Tra gli anni 30 e 40 del secolo scorso un ruolo significativo ebbero alcune “firme” di rubriche di pettegolezzi sulla mecca del cinema, una di loro divenne a tal punto temuta e potente da riuscire a creare o distruggere intere carriere: il suo nome era Louella Rose Oettinger, conosciuta come Louella Parsons dal nome del primo marito.
Louella era nata a Freeport nello Stato dell’Illinois il 6 agosto 1881 anche se lei sosteneva di essere nata nel 1893, “scontandosi” ben 12 anni.
Sposò un giornalista John Parsons e con lui si trasferì a Burlington nello stato dell’Iowa. I coniugi Parsons ebbero una figlia, Harriet, ma il loro matrimonio non durò a lungo.
Ritroviamo Louella nel 1912 impiegata nell’Ufficio Sceneggiatura della Essenay Company a Chicago. In quel periodo scrisse anche un libro, “How to Write for the Movies” che non lascerà traccia significativa di se. Subito dopo inizia a scrivere la sua prima rubrica di pettegolezzi sul mondo del cinema.
La svolta nella sua carriera avviene quando inizia a scrivere una serie di articoli favorevoli alla bella Marion Davies, una delle più grandi attrici comiche del cinema muto che stava faticosamente riconvertendosi all’avvento del sonoro. La Davies era l’amante “storica” del celebre e potente editore William Rundolph Hearst la cui vita, nel 1941, ispirò il capolavoro di Orson Welles “Quarto Potere”.
Hearst fu grato dei favorevoli articoli della Parsons nei confronti della sua amante e dal 1922 Louella ebbe una posizione di prestigio nell’impero giornalistico del magnate statunitense.
Nel 1925 Louella si trasferi’ a Hollywood dove fu accolta come una regina. All’apice della sua carriera negli Anni Trenta la Parsons incuteva un sacro terrore alle grandi major hollywoodiane ed agli attori dello star system. Ogni pezzo di Louella Parsons era letto da circa 20 milioni di persone grazie ad una distribuzione su decine di giornali in tutto il mondo.
Louella pretendeva che le case cinematografiche tenessero conto dei suoi “suggerimenti” sull’assegnazione delle parti e fustigava la vita privata degli attori con uno stile ruvido ed approssimativo in grado però di colpire a morte una carriera.
Inoltre esigeva che il mondo del cinema affidasse al terzo marito “Doc” Martin, un ubriacone incompetente, incarichi ben retribuiti. Nessuno si sottraeva ai diktat di Louella, la sua penna poteva produrre milioni di dollari di danni.
Essere amici di Louella Parsons era pericoloso quasi quanto esserne nemici, ne seppe qualcosa Mary Pickford la “fidanzatina d’America” ed una dei 36 fondatori degli Oscar. Louella non esitò a dare in pasto ai suoi lettori la notizia che si stava separando da Douglas Fairbanks jr.
Con la stessa moneta ripagò anche Marion Davies all’indomani della morte di Hearst, causandone la messa al bando della famiglia legittima del miliardario. Pur avendo una voce sgraziata e nessun talento interpretativo la Parsons condusse una trasmissione radiofonica “Hollywood Hotel” e nel 1937 recitò come protagonista, con pessimi risultati, nel film omonimo.
Già da metà degli Anni Quaranta però il mutamento dei gusti del pubblico iniziarono a far declinare le fortune di Louella che negli anni Cinquanta, ormai alle soglie dei settanta anni, era diventata un vero e proprio anacronismo.
Incapace di ricordare e scrivere correttamente i nomi della nuova generazione di divi, priva del famelico supporto di buona parte dei suoi lettori, la Parsons scrisse l’ultimo articolo della sua rubrica, nel 1964 all’età di 82 anni. Ormai per Hollywood era soltanto una stravagante ed attempata istituzione e non più la pericolosa despota dalla penna tagliente.
Morirà a Santa Monica il 2 dicembre del 1972 alla veneranda età di 92 anni.