caratteristiche esaminate hanno fatto subito pensare ad un elemento di un’imbarcazione.

L’archeologo subacqueo Dario Gaddi, ha già prodotto una documentazione preliminare, e effettuato una campionatura per le analisi. Il reperto dovrà essere ulteriormente valutato ed effettuato un primo inquadramento cronologico, tenendo conto delle prime analisi eseguite. Il prof. Carlo Beltrame, specialista di archeologia navale dell’Università di Venezia, Ca’ Foscari, si è reso subito disponibile per effettuare le analisi sul reperto.

In contemporanea alle analisi sarà programmato lo spostamento del reperto in una sede idonea per i trattamenti successivi. Le analisi verranno eseguite considerando il materiale facilmente deperibile e per produrre una documentazione e uno studio sistematico, vista l’importanza del rinvenimento.

Le imbarcazioni cucite

Le prime analisi effettuate sul manufatto hanno messo subito in evidenza la tecnica delle cosiddette imbarcazioni “cucite”. Questa era molto diffusa nell’area altoadriatica in un periodo riconducibile tra età romana e l’altomedievale.

Questo tipologia di imbarcazioni, che poteva presentare fondo piatto o concavo, prevedeva il collegamento del fasciame delle tavole, con corde fatte passare attraverso fori ricavati lungo i bordi delle giunzioni.

La tenuta stagna era garantita da dei cordoli in fibra vegetale, mantenuti lungo i bordi delle tavole attraverso le cuciture stesse. L’asse di legno rinvenuto presenta le caratteristiche tipiche di queste imbarcazioni. Lungo entrambi i bordi sono presenti i fori a distanza con un’inclinazione regolare. Alcuni fori conservano ancora i resti delle corde e dei perni che le fissavano. Inoltre, sul lato interno sono ancora visibili tracce di bruciatura.

Fonte:

https://agcult.it/a/36040/2021-04-21/archeologia-ritrovato-a-grado-go-elemento-di-antica-imbarcazione

https://www.triesteprima.it/cronaca/grado-archeologia-scoperte.htm

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