sabato, Luglio 27

Il ruolo dell’artiglieria austro-tedesca nella battaglia di Caporetto

Nello sfondamento che porterà al disastro di Caporetto un ruolo fondamentale lo svolgerà l’artiglieria, sia quella potentissima italiana che rimase pressocché silente per una serie di clamorosi errori degli alti comandi militari, sia quella degli imperi centrali ed in particolare quella tedesca.

I primi tre anni di guerra avevano proposto, per chi lanciava un’offensiva, lo stesso schema nell’uso dell’artiglieria. Si operava un bombardamento preventivo contro le trincee ed i reticolati del nemico nel tentativo di infliggere perdite importanti e favorire così l’attacco delle proprie truppe. L’aspetto logistico di questi bombardamenti preparatori era un vero e proprio incubo per i comandi militari: riuscire a produrre e trasportare una quantità di munizioni sufficienti al fronte poteva fare la differenza tra vincere o perdere.

Nonostante questi bombardamenti preventivi le offensive continuavano generalmente a fallire e nei primi tre anni della Grande Guerra si ritenne di poter ovviare a questi insuccessi prolungando la durata dei tiri di artiglieria. prima di far scattare l’attacco della fanteria. L’offensiva inglese sulla Somme del 1 luglio 1916 fu preceduta da un bombardamento record: sei giorni ininterrotti nei quali furono sparati un milione e mezzo di proiettili.

Eppure nonostante la spaventosa quantità di esplosivo scaraventato contro i difensori i risultati erano sempre troppo modesti quando addirittura ininfluenti. Il fatto era che con il passare del tempo e in considerazione della ripetitività di questo schema d’attacco le strutture difensive erano diventate molto più efficienti ed assorbivano con relativa disinvoltura anche i bombardamenti più intensi e prolungati. Le posizioni difensive adesso erano costituite da diverse linee di trincee scaglionate in profondità che rendevano difficile saturare l’intera area oggetto dell’offensiva. Inoltre si faceva largo uso di bunker in cemento armato ed in una zona montagnosa come quella dell’Isonzo di caverne e gallerie dove i difensori potevano ritirarsi in attesa che il bombardamento nemico cessasse.

Gli esperti tedeschi di artiglieria furono i primi a capire che si doveva cambiare registro per non rendere l’uso di quest’arma potentissima unicamente un enorme dispendio finanziario senza però un incidenza effettiva sulle sorti della guerra. Il merito principale va all’allora colonnello del corpo d’artiglieria Georg Bruchmüller (1863-1948) che studiò e sperimentò con successo un innovativo sistema di utilizzo dell’artiglieria in supporto alle operazioni di attacco della fanteria e per questo fu decorato con l’Ordine Pour le Mérite con fronde di quercia e della Croce di Cavaliere dell’Ordine militare di Massimiliano Giuseppe.

La tattica di Bruchmuller prevedeva che poco prima dell’azione l’artiglieria avrebbe effettuato un brevissimo, ma concentrato e violento bombardamento preparatorio non soltanto sulle trincee ma anche sulle retrovie ed i nodi di collegamento, mentre i reparti d’assalto sarebbero entrati in azione a piccoli gruppi (Stoßtrupp) prima ancora del termine del cannoneggiamento, infiltrandosi nelle linee nemiche avanzando velocemente e lasciandosi alle spalle i centri di resistenza principali, che sarebbero stati neutralizzati in un secondo tempo dalle truppe di seconda linea sopraggiungenti.  Tale azione avrebbe paralizzato i centri di comando e le comunicazioni del nemico.

Lo scopo principale di questa nuova tattica era disorganinzzare il nemico ed isolarlo piuttosto che annientarlo.
Bruchmuller sperimentò con successo su larga scala la nuova strategia nel corso dell’offensiva di Riga contro i russi nel settembre del 1917. La seconda applicazione di questa nuovo modo di concepire l’uso dell’artiglieria che fra l’altro abbassava i costi insostenibili dei bombardamenti prolungati fu applicata a Caporetto. Nonostante l’assenza di Buchmuller impegnato in altri settori del teatro di guerra, l’efficacia fu la stessa e l’artiglieria tedesca (in minor misura quella austriaca) svolse un ruolo fondamentale nello sfondamento del fronte italiano. Il breve e violentissimo bombardamento preparatorio fece sorprendere interi reparti italiani che si erano rifugiati nelle caverne o nella seconda linea delle trincee dalle truppe d’assalto austro-tedesche che spesso li catturarono senza colpo ferire.

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