lunedì, Ottobre 14

Neuroscienze

Il pensiero è energia: la sua forza trasformativa della realtà
Neuroscienze, Scienza

Il pensiero è energia: la sua forza trasformativa della realtà

Il legame tra pensiero e materia è stato oggetto di studio e dibattito da diversi secoli. Molti hanno cercato di comprendere come il pensiero umano possa influenzare la realtà circostante e se le intenzioni e le convinzioni possano avere un impatto tangibile sul mondo materiale. Se per alcune tradizioni filosofiche e religiose sostengono che il pensiero umano ha un potere creativo sulla materia, la scienza moderna ha cercato di esaminare questa relazione in modo più razionale e empirico. Filosofia greca e scienza moderna Il concetto che il pensiero possa influenzare la materia risale all'antichità, con filosofi come Platone e Aristotele che credevano che la mente e il corpo fossero interconnessi in un modo che va oltre la semplice percezione sensoriale. Per esempio, Platone credeva c...
Cervello e mancinismo
Antropologia e Paleontologia, Neuroscienze, Scienza

Cervello e mancinismo

Fin dalla scoperta che il cervello umano è diviso in due emisferi distinti, quello sinistro e quello destro,  ci si è interrogati se questa divisione corrispondesse ad una specializzazione funzionale delle due aree, la cosiddetta lateralizzazione. Le scoperte di Broca e Wernicke Nel 1865 il medico francese Paul Broca scoprì che in presenza di lesioni sul lobo frontale sinistro del cervello, si ha un impatto molto maggiore nel linguaggio parlato che se le lesioni riguardano invece il lobo destro. In altre parole si accertò che l’uso della parola risiede nell’emisfero sinistro, e precisamente nel lobo frontale in un’area da allora conosciuta come Area di Broca. Nel 1873 lo psichiatra tedesco Carl Wernicke scopre che les...
La Neuroscienza delle sostanze psichedeliche, della musica e della nostalgia
Neuroscienze, Scienza

La Neuroscienza delle sostanze psichedeliche, della musica e della nostalgia

Il neuroscienziato Frederick Streeter Barrett illustra e spiega quali sono le regioni neuronali specifiche che si attivano durante l’ascolto di musica o sotto l’effetto di sostanze come LSD o psilocibina, un alcaloide presente in alcuni tipi di funghi allucinogeni. Vediamo come queste esperienze, nelle circostanze adeguate, possono favorire la crescita emotiva e rappresentare un aiuto contro disturbi umorali come la depressione e l’ansia. Negli ultimi vent'anni Frederick Barrett ha studiato due esperienze fondamentali dell’essere umano, che potrebbero portare una rivoluzione nel campo della psichiatria: la prima riguarda come viviamo la musica, la seconda come reagiamo ad una sostanza psichedelica. Ma cosa hanno in comune queste due esperienze oltre, ci scherza Barrett, a Wood...
Fare un pisolino di 30 minuti fa bene al cervello
Alimenti e Filiera Produttiva, Neuroscienze, Scienza

Fare un pisolino di 30 minuti fa bene al cervello

Secondo una nuova ricerca un breve pisolino pomeridiano fatto quattro volte a settimana crea moltissimi benefici, tra cui troviamo un miglioramento della memoria, un maggiore orientamento e un agevolazione dell'agilità mentale, soprattutto in soggetti over 60. Per chi non è piacevole poter fare un breve riposino dopo pranzo. Non dovete sentirvi pigri o in colpa, anzi tutt'altro, perché secondo la ricerca, che è stata pubblicata su General Psychiatry, ad un breve riposo pomeridiano è stato correlato un miglioramento della consapevolezza di noi stessi nello spazio, ad una miglior fluenza verbale e memoria operativa. Fare spesso dei brevi pisolini La nuova ricerca, che si è basata su più di duemila volontari cinesi ultrasessantenni, ha scoperto che le performance cognitive migli...
Neuroscienze, Scienza

Quali sono gli effetti dell’orecchio assoluto sul cervello?

Un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Neuroscience, suggerisce che il cervello dei musicisti ha connessioni strutturali e funzionali più forti rispetto a quelli dei non musicisti, indipendentemente dall'innata capacità di intonazione. Anni di formazione musicale modellano il cervello in modi significativi.  Una minoranza di musicisti, tra cui annoveriamo Mozart e Michael Jackson, possiede l’orecchio assoluto. I musicisti con l’orecchio assoluto, hanno una corteccia uditiva significativamente più grande in grado di rappresentare toni distinti senza una nota di riferimento. Ma ancora non si sa chiaramente come questa capacità possa influenzare il cervello. Una domanda che ha affascinato neuroscienziati, psicologi e musicologi per molto tempo è come la musicalità e l'o...
Il cervello “ricicla” i neuroni per riuscire a leggere
Neuroscienze, Scienza

