L’astrofisico Neil deGrasse Tyson, brillante divulgatore scientifico, autore fra gli altri di Astrofisica per chi va di fretta e Welcome to Universe, ha voluto spiegare la resistenza di quel mirabile guscio che è il nostro corpo in un altro ambiente del Sistema Solare che non sia la nostra cara e confortevole Terra.
Partendo dal cosiddetto vuoto cosmico, nello spazio buio che ci separa dagli altri pianeti, senza tuta il corpo umano non sopravviverebbe più di 30 secondi. Scordatevi però gli effetti spettacolari dei film di fantascienza, teste che esplodono o corpi che si congelano all’istante. La morte subentrerebbe per il tempo necessario al nostro sangue di diventare troppo povero di ossigeno per garantire il funzionamento del cervello; il corpo non congelerebbe istantaneamente, poiché nello spazio non c’è aria e il trasferimento del calore è più lento.
E adesso una rapidissima carrellata sui disastrosi effetti per la nostra sopravvivenza sugli altri pianeti.
1) Sole: le temperature estreme della superficie (5500 °C) vaporizzerebbero il nostro corpo all’istante
2) Mercurio: sul pianeta più vicino al Sole, una delle due facce è rivolta verso la stella ed è estremamente calda, mentre l’altra non riceve luce ed è incredibilmente fredda. Se ci trovassimo esattamente a metà tra queste due aree potremmo sopravvivere il tempo di trattenere il respiro, circa 2 minuti
3) Venere: l’atmosfera densissima di Venere genera un potente effetto serra, ed una temperatura media di 480°C . La gravità è simile alla Terra, e quindi sarebbe teoricamente possibile camminarci sopra prima di essere bruciati vivi in circa 1 secondo.
4) Marte: qui la temperatura si aggira sui -55°C, ma ovviamente manca l’aria. Con dei vestiti pesanti si potrebbe sopravvivere intorno ai 2 minuti prima di morire per asfissia.
5) Giove: il pianeta più grande del sistema solare è gassoso, e quindi non potremmo camminarci. Sprofonderemmo verso il centro del pianeta, prima di essere schiacciati dall’imponente pressione atmosferica in circa 1 secondo
6) Saturno: come Giove, la pressione atmosferica aumenterebbe avvicinandosi al centro e ci schiaccerebbe in circa 1 secondo. Gli anelli potrebbero sembrare strutture solide su cui camminare, ma in realtà sono formati da detriti rocciosi o sostanze chimiche congelate (ad esempio ammoniaca)
9) Urano e Nettuno: anch’essi pianeti gassosi, la morte sopraggiungerebbe in circa 1 secondo per la pressione.
Insomma il nostro Sistema Solare è un luogo piuttosto inospitale per l’unica specie senziente che conosciamo, ovvero noi.