venerdì, Maggio 17

Il ciclo dell’acqua

Cosa succede ad una goccia di pioggia o addirittura ad una singola molecola d’acqua? Il suo destino è molto diverso a seconda di dove atterra. Se colpisce un terreno fertile sarà assorbita dalla piante o re-evaporata nel giro di qualche ora o di qualche giorno. Se penetra negli strati inferiori del sottosuolo potrebbe rivedere la “luce” dopo molti anni, anche migliaia di anni, se è penetrata molto profondamente.

Il ciclo dell’acqua è uno dei cicli vitali del nostro pianeta e consiste nella successione dei fenomeni di spostamento e circolazione dell’acqua all’interno dell’idrosfera, con i suoi cambiamenti di stato fisico dovuti ai continui scambi di massa idrica tra atmosfera e crosta terrestre attraverso le acque superficiali, le acque sotterranee e gli organismi.

In un lago, osserviamo un insieme di molecole che si trovano in questo ambiente relativamente chiuso da almeno dieci anni. Negli oceani si stima che il tempo di permanenza media di una molecola si aggiri intorno al secolo. Circa il 60% per cento delle molecole d’acqua arrivate a terra dopo una pioggia o una nevicata ritorna all’atmosfera nel giro di un giorno o due. Una volta evaporate, passano circa due settimane prima che queste molecole ritornino a terra, sotto forma di precipitazioni.

L’evaporazione è un fenomeno molto veloce, come si può osservare se si osserva una pozzanghera d’acqua dopo un piovasco estivo. Si tratta del trasferimento dell’acqua da corpi idrici superficiali nell’atmosfera. Questo trasferimento implica un passaggio di stato dalla fase liquida alla fase vapore. Nell’evaporazione viene inclusa anche la traspirazione delle piante; in tal modo ci si riferisce a questo trasferimento come evapotraspirazione. Il 96% dell’acqua atmosferica proviene dall’evaporazione, mentre il rimanente 1% proviene dalla traspirazione.

Per comprendere la potenza di questo processo lo stesso Mar Mediterraneo evaporerebbe completamente nell’arco di un migliaio di anni se non fosse reintegrato continuamente, come accadde circa 6 milioni di anni fa, in quella che è conosciuta come crisi di salinità del Messiniano o evento messiniano, causato dalla chiusura dello stretto di Gibilterra. Il Mediterraneo si prosciugò quasi completamente fino a quando la riapertura dello stretto, avvenuta all’inizio del Pliocene, permise alle acque dell’Atlantico di riversarsi in grande quantità attraverso un canale relativamente stretto, ricostituendo il livello del Mediterraneo.

Lo scambio dell’acqua che avviene attraverso evaporazione, condensazione, precipitazione, infiltrazione e scorrimento fa si la massa totale d’acqua del ciclo rimane essenzialmente costante, così come l’ammontare d’acqua in ciascuna riserva, quindi, in media, la quantità d’acqua che lascia una riserva è pari a quella che ritorna a essa. Anche il ciclo dell’acqua per compiersi abbisogna di energia che ricava dal Sole. L’86% dell’evaporazione avviene dagli oceani, in questo modo bilanciando l’irradiazione solare che altrimenti porterebbe la temperatura a circa 67° Celsius con le immaginabili conseguenze. Il ciclo dell’acqua, insieme al ciclo del carbonio e a quello dell’azoto, costituisce uno dei fondamenti per lo sviluppo della vita sul nostro pianeta.

Foto di Roman Grac da Pixabay

Foto di Couleur da Pixabay

Fonti:

alcune voci di Wikipedia

Storia di quasi tutto di B. Bryson

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