mercoledì, Maggio 8

Individuata la più grande esplosione cosmica mai vista

Individuata la più grande esplosione cosmica mai vista. L’evento è stato 10 volte più luminoso di qualsiasi stella, o supernova, esplosa mai conosciuta. La luce dell’esplosione, denominata AT2021lwx, è durata tre anni, a differenza della maggior parte delle supernove, che rimane luminosa solo per pochi mesi.

L’evento, che è stato rilevato dai telescopi, si è verificato a quasi 8 miliardi di anni luce dalla Terra, in un periodo in cui l’universo aveva circa 6 miliardi di anni. La luce dell’esplosione è stata anche tre volte più luminosa degli eventi di interruzione delle maree, ossia quando le stelle cadono in buchi neri super-massicci.

Ma che cosa ha innescato un’esplosione cosmica così longeva e massiccia? I ricercatori ritengono che un buco nero super-massiccio abbia disgregato una vasta nube di gas o polvere, potenzialmente migliaia di volte più grande del nostro Sole. È inoltre possibile che la nuvola sia stata trascinata fuori dal corso della sua orbita e sia finita nel buco nero. Questo secondo quanto affermato dai ricercatori.

Esplosione cosmica

Le onde d’urto, quando il buco nero ha inghiottito pezzi della nube di idrogeno, probabilmente si sono riverberate attraverso i resti della nube e nella massa vorticosa di materiale che orbitava attorno al buco nero. L’evento AT2021lwx ha detronizzato il lampo di raggi gamma GRB 221009A, classificandola come l’esplosione cosmica più luminosa mai registrata. L’evento è stato segnalato nel 2022. Il lampo di raggi gamma era in realtà più luminoso, ma è durato solo per una frazione in confronto a AT2021lwx, che sta rilasciando molta energia.

I risultati sono stati pubblicati negli Avvisi mensili della Royal Astronomical Society. I ricercatori hanno rilevato, per la prima volta, l’esplosione a novembre del 2020. L’evento è stato immortalato con la Zwicky Transient Facility in California, seguito pochi mesi dopo dall’Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System alle Hawaii.

Entrambi gli strumenti tengono d’occhio gli oggetti nel cielo notturno, che cambiano rapidamente di luminosità. Tra queste troviamo le stelle che esplodono, gli asteroidi e le comete. Il dott. Philip Wiseman, ricercatore presso l’Università di Southampton in Inghilterra, ha dichiarato che: “Ci siamo imbattuti in questo evento per caso, poiché è stato segnalato dal nostro algoritmo di ricerca mentre stavamo cercando una supernova”.

Il ricercatore continua spiegando che: “La maggior parte delle supernovae e degli eventi di interruzione delle maree durano solo un paio di mesi prima di svanire. L’evento individuato, che è stato luminoso per più di due anni, è stato fin da subito molto insolito”.

L’esplosione cosmica: i dettagli

Le osservazioni di follow-up sono state condotte utilizzando l’Osservatorio spaziale Neil Gehrels Swift, il New Technology Telescope in Cile e il Gran Telescopio Canarias a La Palma, in Spagna. I ricercatori sono stati così in grado di determinare la distanza tra la Terra e l’evento. Questo analizzando le diverse lunghezze d’onda della luce utilizzate per osservare l’esplosione.

Il coautore dello studio Sebastian Hönig, professore all‘Università di Southampton, ha dichiarato che: “Una volta che conosci la distanza dell’oggetto e quanto ci appare luminoso, puoi calcolare la luminosità dell’oggetto alla sua fonte”.

Il team di ricerca ha determinato che l’evento, incredibilmente luminoso, era quasi 100 volte più luminoso di tutti i 100 miliardi di stelle presenti nella galassia della Via Lattea messi insieme. Gli unici oggetti celesti che possono competere con la luminosità di AT2021lwx sono i quasar, o buchi neri super-massicci, corpi che si nutrono costantemente di gas ad alta velocità.

Il coautore dello studio Mark Sullivan, professore all’Università di Southampton, ha spiegato che: “Con un quasar, vediamo la luminosità tremolare su e giù nel tempo. Ma guardando indietro di oltre un decennio non c’è stato alcun rilevamento di AT2021lwx, poi improvvisamente appare con una luminosità accecante, une delle cose più luminose dell’universo. Il che è senza precedenti”.

Conclusioni

Il team di ricerca aveva delle teorie iniziali quando ha analizzato la luminosità dell’esplosione. Ora i ricercatori vogliono raccogliere più dati, su diverse lunghezze d’onda della luce, per conoscere i dettagli dell’evento. Tra queste è compresa la sua temperatura.

Il coautore dello studio Dr. Matt Nicholl, professore associato alla Queen’s University di Belfast nell‘Irlanda del Nord, ha dichiarato che: “In un primo momento, abbiamo pensato che questa fiammata potesse essere il risultato di un buco nero che consuma una stella di passaggio. Ma i nostri modelli hanno mostrato che il buco nero avrebbe dovuto inghiottire 15 volte la massa del nostro Sole, per rimanere così luminoso per così tanto tempo”.

Il ricercatore conclude spiegando che: “Incontrare una stella così grande è molto raro, quindi pensiamo che sia più probabile che fosse una nube di gas molto grande. Molti enormi buchi neri sono circondati da gas e polvere. Stiamo ancora cercando di capire perché questo particolare buco nero abbia iniziato ad alimentarsi in modo così vigoroso e così improvviso”.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2023/05/12/world/largest-cosmic-explosion-scn/index.html

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1 Comment

  • Lorenzoni Mario Paolo

    Spiegazione molto chiara e comprensibilecanche per uno non addetto ai lavori
    Un grazie sincero alla dott.sa Leoncavallo che, come sempre, risponde puntuale ai suoi lettori.
    Buona giornata.

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