mercoledì, Maggio 15

La beffa di Scapa Flow

Scapa Flow è uno squallido e desolato bacino lungo una ventina di chilometri e largo quattordici nell’isola di Pomona, arcipelago delle Orcadi, nell’estremo nord scozzese. Protetta naturalmente da una cintura di scogli e isolette, con i canali sbarrati da pontoni e reti antisommergibili Scapa Flow era dal 1812 la base principale della potente flotta britannica.

Avvolta dalle nebbie per gran parte dell’anno, scossa soprattutto nei mesi invernali da gelide tempeste, protetta da batterie antiaeree e dai caccia, questa base da circa settanta anni era utilizzata in funzione anti tedesca, da li la flotta inglese poteva in pochissimi giorni mettere sotto blocco navale le vie marittime del Reich. Inutilmente durante il Primo conflitto mondiale la Germania aveva provato a colpire questa base che presentava tutti i crismi dell’impenetrabilità.

Scapa Flow oggi


Quando Canaris, nel 1926 viene nominato capo del servizio segreto della Marina tedesca, uno dei primi obiettivi che si pone è come violare Scapa Flow. Canaris ha una sorta di conto aperto con la base britannica dove alla fine della Prima Guerra Mondiale, nel 1919, in seguito alla resa della Germania si era dovuta trasferire la flotta tedesca, arrivando ad auto affondarsi per non subire l’umiliazione di cadere intatta in mano inglese.

La Spia


Appare evidente che se c’è una sola possibilità di penetrare nella base navale inglese questa è legata all’uso di un sommergibile, ma come evitare le munite difese e quale strada prendere nell’intrico di canali minati o sbarrati che la proteggono? Canaris avvia quindi in tutta segretezza l’operazione Baldur, per prima cosa seleziona un agente segreto. La sua scelta cade su Alfred Wehring ex ufficiale di marina, cinquantenne, di media corporatura, moro, dai tratti più latini che tedeschi, persona schiva e colta, celibe.
Wehring ha già lavorato nel servizio segreto tedesco durante il primo conflitto mondiale, poi al termine della guerra aveva lavorato in una fabbrica di orologi.


Nel 1921 viene richiamato in servizio, cambia il suo nome in Karl Muller, piazzista di orologi e per due anni batterà la Francia in cerca di informazioni sulla flotta transalpina. E a quest’uomo che il giorno di Natale del 1927, dodici anni prima della beffa di Scapa Flow, che si rivolge l’ammiraglio Canaris convocandolo segretamente. Le istruzioni che gli impartisce sono semplici quanto difficilissime. Riuscire in tutti i modi a stabilirsi nei pressi della base e raccogliere le informazioni necessarie per violare le munitissime difese di Scapa Flow.

Tutte le informazioni utili che Wehring riuscirà a carpire dovranno essere inviate al titolare di un piccolo bar olandese, all’Aia e da li saranno dirottate a Berlino. Per prima cosa Wehring cambia nuovamente nome, adesso si fa chiamare Joachim von Schullermann, si tinge i capelli di biondo, porta occhiali dalle lenti colorate (in seguito ai postumi di un presunto incidente d’auto), ha i baffi e nel 1928 si trasferisce in Olanda, dove per un intero anno lavora come orologiaio perfezionando la sua capacità di riparatore.
Nel 1929 Wehring si trasferisce a Ginevra in Svizzera e cambia nuovamente nome, adesso è il signor Albert Oertel. Quando nell’estate del 1930 parte per Londra è a tutti gli effetti un cittadino svizzero e la sua vera identità non esiste più.

La pazienza è la virtù dei forti


La pazienza è una delle virtù principali di una spia. Il capitano Wehring alias Albert Oertel, attende ben due anni, svolgendo la sua professione di venditore e riparatore di orologi, prima di presentare domanda per ottenere la cittadinanza inglese. La sua domanda viene accolta immediatamente, chi potrebbe sospettare di questo signore tranquillo e laborioso, di origine svizzera, ormai prossimo ai sessant’anni, che ogni mattina apre il suo negozietto a Petham, nei pressi di Canterbury dove risiede?


