sabato, Maggio 18

L’Alimentazione nella prima infanzia è fondamentale per il metabolismo

L’Alimentazione nella prima infanzia è fondamentale, perché riesce a influenzare il metabolismo. Tutto quello che mangiamo fin da piccoli crea degli effetti che restano per tutta la vita.

Ciò che si mangia fin da piccoli influisce quindi molto sul metabolismo, effetti che nonostante si possa cambiare l’alimentazione, restano per sempre. In particolar modo è stato dimostrato che questo accade se la dieta dei primi mesi è di pessima qualità, ricca di grassi e zuccheri, almeno per quanto riguarda i modelli animali.

Secondo un recente studio, che è stato pubblicato sul Journal of Experimental Biology, effettuato dai ricercatori dell’Università della California di Riverside, il microbiota intestinale viene profondamente influenzato dalla dieta definita occidentale, che viene assunta durante il primo periodo della vita. Nonostante poi si possa migliorare l’alimentazione, soprattutto dal punto di vista qualitativo, non risulteranno purtroppo cambiamenti evidenti nelle colonie batteriche che sono presenti nell’intestino.

Gli autori per trarre queste conclusioni hanno monitorato 4 tipologie di topi, dove alcuni sono stati nutriti con una dieta definita occidentale, poco sana a causa della presenza di alimenti carichi di zuccheri e grassi, e senza avere la possibilità di muoversi molto. Mentre alcuni hanno avuto una dieta bilanciata e la possibilità di potersi muovere molto. La variabile del movimento è stata inserita per poter valutare l’importanza del movimento in concomitanza ai due tipi di dieta.

Gli animali, dopo 3 settimane, sono stati riportati a delle condizioni normali, lasciandoli per altre 14 settimane con un’alimentazione standard. Gli autori, uno volta passato il tempo stabilito, hanno analizzato la flora batterica, scoprendo che le differenze erano rimaste. L’età dei topi era paragonabile ad un’età corrispondente ai 6 anni nei bambini.

In particolar modo, una specie batterica fondamentale per il metabolismo degli zuccheri, denominata Muribaculum intestinale, era diminuita sensibilmente nei soggetti sottoposti alla dieta occidentale, senza alcuna differenza tra quelli sottoposti a movimento e quelli non. Nei soggetti invece che avevano subito una dieta standard si è riscontrato un aumento della specie batterica, che è migliorato ulteriormente nel caso di attività fisica.

Gli autori dello studio hanno riscontrato caratteristiche simili anche nelle altre specie batteriche considerate benefiche, arrivando così a sottolineare come ciò che si mangia sia il fattore più importante, migliorato ulteriormente in caso di esercizio fisico.

Gli autori dello studio stanno proseguendo la ricerca, sia per riuscire a monitorare anche le altre specie batteriche, tra cui sono presenti anche quelle virali e fungine, ma anche per capire a pieno tutto il fenomeno, come l’inquadramento della comparsa di alcune specie in relazione alla dieta alimentare subita.

I ricercatori concludono questa prima fase della ricerca asserendo con certezza che: “Visto che non ci sono differenze sostanziali nell’uomo dai soggetti esaminati da questo punto di vista, possiamo dire con certezza che non siamo quello che mangiamo in via generale, ma quello che mangiamo fin da piccoli”.

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