venerdì, Maggio 17

Il satellite RHESSI si schianterà sulla Terra

Il satellite RHESSI si schianterà sulla Terra. Il velivolo spaziale RHESSI di circa 300 kg dovrebbe iniziare il suo rientro mercoledì 19 aprile alle 21:30 ET, corrispondenti alle 03:30 ora italiana di giovedì 20 aprile. Il satellite RHESSI della NASA, che ha analizzato il Sole dal 2002 fino al suo smantellamento avvenuto nel 2018, dovrebbe rientrare nell’atmosfera terrestre, secondo le ultime stime dell’esercito americano.

RHESSI, acronimo di “Reuven Ramaty High Energy Solar Spectroscopic Imager” non è un satellite enorme. Infatti, pesa solamente 600 libbre, quindi 270 chilogrammi. La maggior parte della sua massa verrà ridotta in cenere e vapore. Questo secondo quanto riferito dai funzionari della NASA.

Il satellite RHESSI e i detriti spaziali

Secondo i funzionari “alcuni componenti dovrebbero sopravvivere al rientro. Il rischio di danni a chiunque sulla Terra è molto basso, equivalente a circa 1 probabilità su 2.467”. L’imminente rientro di RHESSI è un ulteriore avviso del fatto che l’orbita terrestre è un luogo sempre più affollato e pericoloso. Sono infatti più di 30.000 pezzi i detriti orbitali che vengono attualmente monitorati dalle reti di sorveglianza spaziale globale. Purtroppo, però ce ne sono molti, molti altri che sono troppo piccoli per poter essere tenuti d’occhio.

Le stime dell’Agenzia spaziale europea rivelano che ci sono circa 1 milione di oggetti di larghezza compresa tra 0,4 pollici e 4 pollici, da 1 a 10 centimetri, che stanno sfrecciando intorno al nostro pianeta in questo momento. Il numero approssimativo di pezzi tra 0,04 pollici, quindi 1 millimetro, e 0,4 pollici è davvero sbalorditivo, circa 130 milioni.

Questi minuscoli frammenti sono in grado di causare seri danni se colpiscono un satellite o un velivolo spaziale con equipaggio, date le loro enormi velocità. Ad esempio nell’orbita terrestre bassa, luogo in cui è presente la Stazione Spaziale Internazionale e molti altri velivoli, gli oggetti si muovono a circa 17.500 mph, corrispondenti a 28.160 km/h. Le collisioni nello spazio riescono a generare un aumento di pezzi di spazzatura spaziale. Questo potrebbe portare a molte più collisioni lungo il tragitto.

Il satellite RHESSI: informazioni

Il satellite RHESSI è stato lanciato in orbita terrestre bassa a bordo di un razzo Pegasus XL a febbraio del 2002. Il velivolo spaziale ha analizzato i brillamenti solari e le espulsioni di massa coronale. Questo utilizzando il suo unico strumento scientifico, uno spettrometro per immagini che ha registrato raggi X e raggi gamma.

I funzionari della NASA hanno spiegato che: “RHESSI, durante la sua missione, ha registrato più di 100.000 eventi di raggi X. Questo ha permesso agli scienziati di studiare le particelle energetiche presenti nei brillamenti solari. L’imager ha inoltre aiutato i ricercatori a determinare la frequenza, la posizione e il movimento delle particelle. Il che li ha aiutati a capire dove le particelle venivano accelerate”.

RHESSI sarà ben distante dall’essere il più grande pezzo di spazzatura spaziale a cadere incontrollato sulla Terra quando scenderà. Ad esempio, lo stadio centrale da 23 tonnellate di un razzo cinese Long March 5B lo scorso novembre è tornato sulla Terra. Questo dopo cinque giorni che aveva trasportato il terzo e ultimo modulo per la stazione spaziale Tiangong della nazione.

FONTE:

https://www.space.com/dead-nasa-satellite-rhessi-crash-earth-april-2023

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