giovedì, Maggio 9

Il progresso della vita sulla Terra dipende dalle estinzioni

L’affermazione contenuta nel titolo di questo post può apparire paradossale: l’estinzione di forme di vita è stata il “carburante” della vita stessa sul nostro pianeta. Nessuno sa con precisione quante specie di organismi siano esistiti da quando la vita si è affacciata sulla Terra. Ci sono stime che oscillano da trenta miliardi a ben quattromila miliardi. Comunque sia il 99,9% delle forme di vita che hanno popolato il nostro pianeta sono ormai estinte.

Per le forme di vita complessa, la durata media di una specie è di soli (dal punto di vista geologico) 4 milioni di anni, prima che vada incontro all’estinzione. «L’alternativa all’estinzione è la stagnazione» sostiene Ian Tattersall dell’American Museum of Natural History, «e in qualsiasi campo è raro che la stagnazione sia una buona cosa

Naturalmente ci si riferisce alle estinzioni naturali e non ha quelle dovute all’azione distruttiva dell’uomo. Dopo ogni estinzione la vita nella Terra ha registrato prodigiosi progressi. La fauna di Ediacara (un complesso di forme di vita pluricellulare risalente al Proterozoico superiore tra 620 e 550 milioni di anni fa), si è estinta poco prima della fine del Proterozoico (anche se alcuni organismi del Cambriano, come Thaumaptilon, potrebbero essere sopravvissuti). Le cause di questa estinzione non sono chiare, ma potrebbero includere un improvviso evento anossico diffuso a scala mondiale, che rese la maggior parte dei fondali marini e oceanici inadatti alla vita.

Quello che è certo è che successivamente a questa estinzione sul pianeta si è verificata quella che comunemente viene definita l’esplosione del Cambriano, ovvero una fioritura di forme di vita più complesse e articolate. Invece l’estinzione dell’Ordoviciano, avvenuta circa 440 milioni di anni fa, liberando gli oceani da moltissimi organismi filtratori immobili, ha aperto la strada alla comparsa di pesci e giganteschi rettili acquatici. Creature che successivamente condurranno alle prime forme di colonizzazione terrestre di forme di vita complesse.

Questi cicli, estinzione a cui è succeduta una nuova fioritura di forme viventi, ha caratterizzato gran parte della storia della Terra. Cinque sono stati i principali eventi di estinzione di massa della Terra, avvenuti rispettivamente nell’Ordoviciano, nel Devoniano, nel Permiano, nel Triassico e nel Cretaceo, oltre a molti altri di entità minore. Le estinzioni dell’Ordoviciano (440 milioni di anni fa) e del Devoniano (365 milioni di anni fa) spazzarono via una percentuale compresa fra l’80 e l’85% delle specie. Quella del Triassico (210 milioni di anni fa) e quella del Cretaceo (65 milioni di anni fa) spazzarono via il 75% delle forme di vita.

La madre di tutte le estinzioni fu però quella del Permiano, avvenuta circa 251,4 milioni di anni fa. Fu il più grave evento di estinzione di massa che si sia mai verificato sulla Terra, con la scomparsa dell’81% delle specie marine e del 70% delle specie di vertebrati terrestri; fu l’unica estinzione di massa nota di insetti.  Si è stimato che si estinsero il 57% di tutte le famiglie e l’83% di tutti i generi. La perdita di così tanta biodiversità allungò i tempi di ripresa della vita sulla Terra. Ci vollero oltre 10 milioni di anni per ripopolare il pianeta. Naturalmente quando si affermano certi valori occorre chiarire che si tratta di stime basate su una conoscenza insufficiente dello stato della vita in quel lontanissimo passato della Terra.

Le stime del numero di specie animali esistenti alla fine del Permiano spaziano da un minimo di quarantacinquemila a un massimo di duecentoquarantamila, va da se che non conoscendo esattamente quante specie animali effettivamente vivevano in quel periodo è impossibile definire con accuratezza quante ne perirono. Ciò premesso è indubbio che si trattò di una estinzione quasi catastrofica. A queste grandi estinzioni di massa si susseguirono eventi di minore portata che colpirono per così dire in modo “settoriale” alcune zone e/o alcuni organismi viventi. Come ad esempio, nel caso dell’estinzione dell’Enfilliano, avvenuta circa 5 milioni di anni fa, furono spazzate via gran parte degli animali da pascolo e degli equidi.

Nonostante questi duri colpi, la vita sulla Terra ha sempre rialzato il capo, continuando nel processo di sviluppare specie sempre più complesse e adatte alle mutate condizioni climatiche e ambientali del nostro pianeta.

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