giovedì, Maggio 9

Astuzie e strategie floreali

I fiori esprimono bellezza e armonia, testimoniando la sterminata creatività della Natura. Con la loro vastissima gamma di forme originali e colori sgargianti, essi ci attraggono e ci accompagnano nei vari momenti cruciali della nostra vita, dalla nascita alla fine, passando per matrimoni, feste e così via.

Da un punto di vista strettamente scientifico, essi racchiudono gli organi sessuali delle piante, escogitando una vasta gamma di stratagemmi particolari, per agevolarne l’impollinazione e la fecondazione, soprattutto tramite insetti. Ma non bastano i loro colori e le loro forme, i fiori offrono quasi sempre del nettare squisito e nutriente, dolce e viscoso, contenente non solo zuccheri, ma anche varie altre sostanze utili: vitamine, sali minerali, enzimi ed altre. In particolare, le api e i bombi, mentre con la lingua succhiano avidamente il nettare, si imbrattano le zampe posteriori di polline, che poi porteranno ad altri fiori.

Un ruolo importante è svolto anche dai profumi emanati dai fiori, oggetto di studio recente da parte di ricercatori della università di Pisa. Essi hanno dimostrato che la composizione dei profumi è diversa e dipende dalle categorie degli impollinatori

Quando i profumi sono semplici, riguardono solo poche categorie di impollinatori, se non una sola. Invece, se composti, essi possono attirare più specie di impollinatori. Nauralmente, in questo caso ci sono più chances di riproduzione: se l’impollinatore fosse di una sola specie, la sua diminuzione o scomparsa potrebbe compromettere gravemente la riproduzione.

Le orchidee rappresentano il gradino più alto della evoluzione floreale e sono arrivate ad escogitare vere e proprie astuzie per assicurarsi specifici impollinatori. Alcune specie presentano un labello, che per forma, colori e strisce, assomiglia parecchio all’addome di femmine e vespe femmine: i maschi ne vengono attratti e pensando di accoppiarsi, si imbrattano di polline. Inoltre si ha anche l’emissione di feromoni simili a quelli femminili, capaci di attirare i maschi anche da notevoli distanze.

La cosiddetta “orchidea di Darwin(Angraecum sesquipedale) fu notata da lui nel 1862 per l’enorme sperone, che può arrivare anche a 29 cm di lunghezza, col nettare nel fondo. Allora lui ipotizzò che doveva esserci una farfalla con la spiritromba lunga altrettanto, che poi fu trovata molti anni dopo, nel 1903: una falena notturna, detta “sfinge di Morgan”.

Quindi le piante, con i loro fiori, hanno saputo creare un relazione molto stretta con gli impollinatori, per assicurarsi una riproduzione più certa, messa purtroppo a dura prova dall’utilizzo eccesivo e incontrollato di pesticidi ed insetticidi, che compromettono seriamente il numero delle popolazioni di insetti, oltre la qualità dei prodotti agricoli.

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