venerdì, Maggio 17

Tag: Hitler

La fine della “guerra parallela” di Mussolini
Storia, Storia Contemporanea

La fine della “guerra parallela” di Mussolini

Quando nel settembre del 1939 l'Italia decide di non entrare in guerra al fianco dell'alleato nazista è consapevole, o almeno lo sono le gerarchie più alte delle Forze Armate, di non essere attrezzata per sostenere un conflitto che si prefigura ben presto di livello europeo. Questa "ragionevolezza" del regime fascista dura però pochi mesi sgretolata dalle ambizioni e dall'invidia di Mussolini per le travolgenti vittorie tedesche. È passato molto tempo ormai da quando il Duce poteva permettersi di guardare dall'alto in basso Hitler approfittando anche della venerazione che il Furher ha per il suo mentore. Così l'Italia entra in guerra il 10 giugno del 1940 con la tristemente celebre "pugnalata alle spalle" alla Francia convinta di poter con pochi sforzi sedersi da una po...
Le conseguenze dell’armistizio francese del 1940
Storia, Storia Contemporanea

Le conseguenze dell’armistizio francese del 1940

Il 22 giugno 1940, alle 18.50,  nella foresta di Compiègne, un piccolo comune nel dipartimento dell’Oise nella regione dell’Alta Francia, viene firmato l’armistizio tra la Germania nazista e la Terza Repubblica Francese, armistizio firmato nello stesso vagone dello stesso treno in cui la Germania imperiale nel 1918 aveva firmato l’armistizio con le forze dell’Intesa nella prima guerra mondiale. Questo atto drammatico che sanciva non soltanto l'uscita di scena dal conflitto della Francia ma il declassamento definitivo del suo ruolo di potenza mondiale, era la conseguenza di una situazione militare disastrosa. Dopo l'occupazione di Parigi (14 giugno 1940) da parte delle armate hitleriane, il governo si era precipitosamente ritirato a Bordeaux. La volontà del Primo Ministro...
Il grande errore di Hitler: allearsi con Mussolini
Storia, Storia Contemporanea

Il grande errore di Hitler: allearsi con Mussolini

Le ragioni della futura alleanza tra Berlino e Roma iniziano a maturare quasi subito dopo il 1922, quando Benito Mussolini, assume l'incarico di Presidente del Consiglio e Adolf Hitler ancora molto lontano dalla sua ascesa al potere, viene conquistato dalla personalità del Duce. Una fascinazione pericolosa Già il 14 novembre di quell'anno, durante una riunione del Partito nazionalsocialista dei lavoratori (NSDAP) a Monaco, Hitler pretende che la Germania faccia causa comune con un’Italia «che vive la rinascita nazionale e ha davanti a sé un grande futuro». Il futuro Fuhrer non si ferma qui, tre anni dopo, sul Mein Kampf, sostiene che la Germania può avere soltanto due alleati: l’Inghilterra e l’Italia. Tale è l'infatuazione per Mussolini e il fascismo che Hitler dichi...
Ike & Monty, la strana coppia
Storia, Storia Contemporanea

Ike & Monty, la strana coppia

Poche settimane dopo lo sbarco in Normandia, tra la metà di agosto e i primi di settembre del 1944, la Germania nazista sembrava prossima al tracollo militare. Stretta tra l’avanzata ad est dell’Armata Rossa e la pressione ad ovest delle forze anglo-americane, la resa incondizionata richiesta senza mezzi termini dagli Alleati sembrava imminente. Un eccesso di ottimismo Nell’Alto Comando delle forze anglo-americane la fiducia che la guerra si sarebbe conclusa entro il Natale di quell’anno era altissima.Bastarono poche settimane per smantellare sotto i colpi di una realtà ben diversa questa convinzione che permeava gran parte dei generali alleati. L’insuccesso dell’Operazione Market Garden e la tenace resistenza dell’esercito tedesco nonostante i gravissimi problemi di rimpi...
La fine del  generale che sopravvisse alla furia di Hitler
Storia, Storia Contemporanea

La fine del generale che sopravvisse alla furia di Hitler

Sono quasi le 20 del 23 ottobre 1942, gli ufficiali dello Stato Maggiore dell‘Afrika Korps si irrigidiscono sull’attenti quando il generale Georg Stumme entra e prende posto a capotavola. Poi si siedono tutti. La cena che si presenta loro per una volta è decisamente migliore delle soliti razioni. Qualcuno ha ucciso non si sa come una gazzella e le carni fresche e succulente dell’animale sono la portata principale di un pasto che merita il vino ghiacciato che lo accompagna. Il sopravvissuto da Hitler Georg Stumme ha da poco sostituito al comando dell’Afrika Korps Rommel rientrato in patria per sottoporsi a cure mediche. È certamente meno carismatico del suo predecessore ma il cinquantaseienne vecchio carrista e generalmente rispettato&n...
11 dicembre 1941: Hitler dichiara guerra agli Stati Uniti
Storia

