giovedì, Maggio 2

Quando l’Italia trema

Nel 1948, Luchino Visconti girava un film intitolato “La terra trema”, si trattava in quel caso non di una storia su uno sconvolgimento naturale del territorio ma di una metafora usata dal grande regista per rappresentare la miseria e lo sconvolgimento sociale delle classi più umili.

Da un punto di vista geologico in Italia, la terra trema a causa di terremoti molto di più di quanto si possa immaginare. Secondo quanto riportato dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), sono 16.302 i terremoti registrati nel 2022 sul territorio italiano e nelle aree limitrofe dalla Rete Sismica Nazionale: una media di 44 terremoti al giorno, quasi 1 terremoto ogni 30 minuti.

Alcuni eventi tragici

Circa sette anni fa, nell’agosto 2016, un terribile terremoto colpì una zona del Centro Italia, nei territori di alcuni comuni (Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto), con 303 morti, 308 feriti e circa 41.000 sfollati. La magnitudo era del sesto grado della scala Richter. Nel 1980 il terremoto dell’Irpinia causò la morte di 4.000 persone. Ancora più devastante fu quello di Messina, nel 1908, con circa 50.000 morti e un’intera città rasa al suolo.

Diversa sismicità

Quasi tutta l’Italia, eccetto la Sardegna, è sede di fenomeni sismici, sia pure in misura diversa a seconda delle regioni. Essa si può quindi suddividere in 4 zone a rischio sismico alto, medio, basso e molto basso. La zona più predisposta ad eventuali terremoti è quella della dorsale appenninica, che attraversa l’Umbria, le Marche, il Lazio, il Molise e le regioni meridionali.

Causa principale

L’Italia si trova nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella euroasiatica, per cui, a causa dei moti convettivi nel mantello è sottoposta a rilevanti spinte di compressione della prima contro l’altra, accumulando e poi liberando energia, sotto forma di onde sismiche. Queste si differenziano in onde P, longitudinali e più veloci, che si trasmettono in solidi e liquidi, onde S, trasversali, che attraversano solo i solidi, con velocità pari a circa la metà di quelle P. Ci sono poi onde superficiali, più lunghe e ancor meno veloci.

Rispetto ad altre parti del mondo, come la California e il Giappone, in Italia il rapporto tra l’entità dei danni prodotti e le energie sprigionate è molto maggiore, con queste ultime circa 30 volte inferiori. I motivi sono riconducibili a due fattori basilari: la densità alta della popolazione e la fragilità strutturale di molte abitazioni.

Segnali premonitori

Si sta cercando da tempo di elaborare un piano preciso per la previsione dei terremoti, ma al momento ci si può affidare soltanto ad alcuni segni, misurabili e no, che li rendono probabili. Tra questi innanzitutto la deformazione della superficie del suolo, le variazioni del campo magnetico ed elettrico terrestre, la micro sismicità rivelate dagli strumenti.

Ed ancora cambiamenti della concentrazione di Radon, gas prodotto dentro la Terra, decadimento di materiali radioattivi, variazioni di livello e temperatura dell’acqua nelle falde. Infine alcuni animali manifestano una certa “irrequietezza” all’avvicinarsi di terremoti. In particolare, oltre topi, serpenti e persino formiche, cani e gatti potrebbero percepire lievi scosse ad alta frequenza o lievi emissioni gassose dal sottosuolo, ma vari scienziati non riconoscono queste capacità.

Prevenzione

Innanzitutto bisognerebbe rinforzare in modo adeguato le vecchie abitazioni, evitare di fare altre costruzioni in zone ad alta sismicità ed usare in ogni caso criteri rigorosi e materiali adatti. Il Giappone, ad es., ha adottato da molto tempo una serie di norme davvero efficaci, come: l’uso di materiali inerti (Ferro, cemento, senza legno), pilastri rinforzati con fibre di Carbonio, ammortizzatori tra piani diversi, architravi mobili, edifici ben “attaccati” al terreno e abbastanza “elastici”, con estensioni maggiori alla base e con strati sottostanti di argilla e sabbia, maggiore distacco tra costruzioni vicine, ecc.

Conclusioni

I terremoti e gli altri fenomeni sismici ci sono sempre stati e ci saranno ancora nel futuro in Italia e in tante altre parti del mondo. Anzi ce ne sono di continuo, sia pure non avvertiti da noi, ma rilevati solo dai sismografi. Continua la ricerca degli studiosi per una migliore previsione, attraverso la misurazione di certi parametri si possono avere indicazioni significative e discretamente attendibili anche adesso. Dobbiamo comunque imparare dal passato, da certi drammatici avvenimenti, e da Paesi con una grande esperienza tecnica, a comportarci in modo adeguato e responsabile.

Per saperne di più:

Lista dei terremoti aggiornati in tempo reale

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