La Gran Bretagna, durante il secondo conflitto mondiale, eccelleva nell’attività di sigint ovvero l’attività di raccolta di informazioni mediante l’intercettazione e analisi di segnali, mentre lasciava alquanto a desiderare nelle operazioni sul campo.
Questo era in parte dovuto ad una concorrenza interna che sfociava a volte nell’ostruzionismo, il SOE (Special Operations Executive) ed l’MI5 erano divisi persino sui nomi da utilizzare per definire le operazioni! A questo si aggiungeva una generale mediocrità dei vertici dei servizi ed un addestramento superficiale e limitato degli agenti da utilizzare sul campo.
Uno degli esempi di questa situazione fu il disastro combinato da SOE ed MI5 nell’Olanda occupata. Nell’estate del 1941, in Olanda, fu arrestato uno degli agenti al servizio del SOE e l’Abwher, il servizio segreto militare tedesco, raccolse anche alcuni vecchi dispacci che non erano stati distrutti dopo la trasmissione a Londra. Un esperto di decifratura il sergente maggiore May riuscì a decrittare i messaggi e nel febbraio del 1942 furono catturati altri due agenti del MI6 (l’agenzia di spionaggio per l’estero) uno dei quali parlò.
Nel frattempo due agenti olandesi al servizio del SOE, furono paracaduti con documenti falsi palesemente sbagliati, tra il 6 e il 7 novembre del 1941 dietro le linee nemiche. I due agenti riuscirono ad arrivare indenni uno a L’Aia e l’altro ad Arnhem. Uno di questi agenti, un certo Taconis entrò in contatto con un presunto partigiano olandese che in realtà era un informatore tedesco. Tutto ciò che Taconis faceva veniva riferito al maggiore Hermann Giskes dell’Abwher.
Il 6 marzo del 1942 Lauwers, l’altro agente olandese fu arrestato nel bel mezzo di una trasmissione radio con Londra, in un appartamento del L’Aia senza riuscire a lanciare il codice di sicurezza che avrebbe avvisato Londra di essere sotto controllo nemico.
Da quel momento tutti gli agenti lanciati dai cieli olandesi furono catturati dagli uomini di Giskes. Molti di loro collaborarono con i servizi tedeschi, stupiti di quanto l’Abwher già sapesse sulla rete olandese, sui contenuti dei messaggi e suoi loro obiettivi.
Quando finalmente Lawers che era manipolato dai nazisti riuscì ad inserire il codice di sicurezza in una delle comunicazioni orchestrate con Londra, la Sezione N dei servizi britannici ignorò bellamente la cosa. La qualità degli agenti reclutati e paracadutati in Olanda era, per colpa del frettoloso addestramento del SOE, piuttosto scadente e non era raro che concludessero i dispacci criptati con espressioni colloquiali non codificate o conservando i rapporti una volta trasmessi.
Gran parte degli agenti catturati di fronte agli interrogatori dell’Abwher parlava, molti senza che si ricorresse ad alcuna tortura. D’altra parte gli ufficiali superiori non si aspettavano degli eroi, tutto quello che chiedevano erano 24 o 48 ore di tempo, per poter mettere in sicurezza il resto della rete. A Parigi la Gestapo si serviva di collaborazionisti lituani e persino francesi quando sottoponeva gli agenti catturati a torture, gli ufficiali tedeschi in quei casi si limitavano a porre le domande. In base ad alcune testimonianze di fonte tedesca pare che soltanto due agenti abbiano resistito senza parlare fino alla loro uccisione, una certa Madame Ziegley, che diceva di essere alsaziana, ed un certo capitano Tinchbray catturato nel giugno del 1944.
I tedeschi tenevano in vita gli agenti al servizio del SOE e del MI5 soltanto finché potevano essere utili, dopodiché in grande maggioranza venivano fucilati o decapitati. Il maggiore Giskes arrivò a gestire fino a 14 apparecchi radio britannici andando avanti per quasi due anni e riuscendo così ad intercettare armi, esplosivi, sabotatori e marconisti che il SOE paracadutava in Olanda e Francia.
Alla fine sarà lo stesso Giskes con un messaggio irridente a mettere fine il 1 giugno 1944 a questa riuscita operazione di controspionaggio dopo che aveva dato tutto quello che poteva dare.