sabato, Dicembre 7

Guerra di Spie: František Moravec e l’invasione della Cecoslovacchia

Accanto alle battaglie campali, alla  guerra nei cieli e nei mari di tutto il mondo, durante la Seconda Guerra Mondiale si svolse una guerra segreta, dove al posto dei cannoni e dei fucili, le armi erano le informazioni vere o artatamente false che le potenze in conflitto carpivano o diffondevano per influenzare  l’esito degli scontri militari.

Una guerra combattuta da  migliaia di uomini e donne sotto tutte  le bandiere, con un grande dispendio  di soldi e della migliore  tecnologia allora disponibile.  Una guerra che per la  verità era già cominciata  qualche anno prima del 1939,  in un’Europa che già precipitava verso  l’immane conflitto scatenato dalle  ambizioni farneticanti di Hitler.

František Moravec  era nato  a Caslav nel  1895,    allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, diciottenne studente di filosofia all’Università  di Praga, viene arruolato dall’esercito  austriaco. Come gran  parte dei giovani cecoslovacchi Moravec detestava lo Stato asburgico ed alla  prima occasione durante la  battaglia di Rawa, disertò passando  nelle file  russe. Combattendo per  lo Zar rimase ferito in Bulgaria e terminò la Grande Guerra al seguito di un’unità di volontari cechi sul  fronte italiano. Quando in seguito alla  dissoluzione dell’Impero  Austro-ungarico, la Cecoslovacchia diviene  uno Stato indipendente, Moravec,  ritorna in patria ed entra  come ufficiale  nel neo esercito ceco. Nel 1934 Moravec passa ai servizi segreti e tre anni dopo ne diviene  il capo. Moravec non sa quasi niente  della guerra  di spie, la sua formazione  è in buona parte frutto di letture di  opere di narrativa spionistica, ma è un uomo intelligente, abile giocatore di scacchi e buon organizzatore,  lentamente  mette su, fortemente compartimezzate, numerose reti di spie. L’obiettivo principale  è la Germania, le cui intenzioni annessionistiche nei confronti del piccolo stato sono piuttosto evidenti.

Aprì  in seno al Reich tedesco una  piccola  agenzia di prestiti personali indirizzata  soprattutto  a militari e dipendenti pubblici tedeschi,  in questo  modo Moravec sperava di pescare qualche soggetto che per soldi fosse disposto a passare informazioni sulle  intenzioni  naziste.  Di li ad un anno, l’agenzia di prestiti contava  novanta  dipendenti,  per lo più inconsapevoli pedine, con  una decina di spie  ceche infiltrate, che giravano per la  Germania rilasciando piccoli prestiti e cercando di agganciare militari o funzionari pubblici disposti a tradire per denaro.

Ma il  colpo  di fortuna capita  al  colonnello  Moravec in un giorno di marzo  del  1937 quando nel suo  ufficio gli viene recapitata  una lettera di uno sconosciuto  Mr X tedesco che si dice disposto a passare informazioni in cambio di denaro.

Inizialmente questa lettera viene  accolta con  molto scetticismo dal capo dell’intelligence cecoslovacca, tutto sembrava portare a considerarla una provocazione dei servizi segreti nazisti. Nonostante ciò, prudentemente, Moravec risponde. Inizia così un lungo  scambio epistolare al termine del quale, A-54 come  è stato codificato la presunta spia accetta di incontrare Moravec a Kraslice, una  piccola  cittadina dei Sudeti.

L’incontro per un pelo non va a monte a causa del nervosismo di uno degli agenti di Moravec che inavvertitamente lascia partire un colpo  di pistola. Fortunatamente A-54 arriva con qualche minuto di ritardo e viene portato in una casa  sicura, con lui ha interi faldoni di documenti segreti che  lui ha tranquillamente  portato fuori dai patrii confini con una valigetta.

Uno  di questi è il  piano segreto della disposizione delle  difese cecoslovacche in caso di aggressione nazista. Moravec capisce che nell’esercito c’è un traditore che sarà ben presto rintracciato ed impiccato. Nel frattempo A-54 che rimane ancora anonimo per Moravec,  se  ne torna in Germania con 100.000 Reichsmark in più ed una valigetta  di meno.

Per tre  anni, periodicamente continuerà a  tornare portando informazioni preziose sugli intenti,  l’esercito,  e le  armi tedesche. In  seguito si scoprirà   che A-54 si chiamava Paul Thummel,  un trentaquattrenne ufficiale  dei servizi segreti dell’Abwher.

Moravec riuscì ad ottenere con qualche giorno d’anticipo  l’informazione dai suoi agenti in Germania che Hitler avrebbe ordinato l‘invasione della  Cecoslovacchia per il  15 marzo del  1940. Il  giorno prima Moravec, insieme ad altri 10 alti ufficiali dei servizi ed a tutti i documenti segreti dell’intelligence ceca, si imbarcò su un piccolo  aereo all’aeroporto di Praga, riuscendo  a riparare  a Londra,  dove lavorerà  per il governo  in esilio fino alla fine della  guerra.

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