E nessuno sospetta di lui quando nel 1935 si trasferisce a Kirkwall, nell’isola di Pomona, a poche miglia dalla base di Scapa Flow dove apre un negozio di orologi e souvenir svizzeri. In poco tempo questo signore riservato e tranquillo, che parla un inglese ottimo sia pure con un lieve accento straniero, si inserisce perfettamente nella piccola comunità. Frequenta regolarmente la Chiesa, dimostrandosi generoso negli oboli, il suo unico passatempo sono lunghe passeggiate che fa nelle colline circostanti sempre in compagnia di un ragazzo, a causa dice lui, dei suoi problemi di vista e quasi ogni sera fa una capatina al pub del porto, dove scambia qualche battuta con i pescatori della zona ma soprattutto ascolta con molta attenzione.

E dai pescatori abituati a fare del piccolo contrabbando con la base Wehring carpisce poco a poco preziose informazioni su come superare gli sbarramenti militari grazie all’alta marea o come evitare i campi minati. Tornato a casa l’agente segreto tedesco, sbarrate porte ed imposte, stende sul tavolo di cucina una dettagliata carta nautica di Scapa Flow e poco alla volta inizia a riempirla di indicazioni preziose.

Colpo grosso!

Ma Wehring dovrà aspettare fino al settembre 1939, quando la guerra è appena iniziata per scoprire l’accesso definitivo alla base navale inglese. L’ingresso orientale della base si chiama Kirk Sound, è uno stretto e tumultuoso braccio di mare compreso tra le coste rocciose dell’isola di Pomona e le rive sabbiose di Lamb Hilm. Un pescatore rivela alla spia tedesca che questo canale è stato sbarrato da tre pontoni che però a causa della corrente si sono distanziati l’uno dall’altro permettendo l’accesso anche a piccoli piroscafi.

Svanito nel nulla

Il 12 settembre, la guerra è iniziata da circa due settimane, Wehring informa l’Abhwer (nel frattempo Canaris è diventato il capo di tutto il servizio segreto militare) della preziosa scoperta. Due giorni dopo con la scusa di un lutto l’agente va a Londra dove invia ulteriori informazioni dettagliate per penetrare nella base più munita del mondo. La seconda fase dell’Operazione Baldur poteva iniziare.

Del falso orologiaio subito dopo l’attacco alla base, si perde ogni traccia. Quando allarmati dalla sua assenza i vicini penetrarono nel suo alloggio trovarono soltanto un orario ferroviario con un segno su un treno in partenza per Londra ed una busta contenente del denaro per la donna di servizio che faceva le pulizie per conto di Wehring. Di lui non si seppe più niente.

Operazione Baldur: Seconda fase

L’ammiraglio Canaris informa immediatamente il comandante dei sommergibili Karl Donitz che la seconda parte dell’operazione Baldur può iniziare.
Verso la metà di settembre il Comando tedesco invia verso Scapa Flow un piccolo sommergibile, di appena 279 tonnellate di stazza, con il compito di effettuare una ricognizione utile alla missione in allestimento. Per un colpo di fortuna poi il 12 ottobre 1939, approfittando di una bellissima e soleggiata giornata, i ricognitori della Marina, sorvolano le Orcadi e riescono a scattare foto molto dettagliate del canale di Kirk Sound, quello per intenderci, segnalato da Wehring, come l’unico accessibile. Nella baia i ricognitori rilevano la presenza di una flotta britannica costituita da una portaerei, cinque corazzate e 10 incrociatori.

