domenica, Maggio 5

L’agricoltura sulla Luna, realtà o fantasia?

L’agricoltura sulla Luna, realtà o fantasia? Potrebbe essere possibile coltivare sulla Luna? Gli astronauti, prima o poi, dovranno anche diventare degli agricoltori lunari. A tal proposito sta lavorando un progetto dell’ESA Discovery, guidato dalla norvegese Solsys Mining. Il progetto sta esaminando il trattamento del suolo lunare, per riuscire a creare dei fertilizzanti per far crescere le piante.

La buona notizia è che l’analisi dei campioni lunari, restituiti sulla Terra in passato, mostrano che sulla Luna sono disponibili sufficienti minerali essenziali per la crescita delle piante, a parte i composti dell’azoto. Purtroppo, c’è anche una cattiva notizia. Ossia, che il suolo lunare, quindi la regolite, si compatta in presenza di acqua. Questo crea problemi alla germinazione delle piante e alla crescita delle radici.

L’agricoltura idroponica lunare

L’agricoltura idroponica offre un’alternativa pratica. Infatti, questo tipo di agricoltura prevede l’alimentazione delle radici delle piante direttamente con acqua ricca di sostanze nutritive, senza bisogno di terra. Nonostante ciò, c’è ancora il potenziale per far funzionare la regolite lunare, utilizzando le risorse in situ.

Il progetto “Enabling Lunar In-Situ Agriculture by Producing Fertilizer from Beneficiated Regolith”, guidato da Solsys Mining con il Norway’s Geotechnical Institute (NGI) e il Center for Interdisciplinary Research in Space (CIRiS), sta analizzando una combinazione di processi meccanici, chimici e biologici, per estrarre i nutrienti minerali dalla regolite.

Il team di ricerca sta esaminando come la regolite lunare potrebbe supportare la coltivazione di cibo per gli esseri umani. Un aspetto importante visto che la coltivazione di piante per cibo e ossigeno sarà fondamentale per le future missioni lunari a lungo termine.

La società sta analizzando questo concetto e dicono che ci sono buone notizie. I ricercatori della Solsys Mining in Norvegia sta analizzando i campioni lunari restituiti dagli astronauti dell’Apollo e dalla missione cinese Chang’e 5. Questi affermano che nella regolite lunare esistono già molti preziosi nutrienti per le piante.

Agricoltura lunare

L’azienda ha reso noto che sta sviluppando sistemi per l’estrazione dei nutrienti da utilizzare nell’agricoltura idroponica. Gli elementi di valore verrebbero concentrati prima dell’uso, mentre quelli indesiderati verrebbero rimossi. Alla fine i nutrienti estratti verrebbero sciolti in acqua per poter essere pompati nel “giardino” idroponico. L’ingegnere dei materiali e dei processi dell’ESA Malgorzata Holynska, ha spiegato che: “Questo lavoro è essenziale per la futura esplorazione lunare a lungo termine”.

Malgorzata Holynska, continua spiegando che: “Raggiungere una presenza sostenibile sulla Luna comporterà l’utilizzo delle risorse locali e l’accesso ai nutrienti presenti nella regolite lunare, che avranno il potenziale per aiutare a coltivare le piante. L’attuale studio rappresenta una prova di principio, fatta utilizzando simulanti di regolite lunare disponibili. Questo aprirà la strada a ricerche più dettagliate in futuro”.

Conclusioni

Il team di Solsys Mining è molto ottimista, avendo già coltivato fagioli utilizzando la regolite lunare simulata degli altipiani come fonte di nutrienti. Il progetto è nato da un’idea che è stata presentata attraverso la piattaforma di innovazione spaziale aperta dell’ESA. Questa ha come obiettivo principale quello di ricercare nuove idee promettenti per la ricerca spaziale. Attualmente è finanziato dall’elemento Discovery delle attività di base dell’ESA.

FONTE:

https://www.esa.int/ESA_Multimedia/Images/2023/02/Farming_on_the_Moon

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