sabato, Maggio 18

Coronavirus di Wuhan: la situazione al 20 febbraio

Continua il balletto delle cifre dei contagiati in Cina. Oggi assistiamo ad un crollo dei nuovi infetti, nel complesso i casi rilevati sono diminuiti dai 1693 di martedì ai 349 di ieri. Questa netta flessione però è dovuta al ritorno alla vecchia metodologia dei criteri per diagnosticare i pazienti nella provincia epicentro dello Hubei, uguale e contraria a quella introdotta una settimana fa e che aveva fatto schizzare in alto i dati.

I decessi in tutto il grande paese asiatico ieri sono stati 114. Comunque, pur con tutte le cautele del caso, la curva discendente sembra un trend concreto, poiché nelle restanti province cinesi, dove i criteri per diagnosticare COVID19 non sono cambiati i contagi confermati sono stati appena 45.

Il virus fuori dalla Cina

Il pericolo che il contenimento dell’agente patogeno non funzioni si sposta adesso in altri paesi dell’Asia, ad iniziare da Giappone e Corea del Sud. In quest’ultimo paese è stato individuato un super diffusore, denominato “paziente 31” che frequentando una chiesa di una setta locale avrebbe infettato almeno 15 persone e venuto in contatto con più di 150. Globalmente nel resto del mondo i casi di contagio confermati sono circa 650.

Diamond Pricess

La Corea del Sud sale così ad 82 casi confermati del nuovo coronavirus, mentre in Giappone si registrano le prime due vittime del focolaio epidemico scatenatosi sulla nave da crociera “Diamond Princess”. Sono due anziani cittadini giapponesi, un uomo di 87 anni e una donna di 84 con patologie preesistenti, di cui i media nipponici hanno annunciato il decesso questa mattina. Sugli oltre 620 passeggeri risultati positivi al test e portati in ospedale, tra cui c’è anche un italiano di 73 anni, 29 al momento risultano in condizioni gravi.

Italia

La situazione nel nostro paese rimane stabile con i soliti tre casi ricoverati presso lo Spallanzani. Desta preoccupazione la decisione della Regione Toscana che nell’annunciare il prossimo rientro di 2500 persone dalla Cina ha deciso di non procedere ad alcun periodo di quarantena, ma di predisporre esclusivamente un ambulatorio dove chi dovesse avvertire sintomi sospetti può presentarsi per una diagnosi più accurata. Da più parti si è evidenziato come in questo caso e per numeri molto consistenti sia stato abbandonato il principio di precauzione tanto invocato dalle autorità nazionali italiane anche in considerazione che questo virus ha un periodo di incubazione piuttosto lungo nel quale può sfuggire a qualunque esame superficiale.

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