Il sommergibilista

Gunther Prien


Adesso il quadro operativo è completo. Occorre scegliere l’uomo adatto ad una missione ad alto rischio.
La scelta cade su Gunther Prien, 31 anni, nella Marina dal 1933, comandante dell’U-Boot 47. Nato a Osterfeld, in Sassonia-Anhalt, Prien intraprese giovanissimo la vita di mare e, nel 1925, a soli 17 anni, sopravvisse al naufragio dell’Hamburg lungo le coste irlandesi. Dopo un periodo di attività nella marina mercantile entrò nella Reichsmarine, servendo inizialmente sull’incrociatore leggero Königsberg, prima di essere trasferito agli U-Boot nell’ottobre del 1935.


Dal 1938 era comandante di questo sommergibile di tipo VIIB lungo 66 metri e largo 4,70 in grado di sviluppare una velocità in emersione di 17 nodi ed in immersione di 8 nodi. Con un dislocamento di 770 tonnellate l’U-47 era dotato di armamento contraereo, un cannone da 88 mm e cinque tubi lanciasiluri.
Prien, che è l’unico dei 44 membri dell’equipaggio, al corrente della missione lascia la base di Kiel la mattina del 8 ottobre, il giorno 12 è già nelle acque delle Orcadi. Passa l’intera giornata adagiato sul fondo a circa 90 metri di profondità.


Adesso tutto l’equipaggio è stato messo al corrente della delicata missione affidata al loro vascello.
Alle 19 del 13 ottobre riemerge e riprende la rotta verso nord-est. Alle 23.07 le vedette tedesche avvistano un mercantile inglese e l’U-Boot si immerge brevemente, quando il pericolo è scampato riemerge e si trova esattamente all’imbocco del canale di Kirk Sound. Prien guida abilmente il sommergibile tra la costa rocciosa dove è possibile vedere nitidamente un uomo in bicicletta ed uno dei pontoni di sbarramento.

Scapa Flow è violata!


Grazie alle informazioni ricevute ed all’abilità di uno dei più bravi comandanti tedeschi di sommergibili la baia di Scapa Flow è violata. Un lupo solitario si aggira intorno agli ignari vascelli inglesi.
Verso l’una Prien avvista due grossi navi alla fonda scortate da due cacciatorpediniere. Fa partire una bordata di cinque siluri a propulsione elettrica che non producono bolle d’aria verso una corazzata che si scoprirà essere successivamente la Royal Oak. Soltanto uno dei cinque siluri colpisce la nave britannica, gli altri non esplodono nemmeno.


L’U-boot inizia a sganciarsi, gli inglesi colpiti mentre dormono faticano a capire cosa sia successo. L’entità abbastanza modesta dei danni subiti fa pensare loro ad un’esplosione interna. Prien si rende conto che questo primo assalto non ha prodotto i risultati sperati e audacemente torna indietro e lancia altri cinque siluri contro la corazzata britannica. Questa volta la Royal Oak viene centrata da tre siluri e in pochi minuti affonda. Moriranno circa 800 tra marinai ed ufficiali compreso il contrammiraglio Henry Blagrove, comandante della 2ª divisione navi da battaglia. Approfittando dell’oscurità e dello sconcerto successivo all’attacco Prien riguadagnò rapidamente il Mare del Nord.


Quando il 17 ottobre l’U-47 entrò nel porto di Wilhelmshaven, venne accolto trionfalmente dall’ammiraglio Dönitz e dal comandante della Kriegsmarine, il Großadmiral Erich Raeder e da una folla strabocchevole. Lo stesso Prien fu prelevato e portato alla presenza di Hitler che si congratulò per l’audacia e la capacità dimostrata nell’attacco della baia di Scapa Flow.
Prien fu uno degli assi di U-boot della Kriegsmarine nel corso della seconda battaglia dell’Atlantico. Sotto il suo comando il sottomarino U-47 affondò più di 30 navi alleate per più di 200 000 tonnellate. La sua audacia e la sua fortuna però si interruppero il 7 marzo del 1941, dopo essere stato attaccato con bombe di profondità dal cacciatorpediniere britannico Wolverine in acque islandesi, il vascello non riemerse più e l’Atlantico divento la bara di uno dei migliori sommergibilisti tedeschi della seconda guerra mondiale.

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