Il cervello “ricicla” i neuroni per riuscire a leggere

Il cervello umano non ha ancora avuto il tempo necessario per poter sviluppare una specifica area riguardante la capacità di lettura. Infatti, il cervello per riuscire a riconoscere le lettere e le parole mentre leggiamo, riutilizza i neuroni che in realtà si sono evoluti per poter elaborare altre tipologie di stimoli visivi. La scoperta è stata fatta dai ricercatori della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, Sissa, di Trieste, che grazie allo studio svolto, anche attraverso dei test su dei volontari, che è stato pubblicato su Current Biology, sta gettando le basi per poter creare dei risvolti fondamentali da dedicare all'intelligenza artificiale. I ricercatori Yamil Vidal e Davide Crepaldi, chiariscono che: “Il linguaggio scritto è stato creato dall'uomo circa 5.000 a...
Intelligenza artificiale utilizzata per diagnosticare in anticipo le demenze
Medicina, Neuroscienze

Intelligenza artificiale utilizzata per diagnosticare in anticipo le demenze

Secondo il Word Economic Forum la robotica e l'intelligenza artificiale rientrano tra le venti tecnologie emergenti per quanto riguarda la quarta rivoluzione industriale, tutte destinate a cambiare il mondo nei prossimi anni, compresa la sanità. Ed è proprio in questo ambito che rientra lo studio di Paolo Bosco, ricercatore dell’Irccs Fondazione Stella Maris, che ha ottenuto un finanziamento di ben 450 mila euro, da utilizzare nell'ambito della ricerca del ministero della Salute dedicata ai giovani ricercatori. Lo scopo della ricerca è quello di verificare che l'utilizzo dell'intelligenza artificiale possa agevolare una diagnosi più precisa sulle demenze che colpiscono gli anziani, trovando così non soltanto nuove terapie personalizzate, ma anche per comprendere quale sia il ruol...
Ecco come il cervello umano percepisce i movimenti nello spazio
Medicina, Neuroscienze, Scienza

Ecco come il cervello umano percepisce i movimenti nello spazio

Lo studio, che è stato svolto dai ricercatori dell'Università della California a Los Angeles, l'UCLA, ha coinvolto un gruppo di partecipanti che soffriva di epilessia resistente ai farmaci, con un'età compresa tra i 31 ed i 52 anni. I soggetti sono stati muniti di una serie di elettrodi in grado di controllare le crisi. Inoltre, hanno indossato degli zaini speciali, appositamente ideati per poter analizzare e monitorare costantemente le loro onde cerebrali, mentre si spostavano all'interno di una stanza completamente vuota alla ricerca di un punto nascosto. Lo studio effettuato è stato condotto per “poter comprendere meglio come il nostro cervello possa registrare le informazioni derivate dalla realtà spaziale e come le onde fluiscono secondo uno schema distinto. Questo stu...
Film horror: le ragioni scientifiche del  gusto del brivido
Film e Serie TV, Neuroscienze

Film horror: le ragioni scientifiche del gusto del brivido

La prima volta (o almeno la prima che io ricordi) che ho visto un film horror, è stato nel 2007: avevo 11 anni, frequentavo le scuole medie ed avevo una migliore amica, che a sua volta aveva un fratello maggiore. In casa mia non esistevano ancora i computer, mentre a casa di questa mia amica c’era un vecchio, al tempo nuovo, desktop in cui il fratello scaricava i film. Un pomeriggio, agendo di nascosto, decidemmo di usare il computer e vedere una pellicola, i nostri occhi caddero sulla cartella ‘Horror’, e optammo per ‘The Ring’. Quello è stato il primo trauma di cui io abbia memoria, Samara che esce da quel pozzo poi sbucare fuori dalla televisione dopo 7 giorni. Cosa voglio dire con questo ricordo? A l'inizio della mia adolescenza, ho sentito l’impulso di trasgredire le regol...
Ad un passo dalla morte
Neuroscienze

Ad un passo dalla morte

https://www.youtube.com/watch?v=r0flr8aZo7A Le esperienze ai confini della morte dovute a traumi particolarmente significativi, asfissia, infarti, shock e così via sono più frequenti di quanto si creda. Un paziente su dieci colpito da infarto in ambiente ospedaliero è soggetto a questi episodi che in inglese prendono il nome di near-death experiences (NDE). I racconti di queste persone quando hanno superato lo stato critico che li ha condotti ai confini della morte sono molto simili tra loro: ci si libera del dolore, si vede una luce intensa alla fine di un tunnel, ci si stacca dal proprio corpo fluttuando (esperienze extra corporee). Si rievocano in una rapida carrellata i ricordi più significativi della propria vita e si vedono le immagini di persone care ancora viventi o defun...
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