sabato, Maggio 18

Coranavirus di Wuhan, nuova peste o psicosi globale?

Il coranavirus che ha scatenato un focolaio epidemico inizialmente nella città di Wuhan e che poi si è diffuso nel resto della Cina e da li, attraverso casi per adesso relativamente isolati, in diversi altri paesi del mondo sta ingenerando una vera e propria psicosi globale.

Ma ci troviamo davvero di fronte ad una sorte di “nuova peste”? Ad oggi, 31 gennaio 2020, i dati ci dicono il contrario. Le persone infettate dal virus sono poco più di 10.000 anche se questi numeri potrebbero essere sotto stimati ed i decessi 213.

Il tasso di mortalità, sempre ad oggi, si attesta tra il 2,5% ed il 3%. L’epidemia della SARS che colpì la Cina tra il 2002 ed il 2003 colpì oltre 8.000 persone e causò 750 decessi con un tasso di mortalità del 9%. Secondo i dati del Ministero della Sanità gli italiani deceduti per complicazioni dovute all’influenza nella stagione 2018-2019 sono stati 198. Questo dato riguarda i “normali” virus influenzali che per la stragrande maggioranza della popolazione colpita provocano soltanto qualche giorno di febbre, spossatezza e raffreddore ma che comunque ogni inverno mietono qualche centinaia di vittime tra i soggetti a rischio. Ogni persona colpita dal coronavirus di Wuhan infetta mediamente tra 1,5 e 3 persone. Un malato di morbillo può infettare dalle 7 alle 29 persone.

Per quanto riguarda invece le ripercussioni economiche del coronavirus queste sono attualmente più allarmanti di quelle che si ebbero sempre in Cina in conseguenza dell’epidemia di SARS tra il 2002 e il 2003, anche perché il contagio sembra ancora lontano dal suo picco epidemiologico. Si stima al momento un rallentamento del PIL cinese intorno al 1%. Con la SARS, nel 2003, l’economia del gigante asiatico arrestrò del 3% con una perdita di 40 miliardi di dollari. Il rallentamento della super potenza cinese si ripercuoterà sull’economia globale, ad iniziare dai paese il cui interscambio commerciale con Pechino è più rilevante ai fini della composizione del PIL.

Ovviamente tutti questi dati, sia quelli di natura epidemiologica che quelli di natura economica, sono soggetti a possibili anche significative variazioni in base all’andamento dell’epidemia. Intanto ieri l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l’emergenza globale, misura indispensabile per attivare risposte straordinarie ad un virus che se diventasse davvero pandemico, all’attuale tasso di mortalità potrebbe superare le vittime della spagnola.

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