sabato, Maggio 4

Internet e la dipendenza dai cavi sottomarini

In poco più di trenta anni Internet ha profondamente cambiato la società umana e la vita di ciascuno di noi. Ha profondamente trasformato, nel bene e nel male, la comunicazione soppiantando di fatto tutti gli altri media, ci permette di ordinare una pizza, acquistare qualsiasi cosa online, domotizzare la nostra abitazione. Di fatto ha letteralmente riscritto il nostro  modo di vedere il mondo, di informarci, di lavorare, di fare acquisti, di vedere film, di ascoltare musica e di comunicare con le altre persone.

Inoltre gran parte delle infrastrutture ad alto contenuto tecnologico si servono della rete per funzionare, così come quasi ogni settore della vita economica dipende, a volte in modo totale da Internet, dai servizi finanziari, Borse in testa, alle applicazioni più avanzate in agricoltura. Questa centralità della rete nella vita socioeconomica e personale è strettamente correlata alla sua vulnerabilità (oltre che ad altri fattori negativi che però non saranno trattati in questo articolo).

Cos’é Internet?

Internet è un acronimo che risulta dalla combinazione di due termini inglesi: International e Network (rete internazionale). Si tratta infatti di un’ampia rete di computer interconnessi a livello globale, che consente lo scambio di informazioni e la comunicazione in tutto il mondo. È un’infrastruttura decentralizzata e aperta, che opera sulla base di protocolli di comunicazione standardizzati. 

Non esiste quindi un solo fornitore di servizi o un’agenzia che ha il compito di gestire Internet ma una pluralità di ISP (Internet Service Provider) che collaborano interconnettendosi sulla base di protocolli condivisi per veicolare l’informazione in ogni angolo del pianeta.

Le autostrade di Internet

La connessione tra le migliaia di router e server collegati che costituiscono l’immensa ossatura di Internet può essere assicurata in una pluralità di modi. Il 90% del traffico Internet, però passa attraverso i cavi sottomarini, che, come mostrato nella foto qui sotto, collegano i cinque continenti grazie a un’intricata mappa composta da 574 «fili» colorati (dati di Telegeography aggiornati a inizio anno).

La vulnerabilità di Internet

Questa infrastruttura largamente dipendente dai cavi sottomarini presenta alcune criticità. I cavi devono infatti essere protetti dalle ancore delle imbarcazioni, dalle reti dei pescatori, ma anche dagli animali marini che possono mordere o perforare il materiale isolante. Per questo motivo la parte terminale delle linee vicino alle coste ha una corazzatura maggiore, costituita in genere da uno o più strati di robusta rete di acciaio.

A queste cause si deve aggiungere il deliberato attacco dell’uomo a questa infrastruttura. È quello che avvenuto alcuni giorni fa, a causa di un attacco dei ribelli Houthi che hanno colpito e gravemente danneggiato 4 dei 16 cavi che passano attraverso il Canale di Suez e che veicolano il 17% del traffico globale di Internet e gran parte del traffico tra Europa e Asia.

Generalmente questi cavi si trovano a una media di 3,6 chilometri di profondità, ma quelli colpiti  nel canale di Suez sono collocati a soli 150-170 metri di profondità. Per riparare i danni inferti ci vorranno almeno 8 settimane e nel frattempo per evitare un’interruzione del flusso dei dati che avrebbe serie ripercussioni sia economiche che di sicurezza, le informazioni sono state instradate attraverso altri percorsi.

La crescita del volume di traffico

I cavi sono composti dai 12 ai 16 fili sottilissimi di fibra ottica e installati a una media di 3.6 km di profondità nell’oceano. I cavi più recenti veicolano 250 gigabit di traffico al secondo. Dal 2019 al 2024 la richiesta di banda è triplicata fino a 3.800 terabit al secondo.

Un ruolo importante nell’esponenziale incremento di traffico lo giocano i colossi dell’informatica e della comunicazione. Nel 2012 Amazon, Google, Meta e Microsoft sfruttavano il 10% della banda internazionale, nel 2024 la quota è passata al 75%.

Per ovviare sia ai problemi della crescita del volume di traffico dei dati che ai rischi connessi ad incidenti o attacchi terroristici, nel medio periodo occorrerà un raddoppio di queste “autostrade informatiche” almeno fino a quando l’internet satellitare sarà in grado di soddisfare non soltanto requisiti di affidabilità e copertura ma anche di sostenibilità economica per aziende, istituzioni e soprattutto per l’utente finale.

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