sabato, Luglio 27

In principio era….

In realtà  è molto difficile  individuare il  principio  della comparsa dell’uomo sulla Terra.  Noi non conosciamo il percorso che ha condotto dalle scimmie all’uomo, perlomeno  abbiamo di fronte molti buchi e molte domande senza risposte.

Anche la nostra  unicità come  specie che popola il    pianeta è  unica e diversa nella misura  in cui  sono uniche e diverse quelle  di tutte le altre  specie, l’evoluzione infatti ha cercato  ostinatamente  e per tentativi le condizioni migliori  per tramandare  i geni all’infinito  di ciascuna delle  specie.

Soltanto dalla fine degli anni Quaranta dello scorso  secolo sappiamo che i caratteri si trasmettono da individuo ad  individuo grazie alla molecola del  DNA e dal 1953 sappiamo che è una molecola  a doppia elica ovvero ha la capacità di auto replicarsi e di permettere alle nuove copie di formare cellule come quelle da cui ha  avuto origine.

E negli  anni  Sessanta abbiamo  scoperto il  meccanismo del DNA che    permette  di codificare le  proteine che come sappiamo sono uno dei mattoni fondamentali della  vita. Da queste progressive scoperte è emersa la consapevolezza che noi siamo  una  specie che si è evoluta da antichissimi progenitori. Insieme ai bonobo, agli scimpanzé ed agli oranghi abbiamo in comune una  misteriosa  scimmia  progenitrice. Fino  alla decodifica del genoma umano  che  ha circa una decina di anni la principale fonte di ricerca è stata quella del ritrovamento di fossili datati attraverso la tecnica del carbonio radioattivo, spesso frammenti isolati che ci hanno impedito di avere una visione complessiva dell’evoluzione dell’essere umano.

Il DNA è diventato  lo strumento più nuovo ed efficace  dell’armamentario di ricerca dei paleoantropologi. Nel corso degli  ultimi venti anni questo potentissimo strumento ha impresso un’incredibile accelerazione nelle  scoperte sull’evoluzione  della specie umana tanto che molti  ricercatori esitano a pubblicare i loro  studi per timore  di essere smentiti o corretti nell’arco di pochi mesi  o  addirittura di qualche settimana da scoperte successive.

Le scimmie bipedi calpestavano  la superficie terrestre già 4 milioni di anni fa e qui intendiamo coloro che erano passate alla  stazione eretta in modo stabile con marcate modificazioni anatomiche come ad esempio la posizione e la forma della  colonna vertebrale.

Le ipotesi di questo passaggio non sono univoche, una  teoria propende sulla  maggiore efficienza di  movimento  permessa dalla stazione eretta altri ritengono che sia stato un adattamento  dovuto ai cambiamenti climatici ed in  particolare allo sviluppo della savana. La più famosa  di questi primitivi camminatori  è Lucy di cui parleremo diffusamente in  un prossimo post.   

 

 

 

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