In realtà è molto difficile individuare il principio della comparsa dell’uomo sulla Terra. Noi non conosciamo il percorso che ha condotto dalle scimmie all’uomo, perlomeno abbiamo di fronte molti buchi e molte domande senza risposte.
Anche la nostra unicità come specie che popola il pianeta è unica e diversa nella misura in cui sono uniche e diverse quelle di tutte le altre specie, l’evoluzione infatti ha cercato ostinatamente e per tentativi le condizioni migliori per tramandare i geni all’infinito di ciascuna delle specie.
Soltanto dalla fine degli anni Quaranta dello scorso secolo sappiamo che i caratteri si trasmettono da individuo ad individuo grazie alla molecola del DNA e dal 1953 sappiamo che è una molecola a doppia elica ovvero ha la capacità di auto replicarsi e di permettere alle nuove copie di formare cellule come quelle da cui ha avuto origine.
E negli anni Sessanta abbiamo scoperto il meccanismo del DNA che permette di codificare le proteine che come sappiamo sono uno dei mattoni fondamentali della vita. Da queste progressive scoperte è emersa la consapevolezza che noi siamo una specie che si è evoluta da antichissimi progenitori. Insieme ai bonobo, agli scimpanzé ed agli oranghi abbiamo in comune una misteriosa scimmia progenitrice. Fino alla decodifica del genoma umano che ha circa una decina di anni la principale fonte di ricerca è stata quella del ritrovamento di fossili datati attraverso la tecnica del carbonio radioattivo, spesso frammenti isolati che ci hanno impedito di avere una visione complessiva dell’evoluzione dell’essere umano.
Il DNA è diventato lo strumento più nuovo ed efficace dell’armamentario di ricerca dei paleoantropologi. Nel corso degli ultimi venti anni questo potentissimo strumento ha impresso un’incredibile accelerazione nelle scoperte sull’evoluzione della specie umana tanto che molti ricercatori esitano a pubblicare i loro studi per timore di essere smentiti o corretti nell’arco di pochi mesi o addirittura di qualche settimana da scoperte successive.
Le scimmie bipedi calpestavano la superficie terrestre già 4 milioni di anni fa e qui intendiamo coloro che erano passate alla stazione eretta in modo stabile con marcate modificazioni anatomiche come ad esempio la posizione e la forma della colonna vertebrale.
Le ipotesi di questo passaggio non sono univoche, una teoria propende sulla maggiore efficienza di movimento permessa dalla stazione eretta altri ritengono che sia stato un adattamento dovuto ai cambiamenti climatici ed in particolare allo sviluppo della savana. La più famosa di questi primitivi camminatori è Lucy di cui parleremo diffusamente in un prossimo post.