11 dicembre 1941: Hitler dichiara guerra agli Stati Uniti

https://www.youtube.com/watch?v=MyEghaamsEQ Sono passati cinque giorni dal proditorio attacco giapponese alla base della marina statunitense delle Hawaii, cinque giorni convulsi durante i quali Roosevelt aveva costantemente colto ogni occasione per ribadire che dietro l'attacco giapponese c'era la regia nazista. Il Presidente americano continuava la sua opera di indebolimento dell'opposizione interna anti interventista che vedeva il suo alfiere principale nel movimento "America First" ma a togliere di mezzo l'opposizione politica e sociale ad un intervento militare diretto nel conflitto europeo ci penserà Hitler, che dopo febbrili preparativi giovedi 11 dicembre 1941 dichiarerà formalmente guerra alla più potente nazione industriale del mondo. Le prime ore di quella fatidi...
La Germania dopo Pearl Harbor
Storia

La Germania dopo Pearl Harbor

Il progressivo avvicinamento tra Il Terzo Reich di Hitler e il Giappone fa un salto di qualità il 27 settembre 1940 con la sottoscrizione del "Patto Tripartito" sottoscritto  dalla Germania nazista, dal Regno d'Italia e dall'Impero giapponese  volto a riconoscere le rispettive aree di influenza in Europa e Asia. In Italia esso fu subito battezzato "Roberto", acronimo di Roma-Berlino-Tokyo. Secondo il trattato, a guerra vinta, all'Italia e alla Germania sarebbe spettato l'egemonia sull'Europa e al Giappone sarebbe spettato il controllo dell'Asia. Il Patto firmato a poco più di un anno dall'attacco giapponese a Pearl Harbor saldava gli interessi espansionistici delle tre potenze firmatarie. Nei successivi tredici mesi la tensione politica e militare tra l'impero del Sol Le...
Ventiquattro ore a Pearl Harbor
Storia

Ventiquattro ore a Pearl Harbor

Se dobbiamo estrapolare due eventi che hanno segnato in modo decisivo l'esito della Seconda Guerra Mondiale non ci sono molti dubbi che uno è la scriteriata invasione nazista dell'Unione Sovietica e l'altro l'attacco giapponese alla flotta americana a Pearl Harbor, rispettivamente avvenuti il 22 giugno 1941 e il 7 dicembre 1941. Il contesto geopolitico Per comprendere come si è arrivati all'attacco del Sol Levante agli Stati Uniti occorre essere consapevoli del contesto geopolitico nel quale maturò una simile decisione. La politica espansionistica giapponese in Asia, iniziata nel 1931 con l'occupazione della Manciuria e proseguita nel 1937 con l'invasione della Cina, deteriorò i rapporti tra il paese del Sol Levante e gli Stati Uniti. La risposta americana non si f...
Gennaio 1941: la fine della  guerra parallela di Mussolini
Storia

Gennaio 1941: la fine della guerra parallela di Mussolini

Il nuovo anno, il 1941, si apre con un'Italia già avvilita per l'andamento delle operazioni belliche decise autonomamente dal regime fascista. Il Duce è sempre più deluso dai suoi generali e dall'esercito italiano nel suo complesso. Qualche giorno prima del Capodanno 1941 aveva confidato al genero e Ministro degli Esteri Galeazzo Ciano: «Se quando ero socialista, avessi avuto della borghesia italiana una conoscenza non puramente teorica quale dettata dalla lettura di Carlo Marx, ma una vera nozione fisica quale ho adesso, avrei fatto una rivoluzione così spietata che quella del camerata Lenin sarebbe stata al confronto uno scherzo innocente.» L'anno nuovo si apre con affermazioni roboanti dei vertici dell'Asse su una vittoria ormai ritenuta a portata di mano. Al di la della...
11 dicembre 1941: il giorno in cui Hitler perse la guerra
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11 dicembre 1941: il giorno in cui Hitler perse la guerra

Il 7 dicembre 1941 l'ambasciatore americano in Gran Bretagna Winant e l'inviato di Roosevelt, Averell Harrimann erano ospiti di Winston Churchill a Chequers. Secondo i due americani il Primo Ministro inglese era di umore tetro ed insolitamente taciturno. Churchill era preoccupato per la sempre più probabile entrata in guerra del Giappone che avrebbe aperto un altro, pericoloso fronte per l'impero coloniale britannico. Nonostante questo, quel giorno stesso assicurò l'ambasciatore americano che se il Giappone avesse attaccato gli Stati Uniti la Gran Bretagna gli avrebbe dichiarato guerra. Poi chiese se gli Stati Uniti avrebbero fatto altrettanto nel caso che il Giappone si fosse limitato ad attaccare le colonie inglesi in Asia. Winant se la cavò con una risposta ambigua dicend...
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